19 Settembre 2024

ESTERI

Fonte: La Stampa

Turchia autobomba

di Marina Palumbo

Colpita la stazione degli autobus. Si segue la pista del PKK, anche una donna tra i kamikaze. Scatta la censura su video e immagini. Erdogan: ancora più determinati contro il terrore

Un’autobomba è piombata alle 18:45 di questo pomeriggio su una piazza affollata, vicino al parco Güvenpark di Ankara, dove erano parcheggiati degli autobus e numerose persone attendevano su una banchina il passaggio dei mezzi pubblici.

Il ministro della Salute di Ankara, Mehmet Muezzinoglu, parla al momento di 34 morti, tra cui almeno 2 kamikaze, e 125 feriti, di cui 19 gravi. Trenta delle vittime sono morte sul luogo dell’esplosione e 4 in ospedale. Secondo Ntv, tra i feriti ci sarebbero anche 7 poliziotti.

Il ministro degli Interni turco Ekfan Ala precisato che la bomba è esplosa dentro un auto in movimento, con uno o due kamikaze dentro.

Sul posto, ha raccontato la Cnn Turk, subito dopo l’esplosione, sono giunte diverse ambulanze e mezzi della polizia. I feriti sono stati trasferiti in 10 diversi ospedali.

I testimoni hanno raccontato di un botto potente, udito in diverse zone della capitale. Subito dopo l’esplosione, l’area è stata evacuata nel timore di un secondo attacco. Immagini agghiaccianti sono circolate attraverso le tivù e sui social network, prima che l’autorità radiotelevisiva turca imponesse il divieto temporaneo di pubblicazione delle immagini, una misura ricorrente in Turchia in caso di attacchi terroristici.

Al momento non ci sono rivendicazioni. Le autorità turche sospettano che dietro l’attacco ci sia il terrorismo di matrice curda. Lo riportano media locali, citando fonti di sicurezza. L’autobomba del mese scorso sempre ad Ankara era stata attribuita dal governo al Pkk e ai curdi siriani del Pyd ma rivendicata dagli estremisti curdi del Tak. Le stesse fonti indicano che tra i due kamikaze che hanno compiuto l’attacco ci sarebbe una donna. Il ministro dell’interno Efkan Ala ha dichiarato, al termine di un vertice con il primo ministro Ahmet Davutoglu, che il nome dell’attentatore sarà rivelato entro domani e che i servizi di sicurezza turchi avrebbero già raccolto delle prove per individuare menti ed esecutori dell’attentato.

Questo è il terzo attacco nella capitale turca negli ultimi mesi.

L’esplosione è avvenuta in una zona prossima a quella in cui il 17 febbraio scorso era scoppiata un’autobomba che aveva ucciso 29 persone.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso con un comunicato la sua condanna. «A seguito dell’instabilità nella regione, negli ultimi anni la Turchia è stata oggetto di attacchi terroristici», scrive Erdogan, senza indicare alcuna organizzazione specifica. Di fronte ad azioni che «minacciano l’integrità del nostro Paese», continua la nota, «proseguiremo la lotta al terrorismo con ancor più determinazione. Il nostro Stato non cederà mai il suo diritto all’autodifesa contro le minacce terroristiche. Di fronte a questo tipo di odiosi attacchi, il nostro popolo rafforza ancora di più i suoi legami. La Turchia è unita e riuscirà a superare questi momenti difficili».

La Farnesina fa sapere che sta facendo le necessarie verifiche per accertare l’eventuale coinvolgimento di italiani e il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha espresso il suo profondo cordoglio al presidente turco Recep Tayyp Erdogan e al primo ministro Ahmet Davutoglu.

«I terroristi devono sapere – si legge in una nota di Palazzo Chigi – che per quanto sanguinoso sarà il loro odio non riusciranno a piegarci e scuoterci, ovunque essi colpiscano. La risposta e la condanna della comunità internazionale sarà ferma, unanime, risoluta».

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