21 Novembre 2024

Pentagono: «Difesa aerea Thaad e team Usa arrivati in Israele». Netanyahu: «Colpiremo Hezbollah senza pietà». Washington Post: «Attacco Israele all’Iran prima delle elezioni Usa». Meloni: «Dopo 7 ottobre stop sulle armi a Israele», bloccate nuove autorizzazioni

Israele si scopre vulnerabile dopo l’attacco di domenica sera alla base militare di Binyamina. Netanyahu ha visitato la struttura attaccata annunciando che Israele continuerà a colpire Hezbollah «senza pietà», anche a Beirut. Intanto resta altissima la tensione nelle basi Unifil del Libano meridionale dopo il ferimento di cinque caschi blu. Ieri, una serie di ordigni esplosivi incendiari lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A è stata individuata da una pattuglia del contingente italiano.
Antonio Tajani ha parlato da Berlino, ribadendo che i soldati italiani non lasceranno le loro postazioni e che se l’obiettivo è quello di disarmare Hezbollah, «le attuali regole di ingaggio dell’Unifil non vanno bene. Sono le Nazioni Unite che devono scegliere». Poi, insieme con gli omologhi di Francia, Germania e Regno Unito, ha firmato una nota per esprimere «profonda preoccupazione per i recenti attacchi dell’Idf alle basi Unifil», chiedendo che cessino immediatamente.

11:15 – Attacco su autostrada sud Israele, un morto e 3 feriti
E’ di un morto e tre feriti il primo bilancio di un sospetto attacco terroristico che ha avuto luogo sull’autostrada tra Ashdod e Yavne, nel sud di Israele. L’aggressore ha aperto il fuoco in due punti, colpendo le persone. Un uomo gravemente ferito e’ morto durante il trasporto in ospedale, hanno riferito i soccorritori. L’aggressore sarebbe stato neutralizzato. Non si conoscono ancora dettagli sulla matrice dell’attacco.

11:13 – La provocazione di Erdogan: “Onu non difende suoi soldati”
“Le Nazioni Unite non sono piu’ neanche in grado di difendere i propri soldati”. e’ la dura accusa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha definito fonti di “vergogna e preoccupazione” gli ultimi attacchi subiti dal contingente Unifil, una missione di pace dell’Onu, da parte delle truppe israeliane nel sud del Libano. “Gli attacchi e le minacce da parte di Israele a soldati schierati per una missione di pace sono sufficienti a far capire la gravita’ della situazione. Il fatto che l’Onu non sia in grado nemmeno di proteggere i propri militari e’ motivo di vergogna e preoccupazione. I tank israeliani entrano in una zona sotto il controllo Unifil e aprono il fuoco, ferendo anche dei soldati mentre il Consiglio di Sicurezza sta seduto in poltrona a guardare. Torno a dire che e’ l’intero sistema che andrebbe cambiato”, ha detto il leader turco.

10:40 – Gallant: “Negoziati bloccati, minimo coinvolgimento Usa. La comunicazione con Hamas e Sinwar è lenta”
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, incontrando le famiglie degli ostaggi tenuti a Gaza, ha detto che i negoziati sono bloccati e che Hamas sta inasprendo la sua posizione. Lo riporta Haaretz. Secondo Gallant, Hamas sta probabilmente aspettando gli sviluppi negli scontri con l’Iran e Hezbollah e al momento non vuole andare avanti nei negoziati perché, ha detto, “non ha nulla da perdere”. Il ministro ha detto che la comunicazione con Hamas e Sinwar è lenta e che il gruppo insiste sulla proposta fatta dal presidente Usa Biden di inizio luglio. Secondo Gallant, non c’è quasi nessun coinvolgimento americano nei negoziati.

10:38 – Autorità Gaza: 42.344 palestinesi uccisi da inizio guerra
Il bilancio dei palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023 nella Striscia di Gaza dagli attacchi israeliani è salito a 42.344, mentre altri 99.013 sono rimasti feriti. Lo afferma il ministero della Salute palestinese. Solo nelle ultime 24 ore sono state uccise dai raid dell’Idf almeno 55 persone.

