19 Settembre 2024
Guerra Ucraina

Guerra Ucraina

È guerra tra Russia e Ucraina: nella notte il presidente Putin ha ordinato l’attacco. Truppe russe stanno entrando anche dalla Bielorussia e dalla Crimea; esplosioni a Kiev e in altre città anche nell’Ovest del Paese. Mosca: «Distrutte le difese aeree di Kiev», che però replica: «Abbattuti 5 aerei e un elicottero russi»

• L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata al le 4 del mattino, ora italiana: l’«operazione militare speciale» annunciata da Vladimir Putin in un discorso in tv si è ben presto rivelata un attacco totale.
• Putin ha detto che il suo obiettivo è «demilitarizzare ma non occupare» l’Ucraina, aggiungendo che intende «denazificare» il Paese. Ha anche lanciato un monito: «Chiunque provi a interferire deve sapere che la nostra risposta sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia».
• Le bombe hanno iniziato a colpire in tutto il territorio ucraino; truppe di terra hanno iniziato a entrare anche dal confine Nord (Bielorussia) e Sud (Crimea), con attacchi nei porti strategici di Mariupol e Odessa. Anche la capitale Kiev è sotto attacco, e un aeroporto è già nelle mani dell’esercito russo. Entrambe le parti hanno iniziato a fornire primi bilanci di vittime: il numero dei morti è già nell’ambito delle decine.
• Il presidente Usa Joe Biden ha definito l’attacco «non provocato e ingiustificato», aggiungendo che Putin dovrà «renderne conto» al mondo.
• La Nato ha «condannato con forza» l’attacco e chiesto a Mosca «di fermare immediatamente la sua azione militare». In un Consiglio straordinario, l’Alleanza Atlantica ha annunciato l’intenzione di inviare forze di terra, aria e mare nei territori ai confini orientali della Nato, vicino a Ucraina e Russia.
• Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha condannato l’attacco: «Putin metta fine a spargimento di sangue, il dialogo è impossibile».

Ore 21- Sono 57 gli ucraini morti per gli attacchi russi
Gli attacchi delle forze russe in Ucraina hanno causato finora 57 morti e 169 feriti. Lo ha riferito il ministro della Sanità ucraino, Viktor Lyashko, citato dalla Cnn. Parlando in diretta sul canale televisivo ucraino 1+1, Lyashko ha detto che sono stati colpiti anche due ospedali nella repubblica separatista di Donetsk.

Ore 20.50 – Londra: limite di 50.000 sterline sui conti bancari russi
Anche la Gran Bretagna, Paese dove hanno casa numerosi oligarchi russi, ha annunciato restrizioni in risposta all’attacco all’Ucraina. Tra questa una misura impedirà ai ricchi russi di detenere più di 590.000 sterline (circa 60.000 euro) sul conto bancario.

Ore 20 – «Kiev potrebbe cadere in poche ore»
Si aggrava la situazione militare sul terreno: mentre i carri armati russi sono ormai nella città di Sumy, penetrando per oltre 50 chilometri in territorio ucraino, le truppe di Mosca hanno assunto il,controllo dell’aeroporto di Hostomed. «Kiev potrebbe cadere nel giro di poche ore» stimato fonti Nato citate dall’agenzia Bloomberg. In serata è ripreso anche un pesante bombardamento della città portuale di Mariupol.

Ore 19.45 – Biden: «Putin ha respinto offerta di dialogo»
Biden ha parlato di nuovo dalla Casa Bianca: «Putin ha respinto ogni offerta di dialogo, la guerra era premeditata da mesi: lui è l’aggressore e ne pagherà le conseguenze». Il presidente ha annunciato le nuove sanzioni che prevedono il congelamento dei beni di 5 banche russe, limiti all’export verso Mosca specie in campo tecnologico. Biden ha ribadito che non invierà soldati Usa in Ucraina.

Ore 19.18 — Berlino, manifestano in migliaia
Migliaia di persone stanno manifestando in queste ore a Berlino per la pace e a sostegno dell’Ucraina davanti alla Porta di Brandeburgo.

Ore 19.05 — 797 arresti in tutta la Russia, 43 proteste per la pace
San Pietroburgo, centinaia in piazza per la pace e molti arresti
Proteste contro la guerra in Ucraina si sono svolte dal pomeriggio di oggi in 43 città del Paese: il sito indipendente Ovd-Info denuncia l’arresto di 797 persone. Era dal ritorno e del successivo arresto di Aleksei Navalny in Russia nel gennaio dello scorso anno che non si svolgevano proteste così diffuse in tutto Paese. Si contano anche numerosi «picchetti solitari», di singoli attivisti che vanno in piazza con cartelli pacifisti. Vengono rapidamente arrestati.

Ore 19 — Il patriarca di Mosca Kirill: Preghiamo per la pace
(Gian Guido Vecchi) «Esorto tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili. Invito l’intera Chiesa ortodossa russa a offrire una speciale, fervente preghiera per il rapido ripristino della pace». A poche ore dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina, le parole di Kirill, patriarca di Mosca e capo della chiesa ortodossa russa, sono assai significative e niente affatto scontate. La tensione tra Russia e Ucraina si riflette nella divisione, sempre più aspra, tra le chiese ortodosse dei due Paesi. Eppure i due piani non si sovrappongono e Kirill, la più alta autorità religiosa russa, si mostra preoccupato. Del resto ci sono fedeli ortodossi rimasti legati al patriarcato di Mosca che vivono in Ucraina e un sondaggio del centro «Razumkov», informa l’agenzia Asianews, ha mostrato che il 65,2% degli intervistati non condivide l’operazione militare. Il discorso di Kirill, «riguardo all’annuncio di questa mattina del presidente Vladimir Putin di una “speciale operazione militare… per la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina», è rivolto a gerarchie, clero e fedeli: «Mi appello ai vescovi, ai pastori, ai monaci e ai laici affinché forniscano tutta l’assistenza possibile a tutte le vittime, compresi i rifugiati e le persone rimaste senza casa e senza mezzi di sussistenza». Soprattutto scrive: «Avverto con profondo e sentito dolore la sofferenza delle persone causata dagli eventi in corso. Come Patriarca di tutte le Russie e primate di una Chiesa il cui gregge si trova in Russia, in Ucraina e in altri Paesi, sono profondamente solidale con tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia». Il patriarca di Mosca aggiunge: «I popoli russo e ucraino hanno una storia secolare comune che risale al Battesimo della Russia da parte del santo principe Vladimir l’Uguale agli Apostoli. Credo che questa affinità data da Dio aiuterà a superare le divisioni e i disaccordi che sono sorti e che hanno portato all’attuale conflitto». La conclusione è solenne: «Possa il Signore onnipotente, per intercessione della nostra purissima Signora Theotokos (in greco antico indica Maria «Madre di Dio», ndr) e di tutti i santi, preservare i popoli russo, ucraino e gli altri popoli che sono spiritualmente uniti dalla nostra Chiesa».

