Fonte: La Stampa

di Paolo Mastrolilli

Da sempre il Pentagono vuole invece prolungare la missione, per evitare un ritorno dei terroristi


Gli Stati Uniti ritirano tutte le truppe dalla Siria, immediatamente. Lo hanno confermato fonti del Pentagono, dopo che il presidente Trump aveva anticipato la decisione via Twitter: «L’Isis è sconfitto, questa era la mia unica ragione per stare in Siria».
Fin dalla campagna elettorale l’allora candidato repubblicano aveva criticato gli interventi militari, a cominciare da quello lanciato da Bush figlio in Iraq. Quindi aveva attaccato Obama per come aveva gestito il ritiro dall’Iraq, consentendo all’Isis di creare il suo Califfato. Una volta alla Casa Bianca aveva accelerato le operazioni militari contro i terroristi, proseguendo però sulla strada tracciata dal predecessore, senza un intervento massiccio. I raid aerei erano aumentati, e al momento circa 2000 forze speciali americane sono schierate nella zona settentrionale del paese per condurre azioni contro i terroristi.
Trump aveva sempre indicato la volontà di ritirare i soldati, perché non voleva essere coinvolto nella stabilizzazione del Paese, anche se questo significava lasciare via libera alla Russia per preservare Assad al potere, e alla Turchia per attaccare i curdi. Il Pentagono invece voleva prolungare la missione, per evitare il ritorno dell’Isis che continua le attività di guerriglia, e contrastare la presenza iraniana nella regione. Il presidente però ha deciso di accelerare il ritiro.

A.N.D.E.
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