Fonte: La Stampa
di Emanuele Bonini
Oggi la Commissione darà il via libera a uno dei punti frutto dell’accordo sui migranti: basterà il passaporto. Alcuni Paesi temono “un’ondata” di arrivi dalle zone curde: per vincere le resistenze ci saranno limitazioni
I turchi avranno pieno diritto di ingresso nel territorio dei Paesi dell’area Schengen con il solo passaporto biometrico a partire da luglio. Manca solo l’annuncio ufficiale dell’esecutivo comunitario, atteso per oggi, ma l’abolizione del regime obbligatorio dei visti tra Ankara e l’Unione europea è cosa già politicamente decisa per il collegio dei commissari. A meno di ripensamenti dell’ultimo minuto il vicepresidente Frans Timmermans e il collega responsabile per l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, presenteranno formalmente la proposta, con tanto di richiesta agli Stati membri di sostenerla.
L’abolizione dell’obbligo dei visti è una delle condizioni che regola l’accordo tra Ue e repubblica turca per la gestione dei flussi migratori. Vuol dire che l’impegno della Mezzaluna a tenere chiusa la rotta dei Balcani occidentali è legato a quello dell’Europa per una maggiore inclusione del vicino eurasiatico. La Commissione teme che in assenza di chiari segnali politici il partner smetta di stare ai patti riaprendo le via di transito ai richiedenti asilo. Un rischio che si vuole evitare, date anche le rinnovate pulsioni nazionali di controlli alle frontiere interne per altri sei mesi.
Sono Consiglio (gli stati membri) e Parlamento Ue le vere incognite. Da entrambe le parti è stato detto e ripetuto che non si intende concedere trattamenti di favore ad Ankara in nome della crisi dei migranti, mentre l’esecutivo comunitario è per il via libera politico all’abolizione dell’obbligo dei visti nonostante i turchi non abbiano ancora soddisfatto del tutto i 72 requisiti prescritti dai regolamenti. Ne mancherebbero otto, ma ci sarebbero i margini per completare il percorso. Si intende dare tempo a Consiglio e Parlamento di esprimersi entro giugno, lasciando che nel frattempo la Turchia chiuda i capitoli ancora aperti così da avere una più libera circolazione da e per la repubblica turca per l’1 luglio, come previsto dagli accordi.
Da parte di alcuni Paesi europei c’è il timore di un’«ondata» di arrivi dalla Turchia, in particolare dalle zone abitate dai curdi, che entrerebbero non come rifugiati, ma come turisti. Si tratta di 15-20 milioni persone. Ci si attende dunque che oggi la Commissione Ue proponga di far cadere l’obbligo di visti solo per alcune categorie di cittadini turchi, come studenti e uomini d’affari. L’idea è sul tavolo da tempo e piacerebbe al Consiglio, anche per evitare le resistenze e l’ostruzione delle altre istituzioni comunitarie. I visti resteranno però obbligatori per Regno Unito e Irlanda, paesi che non aderiscono all’area Schengen e dove la circolazione incontra qualche ostacolo (burocratico) in più.