21 Novembre 2024
ECONOMIA
Fonte: Il Fatto Quotidiano

La fatturazione elettronica parte il 6 giugno. È il primo passo, dice il premier, verso “una gigantesca operazione di open government” su partiti, sindacati e pubblica amministrazione

“Nell’arco dei prossimi 12 mesi noi vogliamo fare una gigantesca operazione di certezza sull’open government per mettere on line ogni centesimo di spesa pubblica di sindacati, partiti e pubblica amministrazione”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi intervenuto ad un evento nell’ambito delFestival del volontariato di Lucca.

“Se mettiamo online la spesa centesimo per centesimo facciamo una cosa più importante della revisione della spesa – continua il presidente del Consiglio – perché io pubblico dirigente sono costretto a pensare che la spesa di 50 centesimi per la bottiglietta d’acqua è visibile e confrontabile. Si parte il 6 giugno con la fatturazione elettronica, che è un primo passo”. Un processo di trasparenza, ha aggiunto, che deve riguardare “tutti i partiti, i sindacati e chi accede aicontributi di natura pubblica, tutti devono avere gli stessi standard di comunicazione dei dati, così ogni acquisto sarà tracciabile. Questo cambia la vita alle Regioni, ai Comuni” e agli altri organi dello Stato.

Sulle lentezze che caratterizzano l’iter parlamentare delle proposte di legge, dice Renzi: “Questo modo di legiferare non funziona, è per questo che la riforma dei regolamenti parlamentari dovrebbe essere fatta rapidamente”.

Il premier è passato poi a parlare delle municipalizzate: “Ci sono esperienze al nord che funzionano in un modo diverso da come funzionano al centro e al sud. Non si può accettare un’Italia a due velocità”. La questione ha aggiunto “non riguarda amministrazioni di destra o di sinistra. Sulle municipalizzate bisogna ragionare di un modello che metta al centro i cittadini. Non è possibile che ci siano sistemi di gestione delle municipalizzate non all’altezza, che siano il rifugio di politici trombati”.

Al Terzo settore che gli chiede di intervenire su temi come il servizio civile e i finanziamenti alle associazioni no profit, il premier propone una strada breve. Non ci metterà mano con una legge che vada avanti “con la logica dell’emendamentino”, che comporterebbe tempi lunghi, dice Renzi, ma con “un progetto di disegno di legge delega” da portare a termine in un mese. “Da qui al 12 maggio offriamo un disegno di legge delega – ha proposto – Poi voi lo correggete ed entriamo insieme nel merito delle cose da fare. A fine maggio potremmo presentarlo alla Camera”.

Il terzo settore “deve essere il primo settore”, continua Renzi prima di rivolgergli l’appello finale. “Aiutateci a far ripartire la speranza. In Italia c’è un grande bisogno di ritornare a sperare. Anche per colpa del racconto che ha fatto la politica, l’Italia di questi ultimi anni è raggrinzita. Il grande valore che vogliamo dare al nostro lavoro è che c’è già un’Italia che funziona, bisogna soltanto aprirle la porta”.

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