19 Settembre 2024

Fonte: La Repubblica

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di Federico Rampini

L’ipotesi di una matrice comune e la notizia che il ricercato è un giovane di origini afgane forniscono argomenti alla campagna del tycoon

Ha un nome e un volto il primo ricercato per gli attentati di Chelsea; potrebbe essere coinvolto anche in quelli del New Jersey. Si parla ora di “cellula terroristica” e di “pista internazionale”, tutte cose che erano state quasi escluse nelle prime 24 ore. Un primo dato politico è un punto a favore di Donald Trump. Il ricercato è di origini afgane, si chiama Ahmad Khan Rahami, ha 28 anni, è naturalizzato cittadino Usa, residente nel New Jersey. Il sindaco Bill de Blasio nel lanciare la segnalazione ai cittadini non ha voluto precisare se si tratti di un presunto terrorista o solo di “persona informata dei fatti”.
Il fatto che Rahami sia residente nel New Jersey avvalora la tesi di un collegamento fra tutti gli attentati avvenuti (o sventati) nel corso del weekend in quest’area. Il primo fu un’esplosione la mattina di sabato a Jersey Shore poco prima che avesse inizio una corsa per beneficienza organizzata dal corpo militare dei marines. Poi ci furono i due a Chelsea, l’esplosione che fece 29 feriti sabato sera e il ritrovamento poco distante di un altro ordigno in una pentola a pressione. Infine, nella serata di domenica, due inddividui hanno segnalato alla polizia uno zainetto sospetto alla stazione ferroviaria di Elizabeth, ancora nel New Jersey: gli artificieri ci hanno ritrovato cinque esplosivi. Per la prima volta il governatore Andrew Cuomo parla di “pista internazionale”.
Infine la polizia ha reso noto anche il nome del terrorista, poi ucciso, che sabato aveva accoltellato nove persone in un centro commerciale a Saint Cloud nel Minnesota: si chiamava Dahir Adan, era di origini somale.
Tutto questo finisce per fornire nuovi argomenti a Donald Trump, che fin dall’inizio della sua campagna elettorale aveva denunciato l’inefficacia delle azioni di Barack Obama e Hillary Clinton contro la minaccia islamista, ed aveva promesso in caso di vittoria controlli molto severi sull’immigrazione dai paesi islamici.

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