Fonte: La Repubblica
di Alberto Flores D’Arcais
Il presidente Usa in un’intervista a Bild e Sunday Times: “Nato organizzazione obsoleta. Merkel catastrofica nell’accogliere tutti quei rifugiati. Ci saranno nuove limitazioni per i cittadini europei che intendono viaggiare negli Stati Uniti e controlli estremi per chi proviene da paesi a rischio terrorismo islamico”. Affondo sul Messico: “La Bmw pagherà tasse del 35% se vuole importare auto negli Usa costruite in quel paese”
La Nato è “obsoleta”, la Merkel sbaglia tutto con gli emigrati, la Brexit sarà un successo e altri paesi seguiranno la scelta britannica, ci saranno nuove limitazioni per i cittadini europei che intendono viaggiare negli Stati Uniti. Ma soprattutto è ora di trovare un accordo con la Russia per ridurre gli arsenali nucleari. Nell’ultima domenica newyorchese prima di insediarsi (venerdì prossimo) alla Casa Bianca Donald Trump è un fiume in piena e ne ha per tutti.
Un’intervista al Sunday Times (di Londra), un’altra alla Bild tedesca. Dopo aver attaccato di nuovo i media americani (oggi nuovo caso perché è pronto a ‘cacciare’ i giornalisti accreditati dalla Casa Bianca per “motivi di spazio”) e dopo il solito uso smodato di Twitter, The Donald si concede ai quotidiani concentrandosi sui grandi temi di politica estera e soprattutto sui futuri rapporti con l’Europa. Con un avviso a chi intende viaggiare negli Stati Uniti: ci stanno nuove norme “che potrebbero comprendere anche restrizioni sugli europei che viaggiano negli Usa e controlli estremi per quelli che arrivano in America da parti del mondo conosciute per il terrorismo islamico”.
Prima vittima delle sue critiche il Cancelliere tedesco Angela Merkel (di cui però dice di avere “grande rispetto”), accusata dal prossimo presidente Usa di avere “commesso un errore catastrofico” scegliendo di accogliere “tutti i rifugiati, tutti questi clandestini, tutta questa gente da qualunque parte provenissero”. Grandi elogi invece per la Brexit e per il governo di Londra (“avremo presto un accordo commerciale”) e una previsione: “Brexit sarà un successo, presto altri paesi europei seguiranno questa scelta e abbandoneranno l’Unione Europea”.
Più cauto sul delicato tasto dei rapporti Usa-Russia. Trump, che non ha mai nascosto la sua ammirazione-amicizia per Putin questa volta fa un passo indietro, forse per timore di quanto sta accadendo al Congresso dove tutti gli uomini da lui scelti nei posti-chiave (Pentagono, Cia e via dicendo) hanno criticato duramente Mosca – John Brennan, il capo della Cia uscente lo ha invitato pubblicamente a “disciplinarsi” – e il presidente russo per le pesanti interferenze degli hacker al soldo del Cremlino nelle elezioni presidenziali Usa. Ecco dunque che “dobbiamo cominciare a fidarci di Vladimir Putin”, anche se l’uomo forte di Mosca con l’intervento in Siria ha fatto “brutte cose che hanno provocato una terribile situazione umanitaria”. Come primo atto di fiducia il presidente americano lancia la proposta di “trovare un accordo con la Russia per ridurre gli arsenali nucleari. Ci sono delle sanzioni nei loro confronti, ma è arrivato il momento di fare un accordo”.
Quanto all’Alleanza Atlantica “per me è importante, ma visto che solo cinque paesi pagano quello che dovrebbero pagare anche gli altri” la Nato così come è oggi è decisamente “obsoleta, vecchia di troppi anni, ha dei problemi e i suoi membri si riparano dietro alla forza degli Stati Uniti”. Per finire la giornata, questa volta tornando su Twitter, un nuovo attacco all’Intelligence sulla questione Russia. Con un ringraziamento particolare a Bob Woodward uno degli autori del Watergate) per avere definito il documento sui rapporti tra il presidente eletto e la Russia “spazzatura, che non avrebbe mai dovuto essere presenta, motivo per il quale Trump ha ragione di essere arrabbiato”. Per lui un tweet di ringraziamento: “questi capi dell’Intelligence hanno commesso un errore e quando la gente sbaglia dovrebbe scusarsi. E anche i media dovrebbero scusarsi”.
Trump non ha risparmiato attacchi al Messico e in questo ha coinvolto anche la Bmw tedesca: “Se costruiranno auto nel nuovo impianto messicano, per importarle negli Stati Uniti dovranno pagare una tassa del 35 %”.