Biden annuncia un «discorso sulla necessità degli aiuti». Zelensky a Sky Italia: l’avanzata è lenta ma costante
Non c’è da preoccuparsi. È il presidente americano a dirlo direttamente ai principali alleati. Italia compresa. La mancata approvazione del Congresso per i nuovi finanziamenti all’Ucraina non fermerà il flusso di aiuti. È stato un incidente nel percorso parlamentare, ma Biden troverà il modo di risolverlo. Il presidente intende rivolgersi direttamente alla nazione. Sarà un importante discorso, fanno sapere alla Casa Bianca, per spiegare perché è importante sostenere l’Ucraina.
«Le misure economiche già decise — spiega il portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza John Kirby — basteranno per un paio di settimane o di mesi. Dipende dagli scontri. Certo non aiuta dare a Putin l’idea che può aspettarci al varco» disarmati.
Nel frattempo si raschia il fondo del barile e vengono utili le armi sequestrate in Medio Oriente. Sono già arrivate a Kiev munizioni per kalashnikov 7,62 mm di fabbricazione iraniana. Erano destinate ai ribelli Houthi dello Yemen in violazione dell’embargo internazionale. Secondo le regole Onu andrebbero distrutte, però Washington sostiene di averne ottenuto la proprietà nell’ambito della disputa legale con le Guardie della Rivoluzione di Teheran. Si tratta comunque di un milione di pallottole, una goccia nel mare delle 300 milioni di munizioni di piccolo calibro già consegnate.
In un’intervista per i 20 anni di Sky Italia, Zelensky ha invitato Papa Francesco in Ucraina, «ne sarei molto lieto, ha detto, cambiando i toni rispetto a dichiarazioni precedenti. Poi ha ribadito le sue priorità : «Sistemi anti aerei per proteggere l’avanzata sul fronte, le città e le infrastrutture energetiche. L’inverno si avvicina e Mosca cercherà di piegarci lasciandoci al buio e al freddo».
«La nostra controffensiva — ha insistito il presidente ucraino — Gli sono venuti in supporto il presidente ceco Petr Pavel, il premier britannico Rishi Sunak e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Il primo ha esortato gli europarlamentari di Strasburgo a «non scoraggiarsi per l’andamento della guerra in Ucraina proprio mentre in Europa e negli Usa qualcuno è tentato di rinunciare». Il britannico ha chiesto agli alleati di «donare il necessario per permettere a Kiev di finire il lavoro». Il presidente del Consiglio europeo ha garantito che «se Ue e Ucraina faranno i compiti, Kiev potrà entrare nell’Unione già nel 2030».
Toni molto diversi dall’Ungheria che da maggio pone il veto a 500 milioni di aiuti militari europei. Il premier Viktor Orbán vuole riabilitare una banca ungherese accusata di triangolazioni che violano l’embargo sulla Russia.
Sul campo infuria la battaglia dei droni. Ieri l’Ucraina ha compiuto il suo massiccio attacco aereo su territorio russo rivendicando la distruzione di una batteria contraerea e ha tentato lo sbarco di un commando sulla penisola di Crimea. La Russia ha colpito depositi e infrastrutture ucraine nonostante lo sbarramento antiaereo. Non sono segnalati danni massicci da nessuna delle due parti.