Ore 18.50 — Biden: «Accordo col Regno Unito per sanzioni devastanti alla Russia»
«Ci siamo accordati per portare avanti ulteriori sanzioni alla Russia, che saranno devastanti», ha twittato Joe Biden. Un suo discorso è atteso alle nostre 19.30.

Ore 18.47 — Kiev: «Abbiamo perso il controllo su Chernobyl»
L’Ucraina ha perso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl, dove si è combattuto oggi intensamente. Lo ha reso noto il Consigliere del Presidente Zelensky Mykhailo Podolyak precisando che in questo momento Kiev non ha informazioni sulle condizioni in cui si trovano i reattori spenti, la zona di confinamento e il magazzino delle scorie nucleari. L’agenzia Unian denuncia che i dipendenti del sito sono di fatto in stato di sequestro.

Ore 18.45 — Circa 800 arrestati alle manifestazioni pacifiste in Russia

Ore 18.20 —Johnson: «Escluderemo le banche russe dal nostro sistema». E mette al bando Aeroflot
Putin «non sarà mai in grado di lavare il sangue dell’Ucraina dalle sue mani. Sono spinto a concludere che sia sempre stato determinato ad attaccare» l’Ucraina, «qualunque cosa facessimo. Ora lo vediamo per quello che è, un aggressore macchiato di sangue che crede nella conquista imperiale». Lo ha detto il premier birtannico Boris Johnson parlando alla Camera dei Comuni. Contro Mosca «metteremo in atto le sanzioni più dure mai viste, e escluderemo le banche russe dal nostro sistema finanziario». Il premier ha anche annunciato il bando della compagnia di bandiera russa dagli aeroporti del Regno Unito.

Ore 18.15 — Scholz: «L’Ucraina potrebbe sparire dalle mappe»
L’Ucraina potrebbe essere «cancellata dalle mappe». È il monito del cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo l’avvio dell’operazione speciale russa nel Paese. «La Nato, comunque, difenderà tutti gli Stati suoi alleati».

Ore 18.05 — Cina «colta di sorpresa», nega sostegno alla Russia
La Cina si rifiuta di parlare di «invasione» russa dell’Ucraina. E nega di sostenere l’intervento russo. «Una linea cauta», rileva il Washington Post, in risposta a un conflitto che molti analisti cinesi fino a pochi giorni fa avevano previsto non sarebbe diventato realtà. La portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, ha minimizzato sulle ipotesi di un sostegno dietro le quinte di Pechino a Mosca. «In merito alle allusioni americane del sostegno della Cina alla Russia, sono sicura che la Russia sarebbe felice di sentirlo», ha detto Hua. La Cina, ha aggiunto, «non voleva assistere a quello che è accaduto oggi in Ucraina». Intanto l’ambasciata cinese a Kiev ha chiesto ai connazionali «di registrarsi volontariamente per i voli charter e di lasciare il Paese, dato il forte deterioramento della situazione», «rimanere a casa lontano da finestre e vetri» e prestare attenzione «camminando per strada perché si può diventare bersaglio di attacchi» con il traffico che poteva «essere bloccato in qualsiasi momento». Il consiglio a chi viaggiava in auto era di esporre «la bandiera cinese».

Ore 18 — Putin: «Non avevamo altra scelta»
L’operazione militare russa in Ucraina è una «iniziativa forzata» in quanto Mosca «era semplicemente rimasta senza la possibilità di agire altrimenti». Così il presidente russo,Vladimir Putin, incontrando i rappresentanti degli imprenditori russi.

Ore 17.50 — La Turchia potrebbe chiudere lo stretto del Bosforo: «Applicata la convenzione di Montreux»
L’Ucraina ha chiesto alla Turchia di chiudere lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli alle navi da guerra russe, che utilizzano i passaggi per entrare nel Mar Nero, e la Turchia si è detta pronta ad «applicare i precetti contenuti nella convenzione di Montreux», il trattato firmato nella cittadina svizzera nel 1936 che regola il traffico attraverso gli stretti del Bosforo e Dardanelli e che lascia la facoltà ad Ankara di chiudere il passaggio verso il Mar Nero a navi di Paesi in guerra. Lo ha dichiarato il portavoce del partito al governo Akp, Omer Celik, dopo che oggi una riunione del consiglio di Sicurezza turco è stata convocata d’urgenza dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

Ore 17.42 — Proteste e repressione in Russia
(Fabrizio Dragosei) A Mosca, in piazza Pushkin, la polizia impedisce l’ingresso: tutta la piazza è transennata. A San Pietroburgo, secondo la «Novaya Gazeta», circa 200 persone hanno manifestato; lo stesso in altre città come Ekaterinburg, Perm, Shakhty, nella regione di Rostov sul Don. Arrivano anche le prime prese di posizione di celebrities: da Navalny, che era in tribunale oggi, all’attrie Ksenia Rappoport, lo scrittore Boris Akunin e lo scrittore Dmitry Glukhovskij, popolare tra i giovani per un gioco post-apocalittico tratto dal suo romanzo Metro 2033, che equipara l’invasione di Putin alla vicenda di Hitler con i Sudeti.

Ore 17.35 — Sull’esclusione della Russia da Swift è scontro Johnson-Scholz
Il premier britannico Boris Johnson sta facendo pressioni «molto forti» affiché la Russia sia esclusa dal sistema finanziario internazionale Swift. La sanzione colpirebbe duramente l’economia e le banche russe e la loro capacità di operare al di fuori dei confini nazionali. Tuttavia, Johnson starebbe incontrando la ferma opposizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha avvertito il premier che la Germania non intende sostenere questa misura, né lo farebbe l’Unione europea. Lo riporta il Financial Times, citando fonti a conoscenza dei negoziati in corso sulle sanzioni contro Mosca. Un funzionario tedesco si è limitato a commentare che «tutte le opzioni sono sul tavolo».

