La nuova emergenza dopo la pandemia rischia di colpire il mondo occidentale così com’è
Entrerà nella storia, con il ricordo di un mondo globalizzato cui la guerra in Ucraina sta per dare un colpo mortale. Putin ha reso più profonda la scissione di diritti condivisi, mentre la risposta all’aggressione comporta una cesura della cooperazione economica, energetica e persino sportiva. Basti pensare al blocco del gasdotto Nord Stream, delle transazioni finanziarie, degli spazi aerei, alle conseguenze delle sanzioni, al rafforzamento dei dispositivi militari, al congelamento della cooperazione scientifica e climatica.
La guerra segue l’emergenza pandemica che ha stravolto libera circolazione di merci e persone, turismo low cost, scambi sociali e culturali, al di là dei sistemi politici. Milioni di individui sono diventati smart worker. Ma la guerra colpisce anche l’economia della conoscenza e la comunicazione: orrori e propaganda in Rete, ma Facebook sotto scacco, come il rublo. Le bombe ci hanno svegliato in un mondo in cui si ridisegnano alleanze, blocchi, sfere d’influenza. La ritrovata compattezza dell’Europa ci rassicura, ma il vero test saranno le risposte militari, il futuro della Nato, l’allargamento a 40 milioni di ucraini, l’accoglienza di milioni di profughi (compresi migliaia di studenti africani in fuga dall’Ucraina).
La globalizzazione aveva già subito battute d’arresto per l’emergenza terrorismo, la crisi della finanza internazionale, la moltiplicazione di conflitti regionali (e ultimamente la Brexit). La guerra nel cuore dell’Europa, oltre a resuscitare fantasmi, potrebbe avere conseguenze irreversibili. Putin ha infatti obbligato a schierarsi le opinioni pubbliche, ma anche istituzioni internazionali, organismi finanziari, banche, multinazionali. Persino la Svizzera ha dovuto abbandonare una comoda neutralità. Per Yuval Harari, c’è il rischio del ritorno alla legge della giungla se un grande Paese decide di non condividere obblighi, valori e vantaggi della comunità internazionale. In fondo, anche contro se stesso.