L’Egitto pronto a riaprire il valico di Rafah per fare entrare importanti quantità di aiuti
Dopo 15 mesi di guerra devastante e decine di migliaia di morti civili palestinesi, Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. L’ultimo round di colloqui in Qatar, mediatore chiave insieme a Egitto e Stati Uniti, ha portato all’intesa che, secondo la Casa Bianca, prevede un cessate il fuoco destinato a entrare in vigore immediatamente. Formalmente ancora un’intesa non c’è, l’ufficio di Benjamin Netanyahu fa sapere che l’accordo non è chiuso e che mancano dettagli da definire. Ma l’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare a minuti dal primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Fonti Usa e di Hamas confermano invece che l’intesa è stata raggiunta.
Nella prima delle tre fasi dell’accordo, che durerà sei settimane, verranno liberati donne e minori israeliani, poi i soldati. In cambio di 33 ostaggi rilasciati saranno liberati oltre 1.000 prigionieri palestinesi, tra cui almeno 250 terroristi detenuti nelle carceri israeliane.
Per attuare l’intesa, il team negoziale di Hamas ha dovuto ottenere il consenso dei comandanti del gruppo a Gaza, tra cui Muhammad Sinwar, fratello di Yahya Sinwar, ex leader del gruppo ucciso da Israele in ottobre. L’accordo sul tavolo arriva dopo mesi di sforzi diplomatici senza esito. Il raggiungimento di una tregua a Gaza «è un’ottima notizia e un passo importante verso la pace», ha detto il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. La notizia di una tregua ha fatto esultare sia i palestinesi, che hanno manifestato nella Striscia di Gaza, che le famiglie degli ostaggi israeliani. Il Cairo intanto sta per riaprire il valico di Rafah, al confine con la Striscia, per far entrare grandi quantità di aiuti nel territorio palestinese devastato da oltre un anno di guerra.
La protezione civile: “A Gaza 81 morti dopo l’ok alla tregua, 20 bambini e 25 donne”
Almeno 81 palestinesi, tra cui 20 bambini e 25 donne, sono stati uccisi e più di 230 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza dopo l’annuncio dell’accordo di cessate il fuoco. Lo dice la Protezione civile di Gaza secondo quanto riporta Al Jazeera.
Le famiglie: “Solo Netanyahu è responsabile se l’accordo crolla”
Le famiglie degli ostaggi del Forum Haim, facendo riferimento all’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu secondo cui “Hamas ritratta le sue intese”, hanno affermato che “né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi”. Secondo le famiglie, “l’accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi”.
Lufthansa riprende i voli per Tel Aviv dal 1° febbraio
Il Gruppo Lufthansa ha deciso di riprendere i voli per Tel Aviv dal 1° febbraio 2025. Lo ha comunicato la compagnia aerea, aggiungendo che “la sospensione già decisa dei voli Lufthansa Group da e per Teheran fino al 14 febbraio incluso rimane in vigore. Lufthansa Group Airlines non volerà a Beirut fino al 28 febbraio incluso”.
Hamas: “Impegnati a rispettare l’accordo di tregua”
Un membro dell’ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rashak, facendo riferimento all’annuncio dell’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu, secondo cui l’organizzazione terroristica “ritorna sui propri accordi”, ha affermato che “Hamas è impegnata a rispettare l’accordo”.
Israele: “Marcia indietro di Hamas. Sospendiamo via libera”
Le autorità israeliane hanno accusato Hamas di aver fatto marcia indietro su alcuni punti dell’accordo di cessate il fuoco annunciato ieri e per questo hanno rinviato la riunione con cui il governo avrebbe dovuto dare il via libera all’intesa. “Hamas sta tornando indietro sui punti concordati e creado una crisi dell’ultimo minuto”, si legge in un comunicato dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Il governo israeliano “non si riunira'” per approvare l’accordo, “finche’ i mediatori non avranno notificato a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi”, si spiega.
