Fonte: La Stampa
Asse con Tria per una legge di assestamento di bilancio da varare entro il 26 giugno
Un segnale all’Unione europea, un viatico alla trattativa per provare a scongiurare la procedura d’infrazione per debito eccessivo. Giuseppe Conte, in asse con Giovanni Tria, imprime un’accelerazione, alla vigilia del Consiglio europeo in cui avvierà i suoi colloqui. E in Consiglio dei ministri porta una bozza della legge di assestamento di bilancio che sarà varata il 26 giugno. La sola volontà di rispettare i parametri Ue a Bruxelles non basta: perciò il premier fa deliberare al Cdm – a testimoniare l’impegno di tutto il governo – il taglio dei 2 miliardi già «congelati» in manovra, cui potrebbero aggiungersi altri accantonamenti.
La giornata trascorre tra riunioni, contatti, vertici. Ma non scioglie le tensioni e non accorcia le distanze nel governo. Di primo mattino Conte e Tria si chiudono per meno di un’ora in una stanza con Luigi Di Maio e Matteo Salvini (fuori dalla porta ci sono tecnici del Mef e viceministri) e gli prospettano il rischio imminente e concreto della procedura. Ne esce una «road map» di massima per la trattativa. Il leader della Lega non sembra però disposto a dismettere i panni del duro. Tanto che a mezzogiorno, prima di salire al Quirinale per il consueto pranzo con il presidente della Repubblica Mattarella che precede i Consigli europei, si mostra in diretta Facebook. E pronuncia frasi di fuoco. «Governi complici, ignoranti o fessi non ce ne sono più: lavoriamo a uno shock fiscale, con taglio di tasse e burocrazia e più investimenti». Non solo. Salvini attacca senza remore due interlocutori cruciali per Conte, Angela Merkel e Emmanuel Macron: «Alcuni vincoli europei sono stati studiati per aiutare qualcuno a Berlino e Parigi e fregare tutti gli altri».
Ben altri i toni del presidente del Consiglio nel riferire al Parlamento sulla interlocuzione con l’Ue. Tanto che Conte chiede di correggere la risoluzione di maggioranza che conteneva un passaggio troppo duro sulla necessità di «abolire» il vincolo del saldo strutturale di bilancio: «Meglio scrivere `rivedere´, suggerisce il premier». M5s e Lega mettono nero su bianco la richiesta di abbassare le tasse e fare una manovra «non recessiva». Il premier difende le scelte fatte finora dal governo e si prepara a inviare ai partner Ue una lettera, tutta politica, per chiedere di cambiare le regole di bilancio. L’Italia vuole sollecitare l’Europa a maggiori aiuti per gli investimenti. Nell’immediato, però, l’impegno che Conte assume davanti al Parlamento è rispettare quelle regole e fare di tutto per evitare la procedura d’infrazione. E insieme provare a ottenere un commissario «economico di prima linea».Nel pranzo al Quirinale Conte assicura a Mattarella che nel governo c’è unanimità nel voler evitare la procedura d’infrazione. E anticipa la scelta di portare in Europa un documento del Consiglio dei ministri. «Con Tria abbiamo in animo di portare una bozza di assestamento, in modo da certificare il monitoraggio dei conti pubblici e dimostrare con un documento ufficiale» che alla fine il deficit sarà più basso di quanto stimato dall’Ue. Si tratta in sostanza di una correzione dei conti. Basterà all’Ue? Probabilmente no. Perciò il governo ufficializza che i due miliardi «congelati» nell’ultima manovra diventano tagli per abbassare il deficit. E prepara altri «accantonamenti». In ballo ci sono i tre miliardi di risparmi stimati su quota 100 e reddito di cittadinanza.
Il capitolo tagli agita però i due partiti di maggioranza. Va bene accantonare somme per dimostrare la buona volontà all’Ue, ma poi le risorse in manovra dovranno essere usate per abbassare le tasse. Su questo Salvini martella: su questo potrebbe far saltare il governo. Tria e Conte smorzano e frenano: la flat tax deve essere «graduale» e nei parametri Ue, dice il ministro dell’Economia. In nottata è previsto un nuovo vertice di Conte con Salvini e Di Maio: ci sono ancora divergenze e distanze da colmare. Le cifre sono incerte, il prosieguo della trattativa una pagina ancora da scrivere.