Le notizie sulla guerra di lunedì 26 giugno, in diretta. Putin riappare in video dopo la rivolta. Mosca: «L’Fsb sta ancora indagando sul capo della Wagner e non ha ritirato le accuse»
• Ma la ribellione, poi rientrata, da parte del gruppo Wagner lascia aperti ancora numerosi interrogativi. In particolare sulla sorte di Prigozhin: che fine ha fatto il leader del gruppo mercenario?
• Nemmeno di Putin si hanno notizie chiare. Il presidente russo è apparso domenica alla tv di stato in un’intervista che si pensa sia stata registrata prima dell’ammutinamento, dove non ha fatto alcun riferimento agli eventi di sabato e dove ha rinnovato il suo impegno nella guerra in Ucraina.
• Secondo il segretario di Stato Usa Anthony Blinken, quello che è successo in Russia dimostra l’esistenza di «vere crepe» nel gruppo di potere di Putin. A Mosca, intanto, si ostenta normalità: «Non resta più nulla, di quella giornata drammatica».
• Interviene anche la Cina che «sostiene la Russia nel mantenimento della stabilità nazionale»: lo si legge in una nota del ministero degli Esteri di Pechino.Ore 15:22 – Lavrov: «Gli 007 Usa speravano che l’ammutinamento riuscisse»
I servizi segreti americani «apparentemente speravano che l’ammutinamento del 24 giugno in Russia avesse successo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov dopo che la Cnn «ha detto che l’intelligence americana sapeva dell’imminente ribellione da diversi giorni, ma ha deciso di non dirlo a nessuno».
Ore 15:20 – Lavrov: «La Wagner continuerà le attività in Mali e Centrafrica»
Il gruppo Wagner «continuerà le sue operazioni in Mali e in Repubblica Centrafricana». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
Ore 14:56 – I filorussi negano che gli ucraini abbiano attraversato il Dnipro
Le forze di Kiev sarebbero riuscite a superare il Dnipro e ad assicurarsi un punto d’appoggio sulla riva sinistra del fiume, vicino al ponte Antonovsky fatto saltare in aria vicino a Kherson. A scriverlo sono diversi canali Telegram russi e ucraini rilanciati dai media. Ma il governatore filorusso del Kherson Vladimir Saldo ha negato queste notizie parlando di «tentativi senza successo» delle truppe ucraine.
Ore 14:50 – Prigozhin visto in un hotel di Minsk
Secondo i media bielorussi, ripresi dal Kyiv Post, il capo della Wagner Prigozhin è stato visto al Green City Hotel di Minsk.
Ore 14:46 – La sede Wagner a San Pietroburgo opera «normalmente»
La sede della Wagner a San Pietroburgo continua ad «operare normalmente» nonostante gli eventi degli ultimi giorni. Lo annuncia l’organizzazione sul suo canale Telegram, ripresa dall’agenzia Tass. «Nonostante gli ultimi eventi, il Centro continua a funzionare normalmente, in conformità con la legislazione della Federazione Russa», ha scritto la Wagner in un comunicato mentre il destino del gruppo rimane incerto.
Ore 14:40 – Il tesoro di Prigozhin: oro, diamanti (e biscotti)
(di Diana Cavalcoli) La ribellione armata di Yevgeny Prigozhin e dal suo famigerato gruppo di mercenari Wagner si è fermata a un passo (o meglio: 200 km) da Mosca. Ma come è stato possibile che un uomo che ha costruito la sua fortuna nel mondo della ristorazione sia arrivato a guidare un gruppo militare capace di mettere a rischio la stabilità di un Paese come la Russia? Qualche indizio arriva guardando alla carriera di Prigozhin, noto ancora oggi con il soprannome di «chef di Putin» e oggi milionario. Proprio in queste ore si parla del tesoro di Prigozhin: cinquemila banconote per un valore di circa quattro miliardi di rubli, l’equivalente di circa 44 milioni di euro, sono state trovate dalle forze di sicurezza russe nella sede a San Pietroburgo del gruppo Wagner. In un messaggio audio pubblicato su Telegram, lo stesso Prigozhin ha confermato il ritrovamento spiegando che si trattava di denaro principalmente “destinato al pagamento degli stipendi”, perché il suo esercito privato “ha sempre utilizzato contanti per tutti i pagamenti”. Il che presuppone fondi e liquidità per miliardi di rubli.