10:30 – Il Nicaragua ritira il suo ambasciatore in Israele, dopo la rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv
Il Nicaragua ha ordinato il ritiro del suo ambasciatore in Israele dopo la rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv. Una pubblicazione sulla Gaceta, il giornale ufficiale del Paese centroamericano, ha annunciato la decisione di riportare in patria l’ambasciatore in Israele Oscar Obidio Cubas Castro. Il diplomatico era in carica da cinque anni. Venerdì scorso, l’Assemblea nazionale a Managua aveva sollecitato la rottura al presidente Daniel Ortega. “Di fronte a queste azioni criminali e crudeli del governo di Israele contro il popolo palestinese, l’Assemblea nazionale del Nicaragua chiede rispettosamente al governo di riconciliazione e di unità nazionale di considerare la rottura delle relazioni diplomatiche contro il governo genocida e sionista di Benjamin Netanyahu,” si legge nella dichiarazione dell’Assemblea. Ore dopo, la portavoce dell’esecutivo Rosario Murillo ha confermato la decisione. “Il nostro presidente ha incaricato il ministero degli Esteri di accogliere questa richiesta del parlamento nazionale e di procedere alla rottura delle relazioni diplomatiche con il governo fascista e genocida di Israele”, ha detto Murillo.

10:19 – Meloni, giustificare Hamas e Hezbollah è antisemitismo
“Ricordare e condannare con forza ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, è il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché sempre più le pur legittime critiche a Israele si mescolano con un giustificazionismo verso organizzazioni come Hamas ed Hezbollah, e questo, piaccia o no, tradisce altro. Tradisce un antisemitismo montante che, credo, debba preoccuparci tutti. E le manifestazioni di piazza di questi giorni lo hanno, purtroppo, dimostrato senza timore di smentita”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo.

10:17 – Meloni: L’atteggiamento di Israele è ingiustificabile. Inaccettabili attacchi a Unifil, pretendiamo sicurezza soldati”
“Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile” l’attacco di Israele all’Unifil “ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni” alla stabilità del confine tra Israele e Libano. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che “l’atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu”. Bisogna “lavorare alla piena applicazione della risoluzione, rafforzando la piena capacità di Unifil e delle forze armate libanesi

10:09 – Idf, colpiti 230 obiettivi a Gaza e Libano nelle ultime 24 ore
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver colpito circa 230 obiettivi “terroristici” nella Striscia di Gaza e in Libano nelle ultime 24 ore. Aggiungono di aver colpito oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e postazioni anticarro, in Libano e che decine di uomini armati del partito libanese sono stati uccisi negli scontri con le truppe israeliane. Lo riporta il Times of Israel.

10:07 – Unicef, oltre 400.000 bambini sfollati in Libano
Più di 400.000 bambini in Libano sono stati sfollati nelle ultime tre settimane. Lo ha affermato un alto funzionario dell’Unicef, ripreso da Haaretz, mettendo in guardia contro una “generazione perduta” nel piccolo paese alle prese con molteplici crisi e ora nel mezzo della guerra.

10:04 – Qatar: “Israele estende sua aggressione a Cisgiordania e Libano”
L’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani, ha dichiarato che Israele ha deliberatamente scelto di espandere quella che ha definito la sua “aggressione” per attuare progetti pianificati in anticipo in Cisgiordania e in Libano. Israele lo ha fatto “perché vede che c’è spazio per farlo”, ha detto Al Thani nel suo discorso annuale di apertura del Consiglio della Shura.

10:03 – Media: “45 vittime nei raid di Israele oggi a Gaza”
Il bilancio delle vittime odierne degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza è salito ad almeno 45, riferiscono ad Al Jazeera fonti mediche palestinesi. Tra le vittime ci sono almeno 14 persone uccise in due raid aerei israeliani nel quartiere di Bani Suheila, a est di Khan Younis, e nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Inoltre, tre palestinesi sono morti e diversi sono rimasti feriti in seguito ad un attacco aereo nel quartiere Birkat Abu Rashid, a Jabalia, nel nord della Striscia. Ed è salito a 11 il bilancio dei morti in un altro attacco israeliano contro una casa nella zona di al-Faluja, sempre a Jabalia.

09:30 – Tv, raid Idf tra Libano e Siria, a 155 chilometri da Israele
La tv libanese al Mayadeen, legata a Hezbollah, ha riferito di un attacco israeliano nella zona di Khosh al-Sayed Ali, al confine tra Siria e Libano, vicino a Baalbek, nella valle del Libano. Secondo il report, il raid è stato effettuato sul lato libanese del confine, a una distanza di circa 155 chilometri da Israele.

09:28 – Media: “Nel villaggio cristiano in Libano ucciso funzionario Hezbollah’”
Il quotidiano libanese al Akhbar, affiliato a Hezbollah, ha pubblicato i nomi delle 23 persone uccise nell’insolito attacco avvenuto ad Aito, nel nord del Libano, area a maggioranza cristiana: uno dei morti è Ahmed Ali Fakia, alto funzionario di Hezbollah.

