Uk e Usa ritirano diplomatici e familiari da Kiev. Il dipartimento di Stato sconsiglia ai cittadini americani di recarsi a Kiev
La Nato invia navi e aerei nell’Europa dell’Est. Biden valuta lo schieramento di truppe nel Baltico e intanto mette 8.500 soldati in stato di allerta. Usa, Australia e Gran Bretagna ritirano gli ambasciatori e il premier Boris Johnson, secondo quanto riportato dal Financial Times, afferma che «la Russia è pronta a un blitz per invadere l’Ucraina». Nel frattempo gli Stati Uniti ordinano l’evacuazione delle famiglie dei diplomatici e l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas Greenfield sottolinea che «se la Russia dovesse prendere l’infelice decisione di invadere ulteriormente l’Ucraina, sarebbe una minaccia alla pace e la sicurezza». Affermando che questo andrebbe contro «ai principi alla base della carta delle Nazioni Unite» e dovrebbe essere affrontato dal Consiglio di Sicurezza, dove la Russia siede come membro permanente con potere di veto.
Sempre più incandescente la situazione tra Russia e Ucraina, con tutte le ricadute del caso sul piano degli equilibri geopolitici. L’amministrazione statunitense sconsiglia ai cittadini americani di recarsi in Russia. Intanto il ministero degli Esteri di Mosca ha respinto l’affermazione britannica secondo cui la Russia sta cercando di sostituire il governo ucraino con un’amministrazione filo-Mosca e che l’ex deputato ucraino Yevheniy Murayev è considerato un potenziale candidato. Per gli Usa, invece, «è molto chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni» sull’Ucraina, ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby.
Biden valuta lo schieramento di truppe nel Baltico
Il presidente americano Joe Biden sta valutando la possibilità di schierare migliaia di truppe Usa nei Paesi baltici e in Europa dell’est per fronteggiare un’eventuale invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce il New York Times citando fonti dell’amministrazione. In un incontro di sabato a Camp David alti funzionari del Pentagono, tra cui il segretario alla Difesa Defense Lloyd Austin e il consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, hanno presentato al presidentediverse opzioni. Tra queste l’invio da mille a 5mila soldati americani con la possibilità di aumentare di dieci volte questo numero se le cose dovessero deteriorarsi.
Sul fronte economico, l’amministrazione Biden minaccia anche di bloccare l’export di materiale chiave (come i semiconduttori) per le industrie strategiche russe, dall’intelligenza artificiale al settore aerospaziale civile e all’informatica quantistica. Lo scrive il Washington Post. Il provvedimento potrebbe essere usato in modo più ampio, privando potenzialmente anche i cittadini russi di alcuni smartphone, tablet e console per video game.
La Nato invia aerei nell’Europa dell’Est
«Gli alleati della Nato stanno mettendo le forze in allerta e stanno inviando navi e caccia in Europa dell’Est, per rinforzare la nostra capacità di deterrenza e difesa, mentre la Russia continua ad aumentare la propria presenza militare dentro e fuori dall’Ucraina». Lo sottolinea la Nato in una nota. Il segretario generale Nato Jens Stoltenberg ha affermato che l’alleanza «adotterà tutte le misure necessarie per proteggere e difendere tutti gli alleati, risponderemo sempre a qualsiasi deterioramento della nostra area di sicurezza, anche rafforzando la nostra difesa collettiva».
Il presidente americano Biden, inoltre, terrà a breve un giro di videochiamate con i leader europei nell’ambito delle consultazioni con gli alleati e i partner transatlantici sulla crisi ucraina. Tra loro la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del consiglio europeo Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda e il premier britannico Boris Johnson.
Ucraina: Macron proporrà a Putin piano per de-escalation
Il presidente francese Emmanuel Macron proporrà al suo omologo russo Vladimir Putin un “percorso di de-escalation” sulla crisi ucraina. Lo fa sapere l’Eliseo, aggiungendo che un colloquio tra i due leader avverrà “nei prossimi giorni”.
Londra ritira gli ambasciatori
Londra ha annunciato il ritiro del suo personale dall’ambasciata di Kiev a causa della «minaccia crescente» della Russia nei confronti dell’Ucraina. Lo fa sapere il Foreign Office, a poche ore dall’ordine impartito dagli Stati Uniti di evacuare dall’Ucraina i familiari dei diplomatici Usa, aggiungendo che però l’ambasciata britannica resta aperta per il disbrigo degli affari essenziali. «Alcuni membri del personale dell’’ambasciata» e i loro familiari «si stanno allontanando da Kiev in risposta alla minaccia crescente della Russia», si legge nella nota.
Le rivelazioni della Gran Bretagna
Sabato il Ministero degli Esteri britannico ha nominato anche molti altri politici ucraini che avrebbero legami con i servizi di intelligence russi. Murayev è il leader di un piccolo partito che non ha seggi nel parlamento ucraino. Il governo del Regno Unito ha avanzato questa ipotesi sulla base di una valutazione dell’intelligence senza fornire prove a sostegno. Questo botta e risposta arriva in mezzo a forti tensioni tra Mosca e l’Occidente sui progetti della Russia sull’Ucraina. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha negato domenica le accuse del Regno Unito.