Ore 14:38 – Kiev: «A luglio vogliamo l’invito per l’adesione semplificata alla Nato»
L’Ucraina si aspetta di ricevere un chiaro invito per un’adesione semplificata alla Nato al vertice dell’Alleanza in programma il mese prossimo a Vilnius. Ad affermarlo il capo dell’ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, secondo quanto riportato dal Guardian. «Il risultato atteso è ricevere un invito per l’adesione semplificata al vertice di luglio. Ma, soprattutto, vorremmo ricevere un segnale assolutamente chiaro che stabilisca il percorso dell’Ucraina verso l’adesione alla Nato», ha detto durante un briefing per i media tedeschi.
Ore 14:34 – La Danimarca avvia addestramento piloti ucraini sugli F-16
Il governo della Danimarca ha annunciato l’avvio dell’addestramento dei piloti ucraini sugli F16. Parlando all’emittente Dr, il ministro della Difesa a interim, Lund Poulsen, ha affermato che Copenaghen «ha compiuto i passi necessari per avviare l’addestramento e il perfezionamento dei piloti ucraini». Il governo, ha aggiunto, sta valutando anche se «fare una donazione concreta all’Ucraina di caccia F-16 e quanti eventualmente saranno». Secondo Poulsen, i piloti ucraini dovranno essere addestrati per sei-otto mesi prima che il trasferimento di F-16 all’Ucraina possa diventare realtà. «Questo non significa che non si possa prendere una decisione prima», ha precisato, «ma gli F-16 resteranno in Danimarca fino al 2024».
Ore 14:14 – Stoltenberg: «Il regime russo è fragile ma un è errore sottovalutarlo»
«Quello che vediamo dimostra la fragilità del regime russo e dimostra quanto sia difficile per Putin essere resiliente. Non possiamo prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni ma non possiamo commettere l’errore di sottovalutare la Russia e quindi il nostro sostegno all’Ucraina deve continuerà nel breve e nel lungo termine». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in conferenza stampa da Vilnius.
Ore 13:44 – Xi e la lettera sui panda inviata durante la rivolta in Russia
(di Guido Santevecchi) Che cosa faceva Xi Jinping mentre l’amico del cuore Vladimir Putin aveva qualche problema di stabilità? A leggere il notiziario della Xinhua di sabato 24 giugno, quando la colonna della Wagner avanzava verso Mosca, il leader cinese era stato impegnato in uno scambio epistolare con il direttore di uno zoo in Belgio. Tema: la salute dei panda. La lettera di Xi sui simpatici orsi (scritta giorni fa) sabato è stata la sua unica attività degna di nota nella sezione intitolata in inglese «Xiplomacy», secondo l’agenzia statale cinese. Naturalmente non è vero, ma la storiella del messaggio sui panda serve a proiettare verso il mondo la calma olimpica del presidente cinese e illustra l’incertezza cinese.
Ore 13:34 – Chi è il numero 2 della Wagner che ha guidato la marcia su Mosca
(di Marta Serafini) Mentre resta ancora in sospeso il destino di Evghenij Prigozhin, c’è un nome e un volto che più di altri legato alla compagnia di milizie privata Wagner. Ed è quello di Dmitry Utkin. Ex ufficiale del Gru, amico personale di Putin, Utkin non solo è già uno dei capi e dei fondatori della Compagnia di mercenari. Ma sarebbe colui che ha guidato gli uomini del gruppo verso Mosca.
Ore 13:32 – Kuleba: «L’Ue aumenti il sostegno per accelerare la sconfitta della Russia»
«Due eventi hanno dimostrato che l’Ucraina vincerà. A Berdyansk due giovani ucraini, Tigran e Mykyta, hanno sacrificato le loro vite per resistere all’occupazione. In Russia, tank si sono diretti verso Mosca incontrando poca resistenza. Al Consiglio Affari Esteri ho sollecitato l’Ue ad accelerare la sconfitta della Russia aumentando il sostegno all’Ucraina». Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, pubblicando una foto dell’intervento in video collegamento nel giorno dei lavori a Lussemburgo.
Ore 13:29 – Prigozhin «è ancora indagato per ammutinamento»: cosa c’è dietro la nuova giravolta di Putin?
(di Marco Imarisio, inviato a Mosca) La faccia di Evgenij Prigozhin non compare quasi mai sui giornali russi. Ma le conseguenze della sua insurrezione si fanno sentire. È come se anche i quotidiani più vicini al Cremlino fossero stati obbligati a un improvviso confronto con la realtà. Uno di loro, quel Kommersant che è espressione della comunità economica e risulta quindi meno legato al potere, sostiene che i servizi segreti stanno ancora portando avanti la sua indagine nei confronti del fondatore della Brigata Wagner, e che le accuse rivolte nei suoi confronti rimangono ancora valide. Se confermata, è una notizia importante, perché in contraddizione con l’amnistia promessa e annunciata per tutti i protagonisti della marcia su Mosca.
