23 Novembre 2024

Dovrà gestire il colpo di spugna sui processi contro il tycoon e fare pulizia al dipartimento che i repubblicani considerano come un nemico

La nomina di Matt Gaetz come ministro della Giustizia segna il passaggio più sorprendente e provocatorio nelle scelte di Donald Trump che sta rapidamente completando la squadra del suo nuovo governo.
«È un legale talentuoso e tenace, proteggerà i nostri confini, smantellerà le organizzazioni criminali, metterà fine all’uso della giustizia come arma e ripristinerà la fede e la fiducia degli americani nel dipartimento di Giustizia, dopo che è stata totalmente distrutta», ha annunciato sui social il presidente eletto, per giustificare una decisione che dovrà essere confermata dal Senato a maggioranza repubblicana.

Ministro vendicatore ma senza esperienza
Trumpiano di ferro, 42 anni, fervente anti-abortista, deputato dal 2016, Gaetz non ha mai lavorato nel dipartimento di Giustizia e nemmeno come procuratore a nessun livello di governo. Ma è stato il principale alleato di Trump nel cacciare dalla Camera la vecchia guardia repubblicana, colpevole – a dire della nuova destra populista – di essere troppo morbida con i democratici e di cercare addirittura accordi bipartisan su questioni cruciali come il debito federale.
Per la ristretta cerchia dei consiglieri di Trump, Gaetz, come procuratore generale, sarà uno dei grandi protagonisti della rivincita di the Donald pronto a riprendere il potere dalla Casa Bianca dopo quattro anni di purgatorio.
La nomina di Matt Gaetz come ministro della Giustizia segna il passaggio più sorprendente e provocatorio nelle scelte di Donald Trump che sta rapidamente completando la squadra del suo nuovo governo.
«È un legale talentuoso e tenace, proteggerà i nostri confini, smantellerà le organizzazioni criminali, metterà fine all’uso della giustizia come arma e ripristinerà la fede e la fiducia degli americani nel dipartimento di Giustizia, dopo che è stata totalmente distrutta», ha annunciato sui social il presidente eletto, per giustificare una decisione che dovrà essere confermata dal Senato a maggioranza repubblicana.

Ministro vendicatore ma senza esperienza
Trumpiano di ferro, 42 anni, fervente anti-abortista, deputato dal 2016, Gaetz non ha mai lavorato nel dipartimento di Giustizia e nemmeno come procuratore a nessun livello di governo. Ma è stato il principale alleato di Trump nel cacciare dalla Camera la vecchia guardia repubblicana, colpevole – a dire della nuova destra populista – di essere troppo morbida con i democratici e di cercare addirittura accordi bipartisan su questioni cruciali come il debito federale.
Una sorta di ministro vendicatore che ha già spiegato di volere fare pulizia a partire dalle agenzie governative: «Dovremo fare qualcosa contro chi si è rivoltato contro il nostro popolo. E se ciò significa abolire ognuna delle agenzie con tre lettere, dall’Fbi all’Aft, sono pronto a farlo», ha detto Gaetz riferendosi al Federal Bureau of Investigation e al Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms and Explosives, che dipendono direttamente dal dipartimento di Giustizia.

Colpo di spugna sui processi contro Trump
In linea con i principi dell’America First, il nuovo procuratore generale, il vertice delle forze dell’ordine americane, dovrà sostenere le deportazioni di immigrati promesse dai repubblicani in campagna elettorale, e dovrà ottenere la grazia per gli esagitati sostenitori di Trump che assalirono il Parlamento il 6 gennaio del 2021.
Ma avrà anche un ruolo fondamentale per chiudere i conti con tutti i processi aperti e con gli avversari di Trump degli ultimi quattro anni. «La caccia alle streghe è finita, è finita la persecuzione da parte della giustizia di Biden e dei democratici», ha detto Trump ai suoi fedelissimi: dopo le tante polemiche, dopo i ricorsi, i rinvii, e dopo tante udienze infuocate, per il colpo di spugna definitivo sui processi aperti contro il tycoon, e anche sulle condanne già decise, è solo questione di giorni. Tutte le accuse a Trump verranno cancellate.
Così come saranno cancellate – dalla maggioranza repubblicana – anche le inchieste avviate dal Comitato etico della Camera contro lo stesso Gaetz per molestie sessuali, uso di droghe illecite e tentativi di inquinare le prove.

I dubbi dei Gop e al dipartimento
La nomina di Gaetz è stata accolta con scetticismo anche da alcuni repubblicani del Senato. «Non credo che sia una designazione seria come procuratore generale», ha detto la senatrice repubblicana Lisa Murkowski. «Non era certo – ha aggiunto – sulla mia cartella del bingo».
Altissima la tensione dentro al dipartimento di Giustizia. «Mi preoccupa chiunque venga nominato procuratore generale con l’obiettivo di politicizzare il lavoro del dipartimento: sono a rischio non solo lo Stato di diritto, ma anche le importanti garanzie che sono state create per proteggere la legittimità del lavoro del dipartimento», ha affermato Johnathan Smith, ex viceprocuratore generale aggiunto che ha lasciato il dipartimento all’inizio di quest’anno.
Bradley Moss, un avvocato specializzato in sicurezza nazionale, ha affermato che nelle amministrazioni passate, Gaetz non avrebbe mai potuto essere nominato: «Non avrebbe passato il processo di valutazione, uno con il suo passato e la sua storia – ha affermato Moss – in circostanze normali non avrebbe mai fatto parte del governo».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *