19 Settembre 2024
ucraina russia guerra

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Sulla tensione nell’Est Europa il Presidente americano e il cancelliere tedesco lasciano intendere che si proseguirà sulla strada del dialogo. «Ma è già pronto un pacchetto di sanzioni»

«La diplomazia è la strada migliore per uscire dalla crisi ucraina» ma «se la Russia invade l’Ucraina, noi siamo pronti, tutta la Nato è pronta a reagire». Nel corso della conferenza stampa tra il Presidente americano Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il numero uno della Casa Bianca è pronto ad intervenire nel caso la Russia alzasse il livello della tensione. In che termini? È sempre Biden a sottolineare che «è già pronto un pacchetto di sanzioni». E, poi, Joe Biden pensa che per gli americani che si trovano in Ucraina sia «saggio lasciare il Paese». «Non parlo del nostro corpo diplomatico, ma degli americani che si trovano lì – ha detto ancora il presidente durante la conferenza stampa alla Casa Bianca – odierei vederli bloccati nel conflitto se effettivamente invadono. Non c’è bisogno di questo, se io fossi uno di loro direi di partire».
Restano, ovviamente, dialogo e diplomazia le principali “armi” a disposizione di Stati Uniti e Nato per risolvere la situazione della crisi in Ucraina. «Siamo pronti a continuare i colloqui in buona fede con la Russia” sulla crisi ucraina ha sottolineato, infatti, Biden.
Tra i provvedimenti che potrebbero essere adottati, il presidente americano Joe Biden ha «promesso» di chiudere il gasdotto Nord Stream 2. «Non ci sarà più un Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo. Prometto che lo faremo», ha assicurato ai giornalisti durante la conferenza stampa con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Mentre il cancelliere tedesco ha sottolineato «che la presenzta della minaccia militare nei confronti dell’Ucraina è evidente». Aggiungendo: «Vediamo quante truppe russe si sono ammassate ai confini dell’Ucraina e vediamo che si tratta di una minaccia per la sicurezza dell’Europa. È per questo che è importante agire insieme, e che gli alleati, gli Usa e la Nato dicano le stesse cose. Se ci sarà un attacco ci saranno risposte comuni e molto nette».

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