Ore 13:28 – Mosca: «Il presidente Iran ha espresso pieno sostegno a Putin»
Il presidente iraniano Ebrahim Rais ha espresso «il suo pieno sostegno» a Putin in una conversazione con il leader russo. Lo riferisce il Cremlino.
Ore 13:07 – Putin appare nel primo discorso video dopo la rivolta della Wagner
Il presidente russo Vladimir Putin appare nel primo discorso video dopo il tentativo di colpo di stato da parte di Wagner. «Lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria è la nostra priorità assoluta», ha detto in un discorso ai partecipanti e agli ospiti dell’XI International Youth Industrial Forum «Ingegneri del futuro – 2023». Affermando: «Continueremo a stimolare l’introduzione delle ultime tecnologie, soluzioni digitali, standard ambientali avanzati, insieme alle imprese, alle regioni, alla scienza, per aggiornare i programmi per l’istruzione professionale, la formazione e la riqualificazione del personale, anche per le industrie di base come l’ingegneria meccanica, la costruzione navale e aeronautica, la costruzione di macchine utensili e strumenti, la robotica e l’elettronica, la produzione di attrezzature industriali».
Ore 12:57 – «Le forze ucraine sono sbarcate sulla riva sinistra del Dnipro vicino a Kherson»
Molte fonti riferiscono che «le forze ucraine sono sbarcate sulla riva sinistra del Dnipro vicino a Kherson» e avrebbero stabilito una testa di ponte sull’Antonovsky Bridge.
Ore 12:51 – Premier russo: garantire sovranità russa intorno a Putin
Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha sottolineato in un incontro di governo l’importanza in questo momento di garantire la sovranità della Russia e la sicurezza dei suoi cittadini dopo l’ammutinamento del leader della Wagner Prigozhin. «La cosa principale in queste condizioni è garantire la sovranità e l’indipendenza del nostro Paese, la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini. A tal fine, il consolidamento dell’intera società è particolarmente importante. Dobbiamo agire insieme, come un’unica squadra, e mantenere l’unità di tutte le forze, stringendoci attorno al Presidente», ha affermato come riporta Tass.
Ore 12:34 – Kiev: «Liberato il villaggio di Rivnopol nel Donetsk»
L’esercito ucraino ha liberato il villaggio di Rivnopol, nella regione di Donetsk. Lo annuncia la vice ministra della Difesa Anna Malyar su Telegram. «Le forze di difesa hanno riportato Rivnopol sotto il nostro controllo», ha affermato.
Ore 12:30 – Ungheria: « Europa verso la catastrofe, Ue esca da psicosi guerra»
« L’Europa si avvicina a una catastrofe – purtroppo in tutti i sensi. Ora sarebbe possibile prevenire problemi ancora più grandi e si potrebbero salvare molte migliaia di vite, ma per fare questo bisognerebbe uscire dalla psicosi di guerra. Bene, non mi faccio (più) illusioni che ciò accadrà oggi alla riunione dei ministri degli Esteri dell’UE a Lussemburgo…»: così il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto sul suo account Facebook mentre era sulla via di Lussemburgo, per partecipare al Consiglio affari esteri inevitabilmente centrato sulla guerra in Ucraina e sulle ultime vicende in Russia.
Ore 11:57 – Putin, in una vecchia intervista: «So perdonare, ma non tutto»
Il giornalista Steve Rosenberg, corrispondente della Bbc a Mosca, scrive: «Non aspettiamoci che il presidente Putin ammetta di aver sbagliato qualcosa. Ammettere errori e calcoli errati non è nel suo stile. Quale sarà la prossima mossa del presidente russo? Un indizio, forse, è arrivato nell’ultima edizione del telegiornale di ieri sera della TV di Stato russa.
Riferendo sulla rivolta di Wagner, il presentatore ha riprodotto un estratto da una vecchia intervista a Putin.
“Sai perdonare?”.
“Sì. Ma non tutto”, risponde Putin.
“Cosa non puoi perdonare?”.