09:20 – Iran: “Non abbiamo avuto alcun ruolo nei raid del 7 ottobre”. Teheran: “Nostro coinvolgimento è operazione psicologica Usa”
“La Repubblica islamica dell’Iran, in nessun modo, né parzialmente né totalmente, ha svolto alcun ruolo nella pianificazione, nel processo decisionale o nell’esecuzione dell’operazione del 7 ottobre” del 2023, dove Hamas ha attaccato Israele. Lo ha affermato la missione dell’Iran presso le Nazioni Unite, parlando di una “operazione psicologica” per ingannare l’opinione pubblica ma aggiungendo che “l’assistenza dell’Iran al Fronte di resistenza – ovvero le milizie filo iraniane in Yemen, Libano, Siria e Iraq – nel dargli la forza per affrontare l’occupazione e l’aggressione è una questione comunemente nota e un fatto ovvio”. Secondo la missione, “trascinare l’Iran o Hezbollah nell’operazione del 7 ottobre rappresenta una conclusione inventata e un cinico tentativo di fuorviare l’opinione pubblica, il tutto finalizzato a nascondere il grave fallimento dell’intelligence del regime israeliano in relazione ad Hamas”, si legge in un messaggio su X. “Dopo essersi trasformati in strumenti per diffondere questa operazione psicologica, alcuni organi di informazione americani non si rendono conto che, così facendo, stanno già minando la credibilità delle valutazioni fatte dalle loro stesse istituzioni di intelligence e sicurezza, sollevate ai massimi livelli, incluso il presidente degli Stati Uniti”, ha dichiarato la missione di Teheran presso l’Onu.

09:00 – Gaza, media, 15 persone uccise tra cui bambini da raid Israele. Idf: “Stiamo colpendo siti terroristici”
I media palestinesi riferiscono che raid israeliani nel sud della Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 15 persone nella notte, tra cui sei bambini e due donne. L’informazione è stata riportata da funzionari di Hamas. L’Idf afferma che sta colpendo siti terroristici.

08:56 – Washington Post: “Attacco Israele all’Iran prima delle elezioni Usa”
Una fonte a conoscenza dei dettagli della conversazione tra il presidente Usa Joe Biden e il premier israeliano Benyamin Netanyahu della scorsa settimana ha riferito al Washington Post che l’attacco di Israele all’Iran ci sarà prima delle elezioni americane del 5 novembre, poiché la mancanza di una rappresaglia contro Teheran sarebbe interpretata dall’Iran come un segno di debolezza.

08:54 – Ancora bombe Israele su Jabalia, “impossibile spostarsi”
Nel nord della Striscia di Gaza, dove Israele sta conducendo una campagna aerea e di terra a Jabalia da più di una settimana, i residenti hanno detto che le famiglie sono ancora intrappolate nelle loro case e nei loro rifugi. Adel al-Deqes ha raccontato che i suoi parenti hanno cercato di spostarsi in un altro luogo di Jabalia questa mattina, ma i militari israeliani li hanno bombardati. “Non sappiamo chi sia morto e chi sia ancora vivo”, ha detto. Ahmed Awda, un altro residente di Jabalia, ha riferito di aver sentito “continui bombardamenti e spari” durante la notte e questa mattina. Ha aggiunto che i soldati dell’Idf (le Forze di difesa israeliane) hanno distrutto molti edifici nella parte orientale e settentrionale del campo profughi, che risale alla guerra del 1948 che ha portato alla creazione di Israele. “Hanno bombardato molti edifici, alcuni dei quali erano vuoti”, ha detto.

