Fonte: Corriere della Sera
di Danilo Taino
Jens Spahn ha proposto che nel manifesto programmatico del partito per le elezioni di settembre sia introdotta la proposta di una legge sull’Islam. La sua idea sta trovando seguito considerevole tra i cristiano-democratici
Basta il dialogo e la stipula di alcuni accordi per realizzare l’integrazione degli immigrati musulmani? Oppure serve la forza della legge? Finora, l’Italia ha scelto la prima strada, come ha confermato il ministro dell’Interno Marco Minniti nell’intervista di ieri al Corriere. In Germania, invece, la questione è stata improvvisamente aperta da un leader emergente della Cdu di Angela Merkel. Jens Spahn ha proposto che nel manifesto programmatico del partito per le elezioni di settembre sia introdotta la proposta di una Legge sull’Islam. La sua idea sta trovando seguito considerevole tra i cristiano-democratici, anche se Frau Merkel fino a questo momento non si è espressa e indiscrezioni parlino di una sua perplessità.
In sostanza, si tratterebbe di stabilire d’imperio una serie di regole: registrazione formale delle moschee e impossibilità per esse di ricevere finanziamenti dall’estero; status legale per le organizzazioni musulmane; obbligo per i predicatori di attenersi a certe regole nelle prigioni, negli ospizi e negli ospedali; regolamentazione delle sepolture. In generale, il provvedimento – che sarebbe approvato solo nella legislatura prossima se la Cdu vincerà le elezioni — dovrebbe stabilire il primato della legge tedesca sulle pratiche islamiche. Ora, invece, i musulmani devono naturalmente rispettare le leggi esistenti della Germania ma il rapporto tra loro e lo Stato è regolato dal dialogo tra le comunità islamiche e le autorità, ma senza un’istituzionalizzazione e senza forza di legge.
La proposta è forte e controversa. Chi la sostiene vi individua sia un modo per controllare le spinte radicali nelle comunità musulmane sia un veicolo per stabilire che l’integrazione non è un’opzione e può avvenire solo a condizioni certe. Chi vi si oppone o è semplicemente scettico ritiene che regolare per legge il dettaglio di attività spesso eminentemente religiose sia un passo autoritario che per di più potrebbe spingere verso un’intensificazione del radicalismo invece che verso una sua limitazione. L’idea di Spahn avrà gambe per correre? Mah. Per ora, a inizio di campagna elettorale, ha soprattutto l’obiettivo di presentare la Cdu come partito dell’ordine e dei valori tedeschi e di mettere in difficoltà gli avversari socialdemocratici.