“Tradimento”. »
Ore 11:54 – Zelensky: «Guerrieri dell’Ucraina sono dei veri eroi»
I «nostri guerrieri sono dei veri eroi». Lo ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, elogiando quanti sono impegnati al fronte nel conflitto scatenato dalla Russia. «Esprimete per favore gratitudine ai nostri guerrieri! Ai vostri familiari e amici che sono al fronte. Ai vostri conoscenti. A coloro di cui avete sentito parlare», ha scritto Zelensky, «A quelli che seguite sui social media. A coloro di cui conoscete le famiglie. Sostenete e parlate dei nostri guerrieri ai vostri amici, ai vostri figli e alle persone di tutto il mondo. I nostri guerrieri se lo meritano. Sono dei veri eroi».
Ore 11:40 – La Germania dispiega altri 4mila soldati in Lituania
In Lituania è già presente uno degli otto «battle group» istituiti dalla Nato per rafforzare il fianco orientale dell’Alleanza in risposta all’aggressione di Mosca nell’est dell’Ucraina del 2014. La Germania è il Paese che coordina le forze inviate nel Paese Baltico da Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo e Stati Uniti.
Ore 11:16 – L’analisi della politologa Tatiana Stanovaya sulle scelte di Prigozhin ela risposta del Cremlino: «Putin non ha bisogno della Wagner»
Su Twitter, Tatiana Stanovaya, fondatrice e Ceo di R.Politik, fa un’analisi a punti sul quello che è successo sabato in Russia, con l’ammutinamento dell Wagner di Prigozhin e le reazioni del Cremlino.
1. La ribellione di Prigozhin non è stata una corsa al potere. Nasce da un senso di disperazione; Prigozhin è stato costretto a lasciare l’Ucraina e si è trovato incapace di sostenere Wagner come aveva fatto prima, mentre la macchina statale gli si stava rivoltando contro. Ormai Putin lo ignorava e sosteneva pubblicamente i suoi avversari più pericolosi.
2. L’obiettivo di Prigozhin era attirare l’attenzione di Putin e imporre una discussione sulle condizioni per preservare le sue attività: un ruolo definito, sicurezza e finanziamenti. Queste non erano richieste per un rovesciamento del governo; erano un tentativo disperato di salvare la sua «impresa», sperava che i suoi meriti nel prendere Bakhmut sarebbero stati presi in considerazione. Ora sembra che questi meriti abbiano aiutato Prigozhin a uscire vivo da questa crisi, ma senza un futuro politico in Russia (almeno finché Putin è al potere).
3. Prigozhin è stato colto alla sprovvista dalla reazione di Putin e si è trovato impreparato ad assumere il ruolo di rivoluzionario. Inoltre, non era pronto a raggiungere Mosca, se fosse rimasta la sua unica opzione. Sarebbe stata un’azione che avrebbe inevitabilmente comportato l’eliminazione di lui e dei suoi combattenti.
4. Quelli che potevano, hanno contattato Prigozhin con offerte di arrendersi. Questo probabilmente ha creato in lui un ulteriore senso di morte imminente. Tuttavia, non credo che si sia svolta alcuna trattativa ad alto livello. Lukashenko ha presentato a Prigozhin un’offerta approvata da Putin per ritirarsi a condizione che Prigozhin avrebbe lasciato la Russia e la Wagner sarebbe stato sciolta.
5. Non credo che Prigozhin fosse in grado di avanzare richieste (come le dimissioni di Shoigu o Gerasimov – qualcosa che molti osservatori si aspettano oggi. Se accadranno, saranno per un altro motivo). Dopo il discorso di Putin la mattina del 24 giugno, la preoccupazione principale di Prigozhin era trovare una rampa di uscita.Se fosse andato avanti, in poche ore rischiava di essere ucciso. È possibile che Putin gli abbia promesso sicurezza a condizione che Prigozhin rimanga in Bielorussia. Confermo la mia precedente affermazione secondo cui Putin e lo stato hanno subito un duro colpo (che avrà ripercussioni significative per il regime). Tuttavia, voglio sottolineare che l’immagine è sempre stata una preoccupazione secondaria per Putin. Putin ha oggettivamente risolto il problema Wagner e Prigozhin sciogliendo la prima ed espellendo il secondo. La situazione sarebbe stata di gran lunga peggiore se fosse culminata in un sanguinoso pasticcio alla periferia di Mosca. E no, Putin non ha bisogno della Wagner o di Prigozhin. Può cavarsela con le proprie forze. Ora ne è sicuramente convinto. Divulgherò molti altri dettagli nel mio bollettino che uscirà domani sera.
