Fonte: Corriere della Sera
di Alessandra Muglia
La presidenza francese aveva preparato soltanto una lettera di congratulazioni per Hillary. Marine Le Pen prima a congratularsi da Parigi. «Forte choc» a Berlino
Sconcerto (tra chi scommetteva su Hillary), euforia (tra i supporter di Trump) e sorpresa, tanta , in entrambi i fronti. Anche all’estero. A essere rimasta spiazzata dalla vittoria del candidato repubblicano la presidenza francese. «Alla vigilia delle elezioni Usa l’Eliseo aveva preparato una unica lettera di congratulazioni a Hillary Clinton» ha rivelato la radio francese Rtl, precisando che il palazzo presidenziale di Parigi non aveva «evidentemente neanche previsto l’ipotesi di una vittoria di Donald Trump».
Colpo di coda di cittadini «declassati»
Da Parigi il primo a parlare è stato il ministro degli Esteri Jean Marc Ayrault che prima dell’annuncio ufficiale del vincitore abbozzava un’analisi del voto : «Una parte dei nostri concittadini ha l’impressione di essere stata abbandonata, declassata. Quelli che non votavano più oggi sono andati a votare — ha osservato il capo della diplomazia francese in diretta su France 2 — Sentivo che c’era un’inquietudine, sapevo che l’elezione di Hillary Clinton non era affatto scontata», negli Stati Uniti ci sono «troppo scarti di ricchezza». Ayrault ha esortato l’Europa a stare all’erta: «Dopo la Brexit, dopo l’elezione di Trump, l’Europa non si deve piegare, deve essere più solidale, più attiva, non dobbiamo chiuderci su noi stessi. In questo mondo di incertezze la Francia e l’Europa hanno oggi il compito di rassicurare».
Putin: «Ora disgelo»
Vladimir Putin è stato tra i primi a farsi vivo con il nuovo presidente Donald Trump. In un telegramma il leader russo si è «congratula» con lui e si augura che i «rapporti russo-americani possano uscire dalla crisi». Dal Cremlino si apprende che Putin si dice «sicuro che un dialogo costruttivo fra Mosca e Washington risponda agli interessi dei due Paesi».
Al Sisi: «Una nuova era nei rapporti con l’Egitto»
Anche le congratulazione di un altro uomo forte, Abdel Fattah al Sisi, non sono tardate. Il presidente egiziano ha «augurato a Trump successo nel suo lavoro e ha auspicato una nuova era nei rapporti tra i due Paesi con un rafforzamento delle relazioni di cooperazione a tutti i livelli tra l’Egitto e gli Stati Uniti» ma anche della «pace e della stabilità nella regione mediorientale alla luce delle grandi sfide che sta affrontando».
Modi: «Verso un nuovo picco dei rapporti con l’India»
Il premier indiano si è felicitato con un tweet per il traguardo raggiunto da Trump , ricordando la «sua amicizia per l’India da lui manifestata in campagna elettorale. Possiamo portare i rapporti bilaterali a un nuovo picco». In campagna elettorale il miliardario americano ha corteggiato la comunità indiana negli Usa fino a esprimersi in hindi in uno spot tv per la festa delle luci di Diwali.
Congratulazioni tempestive
C’è chi non è riuscito a trattenere la gioia e si è congratulato con Donald Trump prima della proclamazione ufficiale della sua vittoria per la Casa Bianca. La prima è stata Marine Le Pen: «Congratulazioni al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump e al popolo americano, libero!» si è affrettata a twittare la leader dell’estrema destra francese quando il candidato repubblicano non era ancora stato incoronato ufficialmente.
Anche Nigel Farage non stava più nella pelle
Quando mancavano ancora ore alla fine dello spoglio leader del partito populista e indipendentista britannico Ukip, il leader del partito populista e indipendentista britannico esultava in un tweet: «Sembra che il 2016 stia per essere l’anno di due grandi rivoluzioni politiche», con il successo di Trump «più grande di quello della Brexit».
Esulta per il risultato anche l’olandese Geert Wilders, fondatore e leader del Partito per la Libertà (PVV), anti islamico e anti europeo, ben piazzato nei sondaggi in vista delle elezioni di marzo. «Una vittoria storica! Una rivoluzione» ha definito in un tweet il risultato del voto Usa. E non ha poi perso l’occasione per ricordare l’appuntamento con le urne in Olanda: «Anche noi restituiremo il nostro Paese alla gente».
Choc a Berlino
Da Berlino parla di «forte choc» la ministra della Difesa tedesca Ursula von der Leyen, intervistata dall’emittente Ard, secondo cui si è trattato di un voto «contro Washington, contro l’establishment».
Preoccupazione a Bruxelles
Le posizioni isolazioniste di Trump preoccupano i vertici della Ue. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker in una lettera congiunta si sono congratulati con Donald Trump scongiurando un allentamento dei rapporti. «Oggi – scrivono – è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi». Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l’Europa per un summit Ue-Usa appena possibile.