08:51 – Financial Times: “A Israele mancano missili intercettori”
Esperti e alti funzionari dell’industria militare hanno spiegato al Financial Times che Israele si trova ad affrontare un “serio problema di munizioni” mentre si prepara ad un attacco in Iran, che potrebbe innescare un’ulteriore escalation. Sarebbe questo il motivo per il quale gli Stati Uniti si stanno affrettando per contribuire a colmare le lacune, compreso lo spiegamento dell’avanzato sistema di difesa aerea Thaad che dovrebbe arrivare in Israele oggi, in quella che viene descritta come una corsa contro il tempo per rafforzare la difesa aerea dello Stato ebraico. “Il problema delle munizioni in Israele è serio”, ha spiegato una fonte a Ft, “se l’Iran risponde all’attacco israeliano, e anche Hezbollah si unisce, le difese aeree di Israele saranno messe a dura prova”, ha detto, aggiungendo che anche le forniture provenienti dagli Stati Uniti non sono infinite. “Gli Usa non possono continuare a rifornire Ucraina e Israele allo stesso ritmo, stiamo arrivando a un punto di svolta”. Boaz Levy, amministratore delegato dell’industria aerospaziale che produce i missili intercettori “Hatz”, ha dichiarato al giornale che opera su 3 turni per mantenere attive le linee di produzione: “Alcune delle nostre linee lavorano 24 ore su 24, sette giorni su sette. Il nostro obiettivo è rispettare tutti i nostri impegni”, ha detto Levy al quotidiano britannico, aggiungendo che il tempo necessario per produrre missili intercettori “non è questione di giorni”. Anche se Israele non rivela l’entità delle sue scorte, ha aggiunto: ” Non è un segreto che dobbiamo ricostituire le scorte”. Il quotidiano britannico ha spiegato che i sistemi di difesa aerea a tre livelli di Israele sono finora riusciti a intercettare la maggior parte degli droni e dei missili lanciati dall’Iran e dai suoi alleati contro il Paese. Il sistema Iron Dome ha intercettato i razzi a corto raggio e i droni lanciati da Hamas da Gaza, mentre il sistema David Sling intercetta i razzi più pesanti lanciati dal Libano, e il sistema Arrow ferma i missili balistici provenienti dall’Iran. Mentre nell’attacco iraniano di aprile, secondo l’Idf, è stato raggiunto un tasso di intercettazione del 99% contro lo sbarramento, che comprendeva 170 droni, 30 missili da crociera e 120 missili balistici, Israele, è scritto, ha avuto meno successo nel respingere il secondo attacco, all’inizio del mese, che comprendeva oltre 180 missili balistici. Secondo fonti dell’intelligence che hanno riferito al giornale, quasi 35 missili hanno colpito la base aerea di Nabatim.

08:48 – Netanyahu: “Risposta a Iran in base a interessi Israele”
L’ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha affermato che la decisione sui piani di ritorsione contro l’Iran per l’attacco missilistico del primo ottobre sarà presa in base alle esigenze di Israele. La dichiarazione, rilasciata nel cuore della notte, è una risposta al Washington Post secondo cui Netanyahu avrebbe detto al presidente Usa Joe Biden che Israele non avrebbe attaccato i siti petroliferi o nucleari iraniani. “Ascoltiamo i pensieri del governo americano, ma prenderemo le nostre decisioni finali in base alle esigenze di sicurezza nazionale di Israele”, si legge nella dichiarazione dell’ufficio del Primo Ministro.

08:13 – Iran: anche leader forze Quds a funerali capo pasdaran. Qaani da giorni assente da eventi pubblici, voci su sua morte
Il comandante supremo delle forze Quds iraniane, Esmail Qaani, partecipa questa mattina a Teheran ai funerali dell’alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Abbas Nilforoushan, ucciso in un attacco israeliano a Beirut il 27 settembre insieme al leader di Hezbollah Hassan Nasrallah: lo riporta l’Irna. L’assenza di Qaani da eventi pubblici nelle ultime due settimane aveva sollevato speculazioni sulla sua morte o sul suo arresto da parte delle forze di sicurezza iraniane per sospetta cooperazione con Israele, affermazioni che sono state negate dalle autorità iraniane.
La televisione di Stato iraniana ha mostrato un filmato in cui si vede una persona che sembra essere Qaani mentre partecipa alla cerimonia commemorativa. Nel video lo si vede anche piangere, riportano i media israeliani. Diversi report nei giorni scorsi hanno fornito una serie di speculazioni sulla sorte di Qaani che era scomparso dalla scena pubblica ed era stato assente anche al funerale di Nasrallah. Inizialmente era stato riferito che il generale, che ha preso il posto di Qassem Soleimani ucciso due anni fa dagli Usa, fosse morto in un attacco israeliano nella capitale libanese in cui sarebbe stato ucciso il successore di Nasrallah, Hashem Safieddine. Successivamente, media arabi avevano riportato che Qaani, interrogato dalle guardie rivoluzionarie per il sospetto che il suo ufficio fosse stato infiltrato dal Mossad – o che lui stesso potesse essere passato dalla parte di Israele – aveva avuto un infarto. All’inizio della scorsa settimana il New York Times aveva riferito della sua scomparsa riportando le affermazioni di un membro dei pasdaran a Beirut, secondo il quale il silenzio dei funzionari iraniani su Qaani stava provocando il panico tra i membri più giovani delle guardie rivoluzionarie.