Ore 11:07 – Pechino, con Mosca stretta comunicazione a tutti i livelli
Cina e Russia mantengono una «stretta comunicazione a tutti i livelli». Lo ha detto la portavoce del ministero cinese degli Esteri, Mao Ning, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla ribellione, poi rientrata, di sabato scorso del gruppo Wagner. Lo riporta il Global times su Twitter. Gli eventi di sabato, ha spiegato Mao, «sono un affare interno della Russia. In qualità di vicino amichevole e per promuovere un partenariato strategico globale per una nuova era, la Cina ritiene che la Russia possa mantenere la stabilità e raggiungere lo sviluppo», ha aggiunto.
Ore 10:39 – Il video di Shoigu? «Vecchio»
Il video del ministro della difesa russo Sergei Shoigu che visita le truppe è antecedente alla tentata avanzata su Mosca: lo rivela un giornalista del Wall Street Journal, riepilogando i fatti del giorno. Secondo quanto spiega Yaroslav Trofimov, la milizia Wagner è ancora lì, armata; nonostante la promessa di amnistia del Cremlino, l’indagine penale su Prigozhin, accusato di ammutinamento, continua. Ma non si sa dove sia il miliziano.
Ore 10:25 – Kiev: almeno 15 membri Nato pronti a sostenere adesione Ucraina
Almeno quindici Paesi membri della Nato sosterranno l’eventuale adesione di Kiev all’Alleanza atlantica durante il vertice di Vilnius previsto per l’11 e 12 luglio. Lo ha affermato il vice primo ministro ucraino per l’Integrazione europea ed euro-atlantica, Olha Stefanishyna. «Se giudichiamo in base a una scala di 30 o 31 punti, ci sono almeno 15 punti da quei Paesi che comprendono la necessità di una decisione del genere. Non si tratta di sostenere o meno l’Ucraina – tutti i Paesi sostengono l’Ucraina, tutti i Paesi hanno preso decisioni storiche e politiche senza precedenti», ha dichiarato Stefanishyna, citata dal quotidiano ucraino Dzerkalo Tyzhnia. Ha aggiunto che «la stragrande maggioranza» degli stati membri europei della Nato ha appoggiato l’eventuale adesione dell’Ucraina all’alleanza atlantica perché la mossa è «una garanzia di sicurezza».
Ore 10:09 – Estonia, crisi interna russa favorisce vittoria
«Questa situazione in Russia ci dà maggiori possibilità di sostegno all’Ucraina e di trovare vie per la vittoria». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri estone, Margus Tsahkna, al suo arrivo al Consiglio Esteri.
Ore 10:09 – Nato, eventi in Russia mostrano errore strategico di Putin
«Stiamo monitorando la situazione in Russia, quanto è accaduto è un fatto interno e mostra l’enorme errore strategico di Vladimir Putin» nel dar vita «all’invasione illegale dell’Ucraina». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un punto stampa da Vilnius con il presidente della Lituania Gitanas Nauseda. «Stiamo monitorando anche la situazione in Bielorussia e definiamo irresponsabile l’annuncio della Russia di trasferire lì armi nucleare tattiche. Non abbiamo alcuna indicazione di un possibile uso di queste armi ma restiamo vigili», ha aggiunto.
Ore 09:47 – Kommersant: «L’FSB sta ancora indagando su Prigozhin e non ha ritirato le accuse»
Il giornale russo Kommersant afferma che l’FSB sta ancora indagando su Prigozhin per la sua rivolta armata e non ha ritirato le accuse, nonostante il Cremlino abbia affermato il contrario. Secondo la fonte di Kommersant, è passato troppo poco tempo per prendere una decisione diversa.
Ore 09:20 – Intelligence Gb, ucraini avanzano a Bakhmut
Le forze di difesa ucraine stanno avanzando da nord e sud vicino a Bakhmut ed è improbabile che la Russia abbia riserve significative per invertire la tendenza, secondo l’intelligence britannica. Le forze ucraine vicino a Bakhmut sono avanzate dai fianchi nord e sud vicino a Bakhmut come parte di un’operazione multi-brigata. Finora, ci sono state poche prove che la Russia abbia riserve significative di forze di terra a livello operativo che potrebbero essere utilizzate per rinforzi tra le molte minacce che ora affronta in settori lontani l’uno dall’altro, da Bakhmut alla riva orientale del Dnepr, a più di 200 chilometri tra loro. Le forze armate dell’Ucraina stanno facendo progressi tattici in aree chiave.