Ore 17.30 — Moldavia: arrivati primi 4 mila ucraini in fuga
Primi ucraini in fuga dalla guerra arrivati in Moldavia. «Oggi sono arrivate 4mila persone. Il governo ha schierato centri di accoglienza temporanea nei pressi delle località di Palanca e Ocnita. I nostri confini sono aperti». Lo scrive, su Twitter, la presidente della Moldavia Maia Sandu.

Ore 17.27 — Erdogan: la Turchia supporta la lotta per l’integrità territoriale ucraina
«L’integrità territoriale ucraina» è sostenuta dalla Turchia, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. «L’ho detto in una conversazione con il presidente Zelensky». La Turchia «è pronta a fare gli sforzi necessari per assicurare la sicurezza dei tatari di Crimea e di tutti i Turchi che vivono in Ucraina, e ritiene inaccettabile l’operazione militare contro il Paese». Intanto non riporta «nessun danno» la nave battente bandiera delle isole Marshall di proprietà di una compagnia privata turca che è stata colpita da un ordigno al largo della costa ucraina di Odessa. Lo fa sapere la Direzione marittima di Ankara con un comunicato, riportato dal quotidiano turco Sabah. L’imbarcazione si è successivamente diretta verso le acque territoriali della Romania, aggiunge la nota.

Ore 17.25 — Zelensky chiede la disconnessione della Russia dal sistema Swift
«Sta arrivando un pacchetto di ulteriori severe sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione europea. Ho discusso tutti i dettagli con il presidente francese Emmanuel Macron». Lo ha scritto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dicendo che Kiev «chiede la disconnessione della Russia da Swift, l’introduzione di una no-fly zone sull’Ucraina e altre misure efficaci per fermare l’aggressore».

Ore 17.15 — Il G7: «Putin è dalla parte sbagliata della storia»
Si è concluso da pochi minuti il vertice in videoconferenza dei leader dei G7, che hanno discusso di una «risposta congiunta» all’attacco «ingiustificato e non provocato della Russia all’Ucraina». Una dichiarazione diramata dalla cancelleria di Berlino afferma che i leader condannano «’invasione russa nel modo più aspro. Affermiamo il nostro inamovibile appoggio e la nostra solidarietà all’Ucraina». «Ci impegniamo a proteggere i sistemi democratici e a rafforzare la nostra collaborazione per la priorità globali come clima, ambiente e salute». Il G7 interverrà se ci saranno «problemi» alle forniture di gas. Al vertice hanno partecipato il presidente Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente del Consiglio Mario Draghi, il premier giapponese Fumio e il premier britannico Boris Johnson. Hanno partecipato alla riunione anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

Ore 17 — La Uefa potrebbe togliere la finale di Champions a San Pietroburgo
La finale di Champions League di quest’anno, in programma per il 28 maggio alla Gazprom Arena di San Pietroburgo, potrebbe essere spostata «in condivisione della preoccupazione internazionale per la situazione in Europa, e in condanna dell’invasione russa dell’Ucraina». Così ha appena comunicato la Uefa in una nota.

Ore 16.55 – La Svizzera sanziona tre banche russe
Anche la Svizzera ha fatto scattare sanzioni contro tre banche russe e restrizioni di viaggio nei confronti di 361 deputati della Duma. Berna è intenzionata a seguire la linea della Ue nell’applicare misure ritorsive contro il Cremlino.

Ore 16.45 – In corso il vertice del G7 virtuale
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato i Paesi alleati del G7 per definire misure più severe contro la Russia dopo che Vladimir Putin ha iniziato il suo attacco all’Ucraina. L’incontro virtuale tra gli Stati Uniti e gli alleati è in corso, ha reso noto la Casa Bianca, per l’Italia partecipa il presidente del Consiglio Mario Draghi. Biden ha anche annunciato una conferenza stampa alle 18.30 ora italiana.

Ore 16.30 – Più di 100 missili russi sull’Ucraina
Più di 100 missili russi sono caduti sul territorio ucraino durante il primo giorno di attacco al Paese. La stima è stata formulata dal Pentagono.

Ore 16 – Combattimenti nella zona della centrale di Chernobyl
Secondo il ministero degli interni ucraino combattimenti sono in corso nella zona dell’ex centrale nucleare di Chernobyl, al centro del disastroso incidente del 1986. I soldati ucraini «stanno sacrificando la loro vita per evitare una seconda Chernobyl» ha scritto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Twitter. Non confermata invece la notizia secondo la quale sarebbe stato colpito un deposito di scorie. Chernbyl si trova a nord di Kiev vicino al confine con la Bielorussia .

Ore 15.40 – Allarme aereo su Kiev e Leopoli
Le sirene dell’allarme antiaereo hanno cominciato a suonare poco dopo le 17 (ora locale) a Kiev e Leopoli. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di ripararsi nei rifugi sotterranei. Un analogo allarme era scattato all’alba di oggi. Un’esplosione si è verificata negli stessi istanti in una centrale elettrica a 40 km dalla capitale.

Ore 15.30 – Scontri alla frontiera di Sumy
Combattimenti tra truppe russe ed ucraine sono in corso nel settore di frontiera di Sumy, nella parte orientale del Paese. Lo rivelano fonti di Kiev; la notizia sembra contraddire il trionfale annuncio diramato in mattinata da Mosca secondo il quale gli ucraini alla frontiera si erano arresi e le truppe russe avevano «sfondato» il fronte. «L’esercito ucraino sta tenendo la linea. Sulla base delle informazioni disponibili, la Federazione Russa sta attaccando dal lato dell’insediamento di Konotop». La Cnn ha invece annunciato che i russi hanno preso il controllo definitivo dell’aeroporto di Hostomel.

Ore 15.20 – Sebastian Vettel diserta il Gp di Russia di Formula 1
Il pilota di Formula 1 Sebastian Vettel ha annunciato che non prenderà parte al Gran Premio di Russia in programma nelle prossime settimane sul circuito di Sochi. Vettel, ex ferrarista ed ex campione del mondo, è attualmente in forza alla Aston Martin.

Ore 15.15 – No armi all’Ucraina anche dalla Germania
Dopo l’Ungheria, anche la Germania ha annunciato che non fornirà armi all’Ucraina. Aiuti militari erano stati invece garantiti dal presidente americano Joe Biden e da altri Paesi della Nato.

Ore 15.14 —Le sanzioni dell’Unione europea
(Francesca Basso, da Bruxelles) In mattinata i 27 ambasciatori dei Paesi Ue si sono riuniti per esaminare il nuovo pacchetto di sanzioni che prevede il divieto di trasferimento tecnologico per l’estrazione di idrocarburi (questa è la parte dedicata al settore energetico) , stop all’export di tecnologia dual use, cioè per un uso civile e militare, divieto di finanziamento da parte delle banche dell’Ue di progetti già concordati di imprese pubbliche russe, blocco dei conti europei degli oligarchi e blocco di materiali destinati ai sistemi di trasporto aereo. È stato anche affrontato il problema dei visti dei passaporti diplomatici di servizio russi.
Sono in fase di valutazione ulteriori sanzioni individuali.
La Polonia ha chiesto di invitare al summit di questa sera il presidente ucraino Zelensky. Gli ambasciatori si riuniranno di nuovo nel pomeriggio e poi il pacchetto di sanzioni sarà sottoposto ai leader Ue che si riuniscono in serata. Alcuni Stati membri hanno insistito per applicare subito il maggior numero di sanzioni, mentre Germania, Italia, Francia ma anche Cipro insistono per una gradualità.

Ore 15 – Russia: il costo del denaro potrebbe balzare dal 9 al 15%
Il costo del denaro in Russia potrebbe balzare tra stasera e domani dall’attuale 9,5% al 15-17%. La previsione è stata formulata da Egor Susin, amministratore delegato di Gazprombank. la Banca di Russia ha annunciato giovedì l’inizio degli interventi sui cambi e la sua intenzione di effettuare ulteriori operazioni per fornire liquidità.

Ore 14.40 – L’Ucraina si stacca dalla rete elettrica russa
L’Ucraina si è staccata dalla rete elettrica russa, secondo quanto dichiarato dalla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen. «In questo momento l’Ucraina sta scollegando la sua rete elettrica da quella russa e siamo pronti ad aiutarli nel caso in cui dovessero avere difficoltà», un’operazione «non facile e non di poco conto», ma che «dimostra che c’è un enorme sostegno per i nostri amici in Ucraina» ha dichiarato

Ore 14.25 – Aeroporto attaccato, anche Kiev ammette
Anche Kiev conferma che sono in coso pesanti combattimenti attorno all’aeroporto di Hostomel, 35 km a nord dalla capitale. Il consigliere presidenziale Mykhaylo Podolyak ritiene che l’attacco potrebbe fare da apripista a un assalto delle forze aviotrasportate russe .

Ore 14.20 – Salvini e Renzi «rompono» con la Russia
Il precipitare degli eventi ha indotto a un riposizionamento nei loro rapporti con la Russia da parte di Matteo Salvini e Matteo Renzi. La Lega ha annunciato che non rinnoverà il rapporto di collaborazione che lo stesso Salvini aveva sottoscritto nel 2017 con Russia Unita, il partito di Vladimir Putin. Il Financial Times, invece ha rivelato che Matteo Renzi si sarebbe dimesso dal board di Delimobil, il più grande servizio di car-sharing in Russia, fondato dall’imprenditore italiano Vincenzo Trani. L’ex premier secondo l’Ft, che cita fonti vicine alla società, avrebbe inviato un’email al consiglio di amministrazione di Delimobil questa mattina.

Ore 14 – «Sanzioni Ue sopprimeranno crescita russa»
Da Bruxelles ha parlato anche la presidente Ue Ursula von der Leyen preannunciando un massiccio pacchetto di sanzioni contro Mosca: «Questo comprenderà sanzioni finanziarie che limiteranno fortemente l’accesso russo ai mercati finanziari. Queste sanzioni sopprimeranno la crescita economica, aumentare il costo del debito, aumenteranno l’inflazione e intensificheranno la fuoriuscita di capitale ed eroderanno gradualmente le basi industriali», ha annunciato von der Leyen che aveva al suo fianco il segretario Nato Jens Stoltenberg.

Ore 13.50 – L’Ungheria non darà armi all’Ucraina
Quanto rimarrà compatto il fronte europeo di fronte alla drammatica escalation degli eventi militari? Un banco di prova si avrà con il vertice in agenda stasera a Bruxelles ma una crepa si è già aperta e riguarda l’Ungheria. Il premier magiaro Viktor Orban ha infatti annunciato che per la sicurezza dei suoi cittadini non invierà armi all’Ucraina».

Ore 13.45 – Il testo della dichiarazione di Draghi
Questo il testo della dichiarazione di Mario Draghi al termine del consiglio dei ministri: «L’Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica. È una democrazia colpita nella propria legittima sovranità. Voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata del popolo e del Governo italiano al popolo ucraino e al Presidente Zelensky. Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, la nostra democrazia. La nostra Ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa e mantiene i rapporti con le Autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate, anche a tutela dei circa 2.000 italiani residenti. L’Ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni necessaria decisione. L’Italia condivide la posizione più volte espressa anche dagli alleati di voler cercare una soluzione pacifica alla crisi. Ho sempre pensato che qualsiasi forma di dialogo dovesse essere sincero e soprattutto utile. Le azioni del governo russo di questi giorni lo rendono nei fatti impossibile. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al Presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato. In queste ore ho sentito i partner europei, a partire dal Presidente francese Emmanuel Macron, dal Cancelliere tedesco Olaf Scholz e dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Con gli Alleati della NATO, ci stiamo coordinando per potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell’Alleanza e stiamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento militare in tutti i Paesi Alleati più direttamente esposti. Domani ci sarà anche una riunione straordinaria dei leader della NATO. Questo pomeriggio avremo una consultazione dei G7, alla quale parteciperà anche il Segretario Generale della NATO Stoltenberg, al termine della quale mi recherò a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario. In quella sede, decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai partner su questa posizione. Capisco che queste siano ore di grande preoccupazione per tutti i cittadini. Domani riferirò al Parlamento sugli sviluppi del conflitto in corso. Voglio dirvi che il Governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi. Abbiamo accanto i nostri alleati – l’Europa, gli Stati Uniti. Insieme faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, e l’integrità dell’ordine internazionale basato sulle regole e sui valori da noi tutti condivisi».

Ore 13.35 – Draghi: «Putin fermi lo spargimento di sangue»
«In consiglio Ue decideremo sanzioni molto dure contro la Russia»: lo ha detto il premier Mario Draghi al termine del consiglio dei ministri. «L’Italia è pienamente allineata con i suoi partner, Putin metta fine a spargimento di sangue, il dialogo è impossibile» ha aggiunto. L’obiettivo, secondo Draghi, resta quello di «preservare l’integrità nazionale dell’Ucraina».

