19 Settembre 2024
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L’annuncio dell’ex presidente repubblicano «per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, annuncio stasera la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti»

“Per rendere l’America di nuovo grande e gloriosa, annuncio stasera la mia candidatura alla presidenza degli Stati Uniti d’America”, proclama Donald Trump. È il “grande annuncio” che intendeva fare da tempo. Era stato convinto ad aspettare la fine delle elezioni di midterm e ha rifiutato di attendere ancora, dopo il ballottaggio per il Senato in Georgia. I suoi avvocati hanno presentato ieri i documenti ufficiali per la ricandidatura alla nomination repubblicana per il 2024.
E Trump parla dalla sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida, ove l’Fbi la scorsa estate recuperò documenti top secret che l’ex presidente aveva portato via dalla Casa Bianca. Al suo fianco non c’è la figlia Ivanka, che su Twitter scrive: “Voglio molto bene a mio padre. Stavolta, ho scelto di dare la priorità ai miei bambini e alla privacy della mia vita familiare. Non ho in programma di essere coinvolta in politica”. Assente anche Donald Jr, perché era a caccia e ha perso un volo a causa del maltempo, secondo la tv Abc, ma parteciperà alla campagna elettorale di suo padre.
“La Cina ha giocato un ruolo molto attivo nelle elezioni del 2020”, afferma l’ex presidente. Ma per il resto evita di concentrarsi sulle consuete accuse di brogli, a parte promettere l’eliminazione di ogni forma di voto anticipato e di tutte le macchine elettroniche: “Solo schede cartacee”. I suoi consiglieri e alleati lo hanno spinto a puntare sul futuro nel suo discorso, dopo la sconfitta di numerosi candidati negazionisti nelle elezioni di midterm.
Trump preferisce non soffermarsi sulle sfide perse (quelle più competitive per il Senato e le poltrone di governatori) e sostiene che i media non riportano correttamente i numeri: dei suoi candidati “232 hanno vinto e solo 32 hanno perso”, la Camera dei rappresentanti è stata riconquistata (“nonostante una lunga attesa, cose che non si vedono nemmeno nei Paesi del Terzo mondo”), “Nancy Pelosi è stata licenziata ed è in volo verso un altro Paese” (un riferimento alle voci sul posto di ambasciatrice a Roma anche se ieri il portavoce della speaker della Camera ha detto che in ogni caso Pelosi resterà al Congresso).
Ad un certo punto Trump ammette che “i repubblicani potevano fare meglio” in queste elezioni, lo spiega così: “La gente non sente ancora con pienezza la gravità della situazione, gli effetti della sofferenza stanno iniziando a farsi sentire, sicuramente nel 2024 saranno maggiori e anche il voto sarà molto diverso”. Il discorso di oltre un’ora è concentrato sui propri successi (“anche meglio di Ronald Reagan”) e sui fallimenti attribuiti all’amministrazione Biden (“l’invasione al confine”, il ritiro dall’Afghanistan, la guerra in Ucraina, che con Trump alla Casa Bianca “non sarebbe avvenuta”). “Un missile è stato lanciato probabilmente dalla Russia in territorio polacco a 50 miglia dal confine, è assolutamente folle”, afferma l’ex presidente, che poi accusa il successore di spingere gli Stati Uniti “sull’orlo di una guerra nucleare”. “Un discorso stanco e senza l’energia della sua discesa in campo nel 2016”, dicono i suoi critici sulla Cnn. “Un discorso molto serio e potente”, afferma Sean Hannity su Fox News. E i suoi ospiti: “E’ lui l’originale, anche se altri cercheranno di emularlo”; “Se continua così stasera è imbattibile, tra i repubblicani come tra i democratici”. “Il nostro ritorno comincia adesso”, ha promesso l’ex presidente.
“La sua rinascita politica va respinta dagli americani”, scrive il New York Times in un editoriale intitolato “Basta”, invitando I repubblicani “a lottare per l’anima del loro partito” e sottolineando che “alcune figure importanti – inclusi l’ex vicepresidente Mike Pence, la deputata Liz Cheney del Wyoming, il governatore Ron DeSantis della Florida, l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley, il senatore Tim Scott della North Carolina e il governatore Chris Sununu del New Hampshire tra gli altri – hanno dimostrato il rispetto dello stato di diritto e abilità di governare”.
Trump è in un momento di maggiore vulnerabilità, date le critiche ricevute da molti politici repubblicani e dagli stessi media dell’impero di Rupert Murdoch. L’urgenza della sua candidatura nasce dalla volontà di precedere rivali come DeSantis (e altri) nella nomination, ma anche di agire prima di una eventuale incriminazione legata alle molteplici indagini sul suo conto. Solo una volta nella storia americana un ex presidente ha vinto un secondo mandato al secondo tentativo: il democratico di New York Grover Cleveland nel 1892 (fu il 22° e 24° presidente).
La candidatura del tycoon 76enne aumenta la probabilità che scenda in campo anche Biden, il quale ieri notte ha twittato dal suo profilo personale durante il discorso: “Donald Trump è stato un fallimento per l’America”. L’attuale presidente, che compie 80 anni il 20 novembre, ha detto che deciderà per il 2024 probabilmente entro l’inizio del prossimo anno. Entrambi hanno tassi di approvazione bassi. Trump ha un forte seguito tra gli elettori registrati come repubblicani (77%) ma solo il 30% di popolarità tra gli indipendenti. La Cnn ha mostrato ieri notte un sondaggio condotto a ottobre secondo cui, se la sfida del 2020 per la presidenza si ripresentasse con gli stessi candidati fra due anni, il 43% degli elettori sceglierebbe Trump, il 42% Biden.

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