Le tensioni tra Mosca e Kiev
L’Ucraina «continuerà nella sua politica di smantellamento di qualsiasi struttura oligarchica e politica» filo-russa impegnata a destabilizzare il Paese. Dopo le accuse britanniche su un presunto piano di Mosca per installare un governo amico con «un’invasione e un’occupazione» in piena regola, Kiev promette di soffocare l’ascesa di esponenti e gruppi di pressione legati agli «occupanti». Accolto con «preoccupazione» dagli Stati Uniti, che tornano a minacciare una «risposta dura» assieme agli «alleati europei» se «anche solo un altro membro delle forze russe» varcherà il confine «in modo aggressivo», il complotto denunciato dal Foreign Office ha subito trovato la sdegnata replica di Mosca, che chiede a Londra «di smetterla di diffondere assurdità» e «porre fine a queste attività provocatorie».
Italia: sostegno a Kiev ma dialogo con Mosca
«Sulle sanzioni vogliamo agire in forte coordinamento con i nostri partner: gli Usa, il Canada e il Regno Unito. Al momento stiamo continuando a costruire un forte pacchetto di sanzioni, ma nulla di concreto verrà approvato oggi». Lo ha detto l’Alto rappresentante per gli esteri Ue Josep Borrell prima del consiglio affari esteri di lunedì 24 gennaio, a Bruxelles. «C’è un processo, il processo è in corso, sarà tutto pronto quando necessario, ma oggi non annunceremo nulla», ha aggiunto. L’Italia, a quanto si apprende, nel corso del summit dei ministri Esteri dell’Ue ha sottolineato il «fermo sostegno» a favore dell’integrità territoriale dell’Ucraina e si è detta d’accordo affinché l’Ue recapiti un messaggio unitario alla Russia secondo il quale qualsiasi aggressione nei confronti di Kiev «è inaccettabile e comporterebbe costi» per Mosca. L’Italia, inoltre, si è detta pronta a contribuire a misure restrittive «graduali e proporzionate» e ha sostenuto la linea di un dialogo con Mosca da portare avanti a livello di Unione Europea «ai più alti livelli».
Von der Leyen, «nuovi aiuti finanziari Ue all’Ucraina»
L’Ucraina è «un Paese libero e sovrano», che «fa le sue scelte». E l’Unione Europea «sta a fianco del’Ucraina». Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, annunciando a Bruxelles un pacchetto di aiuti per Kiev. L’Unione e le sue istituzioni finanziarie «dal 2014 ad oggi – continua – hanno allocato oltre 17 mld in trasferimenti e prestiti al Paese. Quindi oggi annuncio un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria al Paese, composto sia da prestiti d’emergenza che di trasferimenti».
«Proponiamo – prosegue – un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria di 1,2 mld di euro, che aiuterà l’Ucraina per il suo fabbisogno finanziario dovuto al conflitto. Contiamo che il Consiglio lo approvi il prima possibile. Procederemo poi all’esborso rapido dei primi 600 mln di euro. Inizieremo anche a lavorare su un secondo programma, per sostenere gli sforzi di modernizzazione dell’Ucraina. Inoltre, la Commissione raddoppierà, quasi, i suoi trasferimenti quest’anno, con 120 mln per gli sforzi di rafforzamento dello Stato».
Irlanda: esercitazioni russe davanti alle coste non benvenute
Anche l’Irlanda prende posizione. «Vorrei informare i miei colleghi oggi su una notifica che l’Irlanda ha ricevuto dalla Russia nei giorni scorsi, che intendono intraprendere esercitazioni militari a circa 240 chilometri al largo della costa sud-occidentale irlandese. Questo sono acque internazionali, ma fanno anche parte della zona economica esclusiva dell’Irlanda. E quindi non abbiamo il potere di impedire che ciò accada. Ma certamente ho chiarito all’ambasciatore russo in Irlanda che non è il benvenuto». Lo ha detto il ministro degli Esteri irlandese, Simon Coveney, al suo arrivo al Consiglio Ue Affari Esteri a Bruxelles.
Banca centrale russa sospende acquisti valuta estera
Sul fronte economico intanto anche la Russia, si muove. La Banca centrale russa ha deciso di fermare gli acquisti di valuta internazionale lunedì in risposta alla crescente volatilità osservata sul mercato, dove il rublo è sceso bruscamente contro l’euro e il dollaro a causa della crescente tensione sull’Ucraina. In un comunicato, l’istituzione guidata da Elvira Nabiullina ha spiegato che la decisione, attuata a partire dalle 15:00 ora di Mosca, «è stata presa al fine di aumentare la prevedibilità delle azioni delle autorità monetarie e ridurre la volatilità dei mercati finanziari».
Nel fare ciò, ha assicurato che la ripresa degli acquisti di valuta come parte dell’attuazione dei meccanismi fiscali sarà presa in considerazione la situazione sui mercati finanziari. «La Banca di Russia controlla la situazione sul mercato finanziario e ha strumenti sufficienti per prevenire le minacce alla stabilità finanziaria», ha aggiunto.