16 Settembre 2024

Atteso l’emendamento dell’esecutivo al decreto Milleproroghe, all’esame delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera

Il governo dovrebbe togliere il velo dalla nuova proposta di esonero dell’Irpef sui redditi dominicali e agrari per le piccole imprese. «Depositeremo entro lunedì (12 febbraio, ndr) un emendamento» al decreto Milleproroghe, ha infatti anticipato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, che sta seguendo l’iter del provvedimento alla Camera. Allo stato attuale il provvedimento è all’esame delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali.
Alle 12 di oggi è fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ultime proposte di modifica presentate dai relatori, mentre resta l’attesa per eventuali proposte di modifica in materia di agricoltura. Il tempo stringe, perché l’obiettivo è licenziare il testo entro martedì 13 febbraio per farlo arrivare in aula, come da calendario, da giovedì.

Milleproroghe: riunione di maggioranza alle 17 alla Camera
Alle 17 si terrà una riunione di maggioranza a palazzo Montecitorio sul decreto Milleproroghe. Secondo quanto si apprende, all’incontro parteciperanno alcuni esponenti del governo, i capigruppo dei partiti di maggioranza nelle commissioni e i relatori del provvedimento.

L’incontro a Palazzo Chigi con le associazioni e la proposta del Governo
Nell’incontro che si è svolto venerdì a palazzo Chigi con le associazioni che rappresentano le aziende attive in agricoltura (Coldiretti, Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Fedagripesca e Copagri), la premier Giorgia Meloni ha proposto di ripristinare l’esonero dell’Irpef dominicale e agricola per chi ha redditi fino a 10mila euro. La soluzione dovrebbe entrare proprio in un emendamento dell’esecutivo al decreto Milleproroghe. Il condizionale tuttavia è d’obbligo, in quanto la Lega è in pressing per alzare la soglia a 30mila euro. La richiesta è stata avanzata dal capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari.

Esenzione Irpef: interessate 387mila aziende agricole
Sono circa 387mila le aziende agricole che potrebbero godere dell’esenzione Irpef, sulla base della proposta del Governo di limitare l’esenzione ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l’importo di 10mila euro. La stima è di Coldiretti e riguarda un comparto che sta comunque registrando una forte contrazione numerica negli ultimi anni. Negli anni passati, rileva l’organizzazione degli imprenditori agricoli, a godere dell’esenzione Irpef sono state circa 430mila aziende. Se si attuasse la proposta del governo, a goderne sarebbe il 90% di tale numero, appunto 387mila aziende. Dunque, rispetto al numero iniziale di 430mila, ad essere esclusa dall’esenzione sarebbe un’azienda su 10.

I numeri dell’agricoltura italiana
Il sindacato Fai Cisl ha scattato una fotografia dell’agricoltura italiana: le aziende agricole italiane hanno subito un marcato calo negli ultimi decenni ed in 40 anni, sono scomparse quasi due aziende su tre. Tuttavia, quelle attive sono diventate più grandi. Gli operai agricoli, poi, sono poco più di un milione (1.006.975 nel 2022), in lieve diminuzione dal 2019, mentre gli imprenditori agricoli professionali sono in crescita, arrivando a 46.213, con un incremento del 2,7%, che prosegue il trend del 2015-2021. Il numero delle aziende agricole che occupano operai, pari a 174.636 nel 2022, è in calo tendenziale del 3,1%. Dal 2017 al 2022, complessivamente, il numero delle aziende diminuisce del 7,1%. A livello regionale il maggiore calo si registra in Molise (-7,1%) seguito dalla Calabria (-5,7%), mentre l’unica regione in controtendenza, con un lieve incremento, è il Friuli-Venezia Giulia (+0,2%). Gli operai agricoli dipendenti sono concentrati soprattutto al Sud (35,9%), seguito da Nord-est (23,5%), Isole (16%), Centro (13,4%) e Nord-ovest (11,2%). Più della metà dei lavoratori agricoli autonomi (50,3%), invece, si trova nelle regioni del Nord. In particolare, il Nord-est presenta il maggior numero di lavoratori agricoli autonomi (28%), seguito da Nord-ovest (22,3%), Sud (21,4%), Centro (16,4%) e Isole (11,8%).

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