22 Novembre 2024

La presidente della Commissione ha sottolineato che «è molto difficile dire che tipo di requisiti» sul debito pubblico «si troveranno ad affrontare gli Stati membri»

«L’anno prossimo torneremo al meccanismo regolare» della governance economica, «la clausola di salvaguardia finirà e ci sarà una transizione verso la gestione regolare, con ad esempio la questione della procedura per i disavanzi eccessivi». Lo ha confermato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine della prima giornata di lavori del vertice Ue. «È molto difficile dire che tipo di requisiti» sul debito pubblico «si troveranno ad affrontare gli Stati membri finché non si sarà conclusa la discussione» sulle nuove regole del Patto di stabilità, ha aggiunto.
L’Italia è in prima fila tra quanti chiedono la riforma del patto di stabilità, e di recente la premier Giorgia Meloni aveva definito «drammatico un ritorno alle vecchie regole». Per l’Italia, ha sottolineato il ministro Giancarlo Giorgetti alla riunione dell’Ecofin a Lussemburgo il 17 ottobre 2023, conta che tutto sia «sostenibile» e «realistico» e permetta investimenti nelle priorità strategiche Ue e nella difesa.
Del Patto di stabilità si riparlerà al Consiglio dell’Economia del 9 novembre, con la presidenza spagnola fiduciosa di poter trovare un’intesa entro il 2023 e pronta a Ecofin straordinari, se necessario.

La proposta della Commissione europea
La proposta della Commissione europea sulla revisione del Patto prevede piani pluriennali di spesa (4 anni estendibili di altri 3) che saranno concordati con l’esecutivo comunitario, tenendo conto di una traiettoria fiscale in modo che il debito scenda e sia sostenibile nel medio periodo. La complicata revisione delle tre parti legislative della riforma e’ stata gia’ messa a punto in larghissima parte dagli sherpa dei 27. Ma metter nero su bianco le poche righe sull’intesa politica rispetto alle garanzie sui conti pubblici si è rivelato finora uno sforzo improbo.

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