Ore 08:57 – La Cina minimizza la ribellione di Wagner come “affari interni” della Russia
Funzionari cinesi hanno descritto una ribellione fallita del gruppo di mercenari Wagner come “affari interni” di Mosca, mentre un portavoce dei media statali ha liquidato le divisioni in Russia come un'”illusione” sfruttata dall’occidente. Il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko ha tenuto colloqui a Pechino domenica dopo la più seria sfida alla presa del potere del presidente Vladimir Putin da quando è salito al potere nel 2000. Il ministero degli Esteri cinese inizialmente ha detto solo che Rudenko aveva scambiato opinioni con il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, sulle relazioni sino-russe e su “questioni internazionali e regionali di interesse comune”.
Ore 08:47 – Borrell: «Mostro creato da Putin si rivolta contro di lui»
«Il mostro creato da Vladimir Putin con la guerra in Ucraina sta agendo contro il suo creatore». Lo ha detto l’alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio a Lussemburgo. «Questo è il momento di sostenere Kiev più di ogni altro momento ed è un bene che l’Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d’instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario», ha aggiunto.
Ore 08:24 – Cosa succede ora in Russia? In bilico Shoigu e Gerasimov, le voci su Dyumin alla Difesa
di Fabrizio Dragosei) Quando venerdì Prigozhin aveva accusato gli alti vertici militari di aver ordinato il bombardamento dei suoi uomini, il ministero della Difesa si era affrettato a diffondere un comunicato per smentire l’accaduto. Poi però, mentre gli eventi incalzavano e sembrava quasi che i wagneriani potessero arrivare ad assalire Mosca, non si è avuta più alcuna notizia degli alti papaveri militari. Putin sabato mattina ha parlato in tv alla nazione ma i due grandi nemici di Prigozhin sono invece completamente scomparsi dalla scena politica.
E da quanto si è visto, sembra proprio che non siano nemmeno stati in grado di organizzare una adeguata mobilitazione di uomini e mezzi per fermare la colonna dei mercenari che ha percorso quasi 800 chilometri verso la capitale. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov non si sono mai sentiti mentre si decideva la sorte del Paese.
Ore 08:16 – Kiev, raffica di attacchi contro la regione di Zaporizhzhia
La Russia ha scatenato a partire dalla giornata di ieri una raffica di attacchi contro la regione ucraina di Zaporizhzhia. A denunciarlo è stato questa mattina lo stato maggiore dell’esercito di Kiev. Da ieri è stato registrato il lancio di sei missili S 300 e di 45 razzi oltre a 33 attacchi aerei, hanno riferito i militari. «A seguito degli attacchi terroristici russi, si sono registrati feriti tra i civili, il danneggiamento di edifici residenziali, commerciali ed amministrativi oltre che di veicoli privati». Secondo lo stato maggiore di Kiev, le truppe russe hanno cercato di fermare l’avanzata delle unità ucraine e riprendere le posizioni perdute.
Ore 07:58 – Che cosa faranno i militari della Wagner?
Non è ancora chiaro esattamente quali siano per Wagner i termini dell’accordo che hanno messo fine alla ribellione, ma l’ISW suggerisce che il fatto che le truppe Wagner stiano tornando alla base con il loro equipaggiamento significhi che il Cremlino intende mantenere almeno elementi del gruppo, piuttosto che smobilitarli immediatamente. Ha osservato che il capo del comitato di difesa della Duma, Andrei Kartapolov, domenica ha annunciato che stava lavorando a una legge per regolamentare le compagnie militari private, ma ha sottolineato che non era necessario vietare il gruppo Wagner in quanto è «l’unità più pronta al combattimento in Russia».
Ore 07:48 – Kiev,controffensiva ha liberato 130 km quadrati nel sud
La controffensiva delle truppe ucraine è riuscita a riconquistare un totale di 130 chilometri quadrati nel sud del Paese che erano stati occupati dalla Russia, ha detto il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Maliar in una dichiarazione pubblicata su Telegram. «Dall’inizio dell’offensiva, l’area liberata nel sud è di 130 chilometri quadrati», ha detto Maliar. La maggior parte del territorio è stata riconquistata dalle forze ucraine nella prima settimana della controffensiva. Negli ultimi sette giorni, l’Ucraina ha riconquistato 17 chilometri quadrati nella parte meridionale del Paese «come risultato del miglioramento delle operazioni tattiche di posizionamento e dell’allineamento della linea del fronte», ha detto Maliar. Secondo il vice ministro, l’Ucraina continua a lanciare operazioni offensive in direzione di Berdiansk e Melitopol, due città ucraine occupate dalla Russia nel sud del Paese.