Ore 13.30 – Polonia pronta a chiudere i confini con la Russia
La Polonia è pronta a chiudere i suoi confini con la Russia e la Bielorussia. Lo ha dichiarato il ministro dell’interno Mariusz Kaminski: «Stiamo valutando diversi scenari. Monitoreremo ciò che viene fatto ai nostri confini, sia con la Bielorussia che al confine con la Russia. Al momento opportuno, se necessario, annunceremo quali decisioni sono state prese fatto su questo tema».

Ore 13.05 – Attacco russo su almeno tre direttrici
L’attacco russo all’Ucraina è in pieno dispiegamento e si concentra su almeno tre direttrici. Gli elicotteri di Mosca hanno cominciato l’attacco dal cielo all’aeroporto di Hostomel, il secondo per importanza della capitale Kiev: lo scalo sarebbe ormai sotto il controllo degli invasori. Fonti russe parlano invece dello «sfondamento» via terra delle loro truppe alla frontiera con l’Ucraina. Pioggia di missili infine sul porto di Odessa, dove si contano 18 morti.

Ore 13 – «Truppe russe sfondano alla frontiera»
Truppe russe si troverebbero già nella regione di Kiev . Il Fsb (il servizio segreto russo) dichiara che «Le guardie di frontiera ucraine stanno lasciando in massa i loro posti di schieramento al confine russo-ucraino. A partire dalle 13:00, le guardie di frontiera ucraine hanno lasciato tutte le unità al confine russo-ucraino». Le truppe russe hanno sfondato e sono penetrate nella regione di Kiev. Lo hanno annunciato a loro volta i soldati ucraini che presidiano la frontiera.

Ore 12.40 – Attacco di elicotteri russi all’aeroporto di Kiev
Funzionari ucraini affermano che un elicottero russo sta tentando di atterrare nell’aeroporto militare di Hostomel, appena fuori Kiev. Altre fonti, sempre sui social, pubblicano dei video di un attacco in corso, sempre a questo aeroporto, che è il secondo della capitale ucraina. L’attacco è stato portato da elicotteri. I russi stanno impossessandosi dello scalo.

Ore 12.25 – Anche la Turchia contro Putin
«Troviamo inaccettabile e respingiamo l’operazione militare avviata in Ucraina dalla Federazione russa». Lo fa sapere il ministero degli Esteri turco attraverso un comunicato che definisce l’azione militare di Mosca come «una seria minaccia alla sicurezza della nostra regione e del mondo» ed esprime sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina. Erdogan ha parlato al telefono con Zelensky. Kiev ha chiesto ad Ankara di vietare il passaggio di unità russe attraverso lo stretto dei Dardanelli e il Bosforo.

Ore 12.20 – «Due mercantili civili attaccati nel mar d’Azov»
Due navi da carico civili nel Mar d’Azov sono state sottoposte a un attacco missilistico da parte dell’esercito ucraino. Lo riporta l’agenzia russa Novosti.

Ore 12.15 – Il Cremlino: «Nostro scopo è demilitarizzare l’Ucraina»
«Lo scopo dell’operazione militare della Russia è la demilitarizzazione dell’Ucraina in quanto rappresenta una minaccia per il nostro popolo»: lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov. Questi ha aggiunto che l’operazione «durerà il tempo necessario». Mosca, sempre secondo le parole di Peskov, è pronta a discutere con l’Ucraina il suo stato di neutralità e il no a piazzare armi sul suo territorio». A una domanda sul destino dell’attuale leadership di Kiev, il portavoce si è limitato a rispondere: «Lo decideranno gli ucraini».

Ore 12.05 – A Odessa 18 morti
Le strutture portuali di Odessa sono uno degli obiettivi dichiarati dell’attacco russo. Le autorità regionali ucraine hanno denunciato che i bombardamenti sulla città hanno causato già 18 morti. La città è stata bersaglio di un attacco missilistico.

Ore 11.30 – La Nato schiera altre forze a Est (ma non in Ucraina)
La Nato sta schierando ulteriori forze a Est. «Siamo uniti per difenderci a vicenda» riferiscono fonti dell’Alleanza Atlantica . «Condanniamo con la massima fermezza l’orribile attacco della Russia all’Ucraina, che è del tutto ingiustificato e non provocato» è la dichiarazione ufficiale al termine del Consiglio Nato. Gli esperti sono convinti che l’invasione fosse «premeditata e a sangue freddo». La Nato ha comunque ribadito che non ha intenzione di schierare truppe in Ucraina.

Ore 11.20 – Kiev denuncia la morte di 40 suoi militari
Fonti ucraine hanno dichiarato che al momento si contano 40 morti tra gli effettivi delle forze armate di Kiev. Al tempo stesso ha dichiarato di aver ucciso 50 «occupanti russi». Nel campo opposto l’agenzia Tass denuncia colpi di artiglieria ucraina contro il posto di frontiera di Tyotkino, nella regione del Kursk. Il portavoce delle milizie popolari del Donetsk ha infine annunciato che suoi reparti hanno attraversato il fiume Donets e avanzano nel Donbass.

Ore 11.15 – G7 in videoconferenza con Draghi alle 15
Dopo il consiglio dei ministri in mattinata, l’agenda del presidente del consiglio Mario Draghi prevede alle 15 il vertice in videoconferenza con i colleghi del G7, quindi la partecipazione al Consiglio supremo di difesa con Mattarella. Alle 20 Draghi sarà invece a Bruxelles per il consiglio europeo straordinario.

Ore 10.41 – Mattarella convoca Consiglio supremo di Difesa
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato il Consiglio supremo di Difesa alle 16.30 di oggi. Si tratta dell’organo preposto all’esame dei problemi generali politici e tecnici attinenti alla sicurezza e alla difesa nazionale: è presieduto dal Capo dello Stato ed è composto dal Presidente del Consiglio dei ministri, dai Ministri per gli affari esteri, dell’interno, dell’economia, della difesa e dal Capo di stato maggiore della difesa.

Ore 10.40 – Zelensky: «L’Ucraina ha interrotto i rapporti diplomatici con la Russia»
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche con la Russia. «Questa è stata una mattinata tristemente storica», ha detto il presidente ucraino rivolgendosi ai suoi cittadini. «Siate pronti a sostenere la vostra nazione», ha aggiunto Zelenski, per poi invitare la popolazione a «donare sangue» perché «ci sono militari feriti negli ospedali» che ne hanno bisogno.