07:43 – Attacchi israeliani su Gaza, almeno 13 morti
Diversi attacchi israeliani notturni sulla Striscia di Gaza hanno causato almeno 13 morti e diversi feriti. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, un attentato nel campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, ha colpito una casa dove sono morte quattro persone. L’attacco è avvenuto nei pressi della moschea Al Hindi, in una zona chiamata Al Faluga. I canali televisivi Al Manar e Al Mayadeen hanno riportato contemporaneamente la morte di nove persone in un bombardamento israeliano nella città di Bani Suheila, a est di Khan Yunis. Al Mayadeen ha anche fatto riferimento a un bombardamento su un isolato residenziale vicino a una moschea a Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza, dove diverse persone sarebbero rimaste sotto le macerie.

07:37 – Idf: “Intercettati due razzi provenienti dal Libano”
L’aviazione israeliana ha intercettato questa mattina due razzi provenienti dal Libano dopo che allarmi antiaerei sono risuonati nelle aree di Menashe, Baia di Haifa (HaMifratz), HaAmakim, Wadi Ara e HaCarmel. Lo rende noto l’esercito (Idf) su Telegram.

07:35 – Bloccano Borsa New York, arrestati 200 attivisti ebrei
Momenti di tensione fuori dalla Borsa di New York dove 500 attivisti ebrei e gruppi alleati hanno organizzato un sit-in per chiedere la fine del sostegno degli Stati Uniti alla guerra di Israele contro Hamas a Gaza. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, citando fonti di agenzia americana. In tutto, secondo fonti di polizia locale. 206 dimostranti sono stati arrestati, di cui buona parte sono membri di gruppi di attivisti come Jewish Voice for Peace. “(Centinaia) di ebrei e amici stanno chiudendo la Borsa di New York per chiedere agli Stati Uniti di smettere di armare Israele e di trarre profitto dal genocidio”, afferma Jewish Voice for Peace su X. “Lasciate vivere Gaza” e “smettete di finanziare il genocidio” sono stati gli slogan scanditi dai manifestanti che hanno scelto come luogo di protesta l’iconico edificio della borsa vicino a Wall Street, a Manhattan. Nessuno di loro e’ entrato nella borsa, ma decine hanno attraversato una recinzione di sicurezza della polizia installata fuori dall’edificio principale in Broad Street. Alcuni dei presenti hanno intonato slogan contro gli attacchi israeliani in Libano per contrastare i militanti di Hezbollah, sostenuti dall’Iran. Sul posto era anche presente un numero molto piu’ esiguo di contro-manifestanti pro-Israele che portavano bandiere israeliane.

07:26 – 21 morti in attacco a villaggio cristiano nord Libano
Almeno 21 persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano nel nord del Libano, che ha colpito un edificio residenziale ad Aitou, villaggio a maggioranza cristiana che si trova lontano dalle aree dove normalmente Israele colpisce puntando alle basi di Hezbollah. Lo ha comunicato il ministero della Salute libanese, citato dalla stampa del Paese dei cedri. Nell’edificio viveva una famiglia recentemente sfollata in seguito all’aumento degli attacchi di Israele nel Sud.

07:20 – Raid notturni israeliani su Baalbek e valle Beqaa
Gli attacchi notturni israeliani sul Libano hanno preso di mira l’area di Baalbek, vicino alla frontiera con la Siria, e la valle della Beqaa, nel nord-est. A riferirlo sono i media libanesi e l’agenzia di stampa pro-Hezbollah, al-Meyadeen. Secondo Mtv Lebanon, almeno 10 attacchi israeliani sono stati segnalati a Baalbek e nelle citta’ circostanti a partire dall’una di notte. L’emittente pubblica filmati dalla citta’ di Douris, a sud di Baalbek, che mostrano un edificio in fiamme. Baalbek, identificata in passato come una roccaforte di Hezbollah, si trova a circa 100 chilometri dal confine israeliano, vicino alla frontiera con la Siria. L’area e’ stata presa di mira piu’ volte da quando Israele ha lanciato la sua offensiva intensificata contro Hezbollah alla fine del mese scorso. Nel cuore della notte, Hezbollah si assume invece la responsabilita’ dei razzi lanciati in Israele, affermando che hanno preso di mira i soldati vicino al confine libanese. Al momento, secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel, non ci sono state segnalazioni di feriti o danni dagli attacchi.

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