Ore 07:48 – Il ministero della Difesa russo ha rilasciato un filmato non datato di Shoigu in Ucraina che si presume essere di oggi
Ore 07:36 – No di Putin a contatto diretto con Prigozhin durante rivolta
Il notiziario indipendente russo Meduza, citando fonti anonime interne del Cremlino, ha riferito che Yevgeny Prigozhin ha cercato di mettersi in contatto con l’amministrazione presidenziale russa a mezzogiorno del 24 giugno, mentre i combattenti di Wagner si spostavano a nord da Rostov sul Don verso Mosca.
Secondo le loro informazioni, Putin si è rifiutato di parlare con Prigozhin. Sempre secondo Meduza, Prigozhin una volta che ha osservato la mancanza di un ampio sostegno militare per le azioni di Wagner ha cambiato idea sulle prospettive. Solo a quel punto il Cremlino si è rivolto ai negoziati. Le persone coinvolte nei colloqui includevano il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, il capo di stato maggiore dell’ufficio presidenziale russo Anton Vaino e l’ambasciatore russo in Bielorussia Boris Gryzlov.
Ore 07:11 – Rublo russo a picco
N ella prima mattinata di lunedì, le borse danno il rublo russo al minimo degli ultimi 15 mesi contro il dollaro, rispondendo per la prima volta all’ammutinamento di Wagner.
Alle 04:15 GMT, il rublo era più debole del 2,1% rispetto al dollaro a 86,50, dopo aver toccato in precedenza 87,2300, il suo punto più debole dalla fine di marzo 2022. Aveva perso il 2,2% a 94,37 contro l’euro e perso il 2,1% contro lo yuan a 11,95.
Ore 07:05 – Il ministro della Difesa Shoigu russo visita le truppe dopo l’ammutinamento di Wagner 26 giugno
Il ministro della difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe russe coinvolte nell’esercito operazione in Ucraina, ha riferito lunedì l’agenzia di stampa RIA, la sua prima apparizione pubblica dall’ammutinamento del fine settimana del Gruppo paramilitare Wagner. Gli ammutinati guidati dal capo Wagner Yevgeny Prigozhin avanzarono su Mosca per rimuovere ciò che chiamavano la Russia corrotta e leadership militare incompetente, prima di tornare improvvisamente a un’area dell’Ucraina orientale controllata dalla Russia dopo un accordo con il Cremlino mediato dal leader bielorusso Alexander Lukashenko.
Ore 06:54 – Media russi: durante la rivolta Prigozhin tentò (invano) un contatto con Putin
Il notiziario indipendente russo Meduza, citando fonti anonime interne del Cremlino, ha riferito che Yevgeny Prigozhin ha cercato di mettersi in contatto con l’amministrazione presidenziale russa a mezzogiorno del 24 giugno, mentre i combattenti di Wagner si spostavano a nord da Rostov sul Don verso Mosca. Secondo le loro informazioni, Putin si è rifiutato di parlare con Prigozhin. È quanto sostiene l’Istituto per lo studio della guerra nella sua ultima valutazione. Sempre secondo Meduza, Prigozhin una volta che ha osservato la mancanza di un ampio sostegno militare per le azioni di Wagner ha cambiato idea sulle prospettive. Solo a quel punto il Cremlino si è rivolto ai negoziati. Le persone coinvolte nei colloqui includevano il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko, il capo di stato maggiore dell’ufficio presidenziale russo Anton Vaino e l’ambasciatore russo in Bielorussia Boris Gryzlov.
Ore 06:30 – Il ministro della Difesa Shoigu visita le truppe russe in Ucraina
Il ministro della Difesa Sergei Shoigu, che possiede uno dei tre codici per l’atomica, ha fatto visita alle truppe russe in Ucraina. Si tratterebbe di una mossa decisa da Vladimir Putin
Ore 05:48 – Blinken: «Crepe reali nel sistema Putin, ma ancora non siamo agli atti finali»
La rivolta contro il Cremlino del leader del gruppo paramilitare Wagner, Evgenij Prigozhin, ha esposto «crepe reali» nel sistema di potere del presidente russo Vladimir Putin. Lo ha dichiarato ieri il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, commentando i drammatici avvenimenti verificatisi in Russia lo scorso sabato. Quella di Prigozhin, ha affermato Blinken ai microfoni dell’emittente televisiva «Cbs News», è stata «una sfida diretta all’autorità di Putin»: «Tutto questo solleva profondi interrogativi, e mette in mostra crepe reali», ha detto il capo della diplomazia Usa, definendo quella di sabato «una serie straordinaria di eventi» che «non è ancora giunta al suo atto finale».