Slitta a più tardi nella giornata la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano per votare l’accordo
Slitta a più tardi nella giornata la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano per votare l’accordo con Hamas, mentre i negoziatori in Qatar stanno ancora lavorando alle ultime clausole dell’intesa. Lo riferisce Times of Israel, sottolineando che secondo l’emittente Kan la riunione, che era stata fissata per le 11, le 10 in Italia, è slittata anche in attesa delle decisioni del partito Sionismo Religioso riguardo al possibile ritiro dal governo. Secondo l’emittente, Benjamin Netanyahu non convocherà la riunione fino a quando il leader della formazione di estrema destra Bezalel Smotrich non gli riferirà se il suo partito si ritirerà dal governo in segno di protesta per l’accordo che il ministro delle Finanze ha definito “cattivo e pericoloso”.
Netanyahu: “Hamas tenta imporre quali detenuti rilasciare”
Nella notte, poco dopo il discorso di commiato del presidente Usa Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Hamas avrebbe fatto marcia indietro su una parte dell’accordo che dava a Israele la possibilità di porre il veto al rilascio di alcuni detenuti palestinesi. Netanyahu denuncia dunque che Hamas cerchi di imporre quali prigionieri palestinesi vadano rilasciati. Il premier ha riferito di avere detto ai negoziatori israeliani di rimanere fermi sull’accordo precedente. Questa dichiarazione potrebbe indicare la permanenza di ostacoli all’applicazione dell’accordo. Precedentemente Netanyahu aveva fatto sapere che l’accordo non era ancora completo e si stavano ancora definendo gli ultimi dettagli. Fonti del suo staff avevano riferito che una dichiarazione formale del primo ministro sarebbe arrivata solo dopo il completamento dei dettagli.
Media, 50 morti nei raid di Israele su Gaza dall’alba
Sono circa 50 i palestinesi uccisi in diversi raid israeliani che hanno colpito il nord della Striscia di Gaza dall’alba di oggi. È quanto riferisce una fonte medica ad Al-Jazeera. L’intensificarsi dei bombardamenti su Gaza è giunto dopo che i mediatori hanno annunciato il raggiungimento di un accordo su cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi. L’entrata in vigore dell’accordo è prevista per domenica.
L’Egitto teme ”il day after della guerra” nella Striscia di Gaza
L’Egitto teme ”iil day after della guerra” nella Striscia di Gaza, affermando che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) dovrà fare concessioni a Hamas in nome dell’unità palestinese. Lo scrive il quotidiano libanese al-Akhbar citando fonti egiziane. ”Quanto ottenuto è la cosa migliore, per ora”, hanno aggiunto le fonti egiziane. I funzionari egiziani ritengono quindi che il successo dell’accordo nella Striscia di Gaza sia legato principalmente alle intese interne palestinesi, olre alle mosse arabe e regionali che garantiscono il completo ritiro israeliano dall’enclave e la sua ricostruzione in modo da consentire una vita migliore ai suoi residenti.
Raid di Israele su Gaza, nove morti
Almeno nove persone sono state uccise in nuovi attacchi israeliani nel territorio palestinese. Lo riferisce la protezione civile palestinese. “La nostra squadra ha recuperato 5 morti e più di 10 feriti da sotto le macerie di una casa che è stata bombardata dall’esercito israeliano nella zona di Al-Rimal, a ovest di Gaza City”, ha affermato l’agenzia in una nota. I soccorritori hanno aggiunto di aver recuperato i corpi di altre quattro persone uccise in un attacco “all’incrocio di Al-Sha’biya nel centro di Gaza City”, nel quartiere di Daraj, nel centro di Gaza City, uccidendo almeno quattro persone. Lo riferiscono l’agenzia di stampa Shehab e il Palestinian Information Center.
Biden: felice per gli ostaggi
«L’accordo per Gaza è stato negoziato dalla mia amministrazione, ma verrà implementato dalla futura amministrazione, che è stata costantemente informata. Sono felice per gli ostaggi». Lo ha ribadito Joe Biden nel suo discorso di commiato alla nazione.
L’Iraq: bene la tregua, ora aiuti immediati a Gaz
L’Iraq promuove l’accordo per i cessate il fuoco tra Israele e Hamas e sollecita l’invio immediato di aiuti a Gaza. Bisogna “consentire immediatamente l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e nei territori palestinesi” e c’è la necessità di “intensificare gli sforzi internazionali per ricostruire” le aree danneggiate durante l’offensiva israeliana su Gaza, ha affermato il ministero degli Esteri iracheno.