Già delle suore sono in posizione di vertice del Governatorato e dello Sviluppo umano
Francesco annuncia un novità nell’organizzazione della Curia romana: a breve saranno nominate due donne nella Congregazione per i vescovi, il dicastero che sovrintende alle nomine e a tutte i provvedimenti che riguardano i circa 5mila vescovi nel mondo. Le due donne, quindi, saranno coinvolte nel processo per eleggere i nuovi pastori diocesani. Il fatto senza precedenti lo annuncia il Papa nell’intervista con l’agenzia Reuters rispondendo a una domanda sulla presenza femminile in Vaticano, su quanto stabilito dalla nuova costituzione apostolica “Praedicate evangelium” che riforma la Curia romana e su quali dicasteri potranno in futuro essere affidati a un laico o una laica.
In futuro anche dei laici ai vertici di altri ministeri
«Io sono aperto che si dia l’occasione. Adesso il Governatorato ha una vice governatrice… Adesso, nella Congregazione dei Vescovi, nella commissione per eleggere i vescovi, andranno due donne per la prima volta. Un po’ si apre in questo modo». Francesco aggiunge che per il futuro vede possibile la designazione di laici alla guida di dicasteri quali «quello per i laici, la famiglia e la vita, quello per la cultura e l’educazione, o alla Biblioteca, che è quasi un dicastero» (per quello della Comunicazione da anni siede Paolo Ruffini, laico ed ex direttore di Rai3).
Le altre nomine al femminile
Il Papa ricorda che l’anno scorso, per la prima volta, ha nominato una donna alla posizione numero due del Governatorato vaticano, suor Raffaella Petrini. Inoltre, Francesco ha nominato suor Nathalie Becquart, religiosa francese delle Suore Missionarie Xaviere, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi, e suor Alessandra Smerilli, religiosa salesiana, numero due del Dicastero per lo sviluppo umano integrale. Tra le donne laiche che già ricoprono incarichi di alto livello in Vaticano ci sono Francesca Di Giovanni, sottosegretaria per il Settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, Barbara Jatta, la prima direttrice donna dei Musei Vaticani, Nataša Govekar, direttrice della Direzione teologico-pastorale del Dicastero per la comunicazione, e Cristiane Murray, vice direttrice della Sala Stampa della Santa Sede. Entrambe sono state nominate dall’attuale Pontefice.
Ghirlanda: non serve essere “ordinati” per ruoli guida
Tra l’altro – ricorda l’Ansa – il mese scorso, il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita (oltre che Camerlengo, figura chiave in caso di morte di un pontefice) ha scherzato sul fatto che, con la promulgazione della nuova costituzione sulla Curia, lui potrebbe essere l’ultimo ecclesiastico a guidare quel dicastero. È proprio nella “Praedicate evangelium”, infatti, che trova definitiva collocazione normativa