Ore 04:47 – La Cina ribadisce il proprio sostegno al Cremlino
La Cina ha ribadito il proprio sostegno al governo della Russia ieri, dopo l’insurrezione di breve durata che lo scorso fine settimana ha visto protagonista il gruppo paramilitare Wagner, guidato da Evgenij Prigozhin. Commentando ufficialmente per la prima volta i drammatici avvenimenti in Russia, il ministero degli Esteri cinese ha affermato in una nota che quanto avvenuto è «una questione interna alla Russia». «Come vicino amichevole della Russia e partner strategico globale di coordinamento per una nuova era, la Cina sostiene la Russia nel mantenimento della sua stabilità nazionale e nel conseguimento dello sviluppo e della prosperità», afferma la nota. La cauta presa di posizione di Pechino giunge solo dopo che la crisi in Russia è rientrata, con l’esilio di Prigozhin in Bielorussia e il ritorno dei miliziani della Wagner nelle loro basi avanzate in Ucraina.
Ore 02:18 – I russi stanno bombardando la regione di Odessa
Le forze russe stanno attaccando la regione di Odessa, nell’Ucraina meridionale, con missili e droni: lo ha reso noto il portavoce dell’amministrazione militare regionale, Sergiy Bratchuk, come riporta Rbc-Ucraina. Da parte sua, il comando operativo Sud delle Forze armate di Kiev ha sottolineato che «la difesa aerea sta lavorando nella regione di Odessa. I residenti sono stati invitati a rimanere nei rifugi durante un allarme… I combattimenti sono in corso, la difesa aerea sta funzionando, anche sulla città», ha riferito il comando.
Ore 01:24 – La Gran Bretagna ha addestrato oltre 17 mila reclute ucraine
Più di 17.000 reclute ucraine sono state addestrate dalla Gran Bretagna e da suoi alleati nell’ultimo anno per aiutare Kiev a combattere l’invasione russa. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa britannico, per il quale le reclute sono state sottoposte a un programma «estenuante» di cinque settimane per trasformarle «da civili a soldati». La Gran Bretagna e nove nazioni partner – Canada, Australia, Nuova Zelanda, Norvegia, Finlandia, Svezia, Danimarca, Lituania e Paesi Bassi – hanno avviato il programma nel giugno dello scorso anno. Il piano guidato dal Regno Unito, denominato Operazione Interflex, ha insegnato alle reclute, che avevano poca o nessuna esperienza militare precedente, varie competenze tra cui l’uso delle armi, il primo soccorso sul campo di battaglia e le tattiche di pattugliamento.
Ore 00:15 – Kiev: «Russia ha trasferito unità da Ucraina per proteggere Mosca»
La Russia ha trasferito due unità aviotrasportate dai territori occupati dell’Ucraina per proteggere la sua capitale, Mosca, durante l’ammutinamento del gruppo Wagner. Lo sostiene il Centro di resistenza nazionale dell’esercito ucraino, citato da Kyiv Independent. Secondo quanto riferito, fino a due compagnie della 76a divisione d’assalto aviotrasportata della Russia sono arrivate a Mosca con aerei da trasporto Il-76. Il comando russo «ha in programma di tenerle (a Mosca) per almeno una settimana», ha riferito il centro ucraino.
Ore 00:01 – Telefonata Biden-Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente Usa Joe Biden hanno avuto un colloquio telefonico nel corso del quale hanno discusso quanto accaduto in Russia sabato. Su Telegram, Zelensky ha definito la conversazione «positiva e stimolante». «Abbiamo discusso delle ostilità e dei processi in corso in Russia. Il mondo deve fare pressione sulla Russia fino al ripristino dell’ordine internazionale», ha detto il presidente ucraino. «È importante aumentare ulteriormente le capacità dell’Ucraina di proteggere i cieli. In questo contesto, l’ho ringraziato per il sostegno della coalizione dei jet da combattimento. Abbiamo discusso di un’ulteriore espansione della cooperazione per la difesa, con particolare attenzione alle armi a lungo raggio», ha aggiunto Zelensky. Biden, nel corso del colloquio, avrebbe ribadito il sostegno statunitense a Kiev.