19 Settembre 2024

Fonte: La Stampa

di Paolo Mastrolilli

Il presidente arriva nel Regno Unito: non darei i 50 miliardi di dollari, preparatevi al no deal. E rilancia gli accordi commerciali dopo la Brexit: affiderei a Farage i negoziati con Bruxelles


La Gran Bretagna dovrebbe completare la Brexit entro la fine dell’anno, senza un accordo con la Ue e senza pagare i 50 miliardi previsti per l’uscita. Boris Johnson sarebbe il premier ideale, ma la trattativa con Bruxelles andrebbe affidata a Farage, magari facendo causa. Una volta completato il divorzio, gli Usa firmerebbero subito un accordo commerciale con Londra.
Il presidente Trump non ha risparmiato i giudizi, nell’intervista al «Sunday Times» alla vigilia del suo arrivo oggi a Londra, e ciò non dovrebbe sorprendere. Il giorno del referendum si trovava in Scozia e, non solo appoggiò la Brexit, ma disse che altri Paesi europei come Francia e Italia avrebbero presto seguito l’esempio. Allora il premier era Matteo Renzi e Trump commentò così il fatto che il leader del Pd avesse appoggiato Hillary Clinton: «Renzi è irrilevante».
Trump è stato sempre ostile agli organismi multilaterali, perché pensa che sono inefficienti e limitano il potere degli Usa. Ciò vale soprattutto per la Ue, che vorrebbe sgretolare, perché è convinto che Washington sarebbe molto più forte e otterrebbe vantaggi più significativi, se potesse trattare le questioni economiche e strategiche su base bilaterale con i singoli Paesi membri. Quindi nell’intervista è stato molto diretto: «La Gran Bretagna deve chiudere la questione, entro la fine dell’anno. Se non ottenete ciò che volete, alzatevi dal tavolo». Poi ha aggiunto: «Fossi in voi, non pagherei i 50 miliardi». Ha chiarito che Johnson sarebbe il suo premier favorito, ma ha chiesto anche di coinvolgere Farage: «Nigel mi piace molto. Ha tanto da offrire, è una persona assai intelligente. Non collaborano con lui, ma se lo facessero avrebbero parecchio da guadagnare». Quindi, per rafforzare la mano di chi vuole la Brexit senza accordo con la Ue, ha promesso che appena i vincoli con Bruxelles fossero sciolti, gli Usa concluderebbero subito un nuovo accordo commerciale omnicomprensivo con Londra.
Queste dichiarazioni contraddicono quanto i consiglieri di Trump avevano detto durante una conversazione di background tenuta con i giornalisti giovedì, in cui avevano escluso interferenze del presidente nei processi politici interni della Gran Bretagna. I consiglieri avevano aggiunto che non ci sono in programma incontri con Johnson o Farage, ma potrebbero avvenire a margine della visita, ad esempio durante la cena di domani nella residenza dell’ambasciatore Usa.
I tabloid Usa si sono concentrati soprattutto sulla disputa fra Trump e la principessa Meghan, che diserterà il banchetto a Buckingham Palace, ma i problemi riguardano anche la fattibilità delle idee del presidente. Con Londra resta il disaccordo riguardo l’uscita dall’intesa nucleare con l’Iran e l’uso della tecnologia Huawei, mentre il nuovo trattato commerciale sarebbe complicato per almeno due motivi: primo, la Speaker della Camera Pelosi ha già detto che il Congresso non lo ratificherebbe, se compromettesse l’accordo di pace in Irlanda del Nord; secondo, gli inglesi non vogliono che apra le porte del Paese ai prodotti agricoli e sanitari americani. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha scritto sull’Observer che Trump è «una minaccia globale», ma il presidente non nasconde di voler proprio disgregare l’ordine mondiale, e a questo fine lavorerà in Gran Bretagna.

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