Ore 10.30 – La Banca centrale ucraina sospende cambi e trasferimenti di denaro all’estero
Tra le misure di emergenza adottate dalla Banca centrale ucraina per far fronte all’attacco della Russia ci sono anche la sospensione del mercato dei cambi, il divieto di trasferimento di denaro all’estero e limiti giornalieri ai prelievi di contanti. Lo annuncia una nota del governatore Kyrylo Shevchenko, postata sul sito della Banca centrale ucraina.

Ore 10.15 – Kiev chiama i cittadini alle armi e annuncia l’uccisione di 50 «occupanti» russi
Tutti coloro che sono pronti e sanno come utilizzare le armi possono unirsi alle Forze di difesa territoriale delle Forze armate ucraine nella loro regione: lo ha scritto su Facebook il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, sottolineando che il Paese «sta passando alla modalità di difesa completa». Nel frattempo, L’Ucraina ha annunciato di aver ucciso «circa 50 occupanti russi», senza precisare però dove.

Ore 10:07 – Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania invocano l’articolo 4 del trattato Nato per consultazioni
Varsavia ha invocato l’articolo 4 della Nato, che prevede consultazioni in caso di minaccia alla sicurezza di uno dei membri dell’Alleanza atlantica. Poco dopo l’annuncio, la premier estone Kaja Kallas ha diffuso una nota su Twitter: «C’è una minaccia per l’intero mondo libero, pertanto il governo estone ha deciso di innescare le consultazioni ai sensi dell’articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico, in cooperazione con altri alleati, tra cui Lettonia, Lituania e Polonia». La Lituania, inoltre, ha dichiarato lo stato di emergenza.

Ore 09.51 – Il nostro inviato: «Mariupol è sotto attacco»
Il nostro inviato Andrea Nicastro racconta: «Dalle 4 fortissimi bombardamenti a circa 30km da Mariupol.Posso confermare che l’invasione di terra c’è già stata».

Ore 9.35 — Le «esercitazioni» in Transnistria e la Bielorussia
Il ministro della Difesa russa ha comunicato di aver avviato delle esercitazioni in Transnistria, una repubblica separatista della Moldavia, a Ovest dell’Ucraina: si tratta, ha detto, di esercitazioni «pianificate», ma potrebbero preludere a un attacco su Odessa. La Bielorussia intanto ha affermato che se è vero che le truppe russe stanno entrando in Ucraina dal confine bielorusso, l’esercito di Minsk non è coinvolto nell’invasione.

Ore 9.25 – Le colonne di auto, a Kiev
Nonostante l’appello di Zelensky a rimanere a casa, le immagini che arrivano da Kiev mostrano lunghe colonne di macchine in fila nel tentativo di uscire dalla città. Le agenzie internazionali che hanno rilanciato queste immagini spiegano che le auto stanno cercando di lasciare la città.

Ore 9.10 — Le Borse, in Europa
Le Borse europee aprono in rosso: -4,19% a Parigi, -4,39% a Francoforte, -2,55% a Londra. A Milano, Piazza Affari cede il 4,63%.

Ore 9.00 – La posizione dell’Europa
Dopo la condanna unanime dell’aggressione russa all’Ucraina, l’Ue tenta di passare ai fatti. In una dichiarazione congiunta questa mattina Ursula von der Leyen e Charles Michel hanno annunciato che nel Consiglio europeo straordinario di stasera i leader Ue discuteranno della crisi e di ulteriori sanzioni. Von der Leyen e Borrell hanno poco fa annunciato un pacchetto di sanzioni massicce e mirate con le quali verranno colpiti settori strategici dell’economia russa: sarà bloccato l’accesso a tecnologie e mercati che sono fondamentali per la Russia. Saranno probabilmente anche congelate le attività russe nell’Ue e bloccato l’accesso delle banche russe ai mercati finanziari europei.
Questa mattina alle 10.30 von der Leyen vedrà il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. E il Parlamento europeo dalle 9 sarà riunito in una plenaria straordinaria a cui partecipano von der Leyen e Michel.
Gli Stati membri si stanno finora mostrando compatti nei confronti della Russia, nonostante le divisioni iniziali sulle sanzioni. Ieri Polonia e Lituania, a cui si è aggiunta anche la Slovenia, hanno chiesto al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di accelerare il processo di adesione all’Ue dell’Ucraina perché se l’Ue non si espande, lo farà qualcun altro.
L’Ue si sta preparando anche a organizzare l’accoglienza dei profughi che arriveranno. L’Onu stima un flusso di almeno 5 milioni. La commissaria agli Affari interni Johansson è stata di recente in Polonia, che sarà il Paese più sotto pressione.

Ore 8.50 – La posizione della Cina, che non condanna Mosca
La Cina — la cui posizione in questa crisi è di enorme rilevanza — ha dichiarato di «seguire da vicino» la situazione in Ucraina dopo l’intervento militare della Russia, astenendosi dal condannare Mosca e chiedendo di evitare un’escalation. «Esortiamo tutte le parti a esercitare moderazione per evitare che la situazione sfugga al controllo», ha detto ai giornalisti il ministro degli Esteri cinese Hua Chunying.

Ore 8.30 – La situazione delle Ambasciate
La situazione delle Ambasciate nella Capitale ucraina, Kiev, vede quella tedesca e finlandese aver lasciato la città nella serata di ieri. Quella di Francia ha al momento istruzione di restare nella Capitale. Il Capo missione italiano, in costante contatto con il ministero degli Esteri dalla sede diplomatica, è al momento determinato a rimanere a Kiev.

Ore 8.15 — Il crollo della Borsa a Mosca, il prezzo del gas alle stelle
La Borsa di Mosca, all’apertura delle contrattazioni, è crollata, perdendo — al momento — quasi il 14 per cento. La Banca centrale russa ha comunicato di essere in azione per «stabilizzare la situazione». Il prezzo del gas, intanto, è già schizzato di oltre il 40 per cento, raggiungendo sul mercato di Amsterdam – benchmark del metano per l’Europa continentale – quota 125 euro a megawattora: i future sono saliti fino a un massimo del 41%, in quello che si preannuncia il quarto giorno consecutivo di rialzi. Anche il prezzo dell’alluminio è arrivato ai massimi storici, raggiungendo una quotazione di 3.382,50 dollari per tonnellata e superando il precedente picco di 3.380,15 dollari toccato durante la crisi finanziaria globale nel luglio 2008.

Ore 7.50 — Il presidente bielorusso convoca il capo delle forze armate
Il presidente bielorusso Lukashenko, storico alleato di Mosca, ha convocato il capo delle forze armate del suo Paese. La mossa rischia di coinvolgere almeno un altro Paese nel conflitto: se la Bielorussia — da cui truppe russe stanno già entrando in Ucraina — inviasse sue truppe sul terreno, l’Ucraina si troverebbe sotto attacco da due Paesi, Russia e Bielorussia.

Ore 7.40 – Zelensky: «Costruire una coalizione anti-Putin»
Il presidente dell’Ucraina, Zelensky, ha chiesto di «fermare Putin e la guerra contro l’Ucraina e il mondo», e di «costruire una coalizione anti-Putin. Sanzioni immediate e sostegni all’Ucraina».

Ore 7.30 – Quali sono le forze in campo?
(Giuseppe Sarcina, da Washington) Quali sono le forze armate russe in campo? E con quali forze potrebbe replicare la Nato? Gli Stati Uniti hanno finora categoricamente e ripetutamente escluso un impegno diretto per difendere l’Ucraina. Il motivo è semplice, e lo ha spiegato il presidente Joe Biden: «Se russi e americani cominciano a spararsi, significa che è scoppiata la Terza Guerra Mondiale» (tra potenze nucleari, va aggiunto). Il sito del Pentagono sottolinea come ad ora ci siano 90 mila militari schierai in Europa, con elicotteri, caccia e missili. Putin avrebbe però schierato 190 mila soldati lungo i confini dell’Ucraina, di fatto circondandola. Nel 2014, proprio in risposta all’annessione russa del Donbass, i Paesi Nato decisero di costituire la «Response Force», un nucleo in grado di mobilitare immediatamente fino a 40 mila militari, nel giro di pochi giorni: la struttura comprende 9 «Rapid Deployable Corps» con un potenziale di 60 mila unità ciascuno. Sulla carta quindi l’Alleanza sarebbe in grado di contrastare l’avanzata di Putin: il punto però è che le missioni Nato si decidono «per consenso», ed è facile immaginare che il fronte tra i 30 Paesi membri si spezzerebbe nel caso si dovesse progettare una spedizione militare in soccorso dell’Ucraina. L’Occidente, insomma, stavolta punta tutto sulle sanzioni e sulla politica.

Ore 7.15 — Draghi: «L’Italia condanna l’attacco della Russia»
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha condannato l’attacco «ingiustificato e ingiustificabile» della Russia contro l’Ucraina. «Il Governo italiano condanna l’attacco della Russia all’Ucraina. È ingiustificato e ingiustificabile. L’Italia è vicina al popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Siamo al lavoro con gli alleati europei e della Nato per rispondere immediatamente, con unità e determinazione».

Ore 7.00 – L’Ucraina: abbattuti 5 aerei russi. Mosca: «Annientate le loro difese»
Le forze armate dell’Ucraina hanno annunciato che la contraerea ha abbattuto cinque aerei russi nell’est del Paese e un elicottero. Secondo il ministro della Difesa russo, citato dalla Tass, «le difese aree dell’Ucraina sono state soppresse»: «L’infrastruttura militare delle basi aeree delle forze armate ucraine è stata distrutta, così come le installazioni di difesa».

Ore 6.50 — Le sirene antiaeree a Leopoli
Le sirene che mettono in allerta la popolazione dal rischio di bombardamento stanno suonando anche a Leopoli, una città nell’Ovest dell’Ucraina. In questo momento, stando alle informazioni del governo, l’Ucraina è sotto attacco da tutti i lati: da Nord (Bielorussia), da Est (la Russia, passando dalle repubbliche filorusse del Donbass), da Sud (la Crimea). I bombardamenti a Ovest bloccherebbero una delle vie di fuga possibili per i profughi (che si dirigeranno, presumibilmente, verso Polonia e Moldavia).

Ore 6.45 — Le nuove sanzioni dall’Ue
Altri leader europei hanno condannato la decisione russa. Una nota del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha specificato che il Consiglio straordinario di oggi «imporrà enormi e gravi conseguenze alla Russia per le sue azioni». «L’Ue continuerà a fornire una forte assistenza politica, finanziaria e umanitaria all’Ucraina e alla sua popolazione», aggiungono.

Ore 6.35 – L’attacco anche da Bielorussia e Crimea
Le guardie di frontiera ucraine affermano che forze russe stanno entrando in Ucraina dalla Bielorussia. In Bielorussia l’esercito russo stava svolgendo delle «esercitazioni» che erano state prolungate nei giorni scorsi oltre il termine previsto: il Pentagono — in una nota — ha detto di «seguire la situazione» per determinare «se le truppe entrate dalla Bielorussia erano solo russe o anche bielorusse. Il governo ucraino denuncia che truppe russe stanno attaccando anche dalla Crimea.

Ore 6.25 — Johnson: «Putin ha scelto lo spargimento di sangue»
Il premier britannico Boris Johnson ha condannato la decisione del leader russo. «Putin ha scelto lo spargimento di sangue», ha detto. Sentendo al telefono il presidente ucraino Zelensky — che lo ha aggiornato «sull’attacco in corso» da parte della Russia — Johnson ha parlato di «un’ora oscura» per l’Ucraina evocando di fatto una celebre frase di Winston Churchill. «Il primo ministro – prosegue il portavoce – ha detto che l’Occidente non resterà in disparte mentre il presidente Putin conduce questa campagna contro il popolo ucraino» e di «sperare che l’Ucraina possa resistere». «L’Ucraina e il suo popolo sono nei pensieri di tutti nel Regno Unito in quest’ora oscura», ha concluso.

Ore 6.00 – Zelensky: «Siamo pronti a tutto, vinceremo»
Secondo quanto riportato dalla Cnn, che cita fonti del ministero dell’Interno ucraino, ci sarebbero già «centinaia di persone» ferite o uccise dall’attacco, che secondo la Russia si sta rivolgendo «contro le strutture militari ucraine». Il presidente Zelensky, dopo un colloquio con Biden, ha imposto la legge marziale nel Paese e ha detto: «Siamo forti, pronti a tutto. Vinceremo».

Ore 5.53 – La reazione dell’Occidente
(Giuseppe Sarcina, da Washington) Biden ha reagito poco dopo le esplosioni, a riprova che l’Amministrazione Usa pensa che Putin abbia lanciato la temuta offensiva «su larga scala». In una nota diffusa dalla Casa Bianca, il presidente ha fatto sapere che stamattina 24 febbraio si consulterà «con i partner del G7» e subito dopo si rivolgerà «agli americani» per spiegare quali saranno «le nuove conseguenze» imposte alla Russia «dagli Stati Uniti e dai suoi alleati». Stando alla scaletta concordata nei giorni scorsi, Usa, Ue, Regno Unito, Giappone e Canada dovrebbero imporre sanzioni più dure: «Imporremo sanzioni dure alla Russia e continueremo a fornire sostegno e assistenza all’Ucraina e alla sua popolazione», ha detto Biden a Zelensky, in una telefonata. È probabile che siano colpite le esportazioni in Russia di materiale tecnologico e le banche più importanti. Inoltre Biden si «coordinerà» con gli alleati della Nato «per assicurare una forte e compatta risposta per impedire ogni aggressione» contro l’Alleanza atlantica. Il Dipartimento di Stato prevede per l’Ucraina «uno scenario siriano, con migliaia di morti» e una «spaventosa ondata di profughi».

Ore 5.43 — La Nato: «Proteggeremo gli alleati»
La Nato «condanna con forza» l’attacco ingiustificato della Russia contro l’Ucraina e chiede a Mosca «di fermare immediatamente la sua azione militare». Il segretario generale, Jens Stoltenberg, ha ribadito il sostegno dell’Alleanza atlantica al popolo ucraino e ha riaffermato che farà «tutto il necessario per proteggere e difendere i suoi alleati». «Condanno fermamente l’attacco sconsiderato della Russia all’Ucraina, che mette a rischio innumerevoli vite civili. Questa è una grave violazione del diritto internazionale e una seria minaccia alla sicurezza euro-atlantica. Gli alleati della Nato si incontreranno per affrontare la rinnovata aggressione della Russia».

Ore 5 – Le prime bombe
(Francesco Battistini, da Kiev) La prima esplosione alle 5. Tira giù dal letto, assieme alle telefonate di colleghi nelle stanze vicini che l’hanno sentita perforare il poco sonno di questa notte. La seconda, ancora lontana, arriva mezz’ora dopo. Da dove ci troviamo, qualche centinaio di metri dalla Maidan, la piazza cuore della città, vediamo Kiev svegliarsi.
Il primo allarme arriva, dall’albergo, alle 5.30 ore locali, con un interfono che, in ucraino, ci indicava di uscire dalle stanze e di raggiungere uno scantinato. Già ieri l’albergo nella zona centrale di Kiev in Yaroslaviv ci aveva dato una cartina con le indicazioni da seguire in caso di un’operazione militare. Si vede del fumo in lontananza e orami già da un’ora si sentono esplosioni, non lontano dall’ambasciata italiana, che è rimasta aperta in questi giorni.

Ore 4:40 – Biden: «Putin ha scelto una guerra premeditata, dovrà renderne conto»
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha replicato alle parole di Putin parlando di «un attacco non provocato e ingiustificato» che causerà «sofferenze e perdite umane catastrofiche». Il mondo, ha detto, «chiederà il conto alla Russia».

Ore 4.21 – Sentite esplosioni a Kiev e in altre città
Sono stati sentite esplosioni a Kiev e in altre città dell’Ucraina. Le esplosioni a Kiev cominciano a essere numerose. Il giornalista della Cnn, Matthew Chance, ha interrotto il collegamento per indossare il giubbotto antiproiettile con scritto «press» e l’elmetto. L’operazione avviene in collegamento diretto.

Ore 4.04 – Putin parla alla Russia: ho deciso un’operazione militare
Al via l’«operazione militare» in Ucraina, ufficialmente per difendere i separatisti del Donbass. A notte inoltrata il presidente russo Vladimir Putin interviene nella tv pubblica proprio mentre si riunisce il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Un discorso in cui Putin tra l’altro ha invitato i soldati ucraini a deporre le armi e soprattutto minacciato di ritorsioni eventuali intromissioni esterne. «Ho preso la decisione di un’operazione militare», ha detto poco prima delle 6 del mattino a Mosca. Spiegando che «un ulteriore allargamento della Nato ad est è inaccettabile» e che quelli dell’Alleanza atlantica sono «comportamenti immorali». Chiarendo poi che «non è nei piani della Russia l’occupazione dell’Ucraina».

Ore 3.30 – Chiusi gli spazi aerei di Russia e Ucraina
Prima la Russia e poi l’Ucraina hanno deciso di chiudere gli spazi aerei. Nessun aereo potrà viaggiare da e per Kiev e tutti le altre città dell’Ucraina. Mentre lo spazio aereo in Russia è ristretto solo nell’area confinante con il Donbass.

Ore 3 – Il discorso di Zelensky prima dell’attacco
Ieri sera, prima dell’attacco, il presidente ucraino aveva rivelato di avere proposto un colloquio telefonico a Putin — «ma non mi ha risposto» — e si era rivolto ai russi nella loro lingua, in un drammatico messaggio video diffuso sul suo canale Telegram: «Mi appello a voi non da presidente, ma da cittadino dell’Ucraina. Oggi ci divide un confine di oltre duemila chilometri, lungo il quale sono dispiegati quasi 200 mila vostri soldati e migliaia di veicoli militari. Le vostre autorità hanno deciso di farli avanzare entrando nel territorio di un altro Paese. È un passo che può essere l’inizio di una grande guerra nel continente europeo e può avvenire con qualsiasi pretesto. Vi diranno che è la liberazione del popolo ucraino, ma il popolo ucraino è libero, ricorda il suo passato e costruisce il suo futuro. Vi dicono che siamo nazisti, ma come può esserlo una nazionale che per sconfiggere il nazismo ha dato oltre 8 milioni di vite umane? Siamo diversi ma questo non è motivo per essere nemici. Vi è stato detto che l’Ucraina può rappresentare una minaccia per la Russia. Non è successo in passato, non esiste ora e non accadrà in futuro. Il nostro obiettivo è la pace in Ucraina e la sicurezza dei nostri cittadini. Per raggiungerle siamo pronti a parlarne con tutti, compresi voi. In diversi formati e su qualsiasi piattaforma. Gli ucraini non vogliono la guerra, ma se saremo attaccati ci difenderemo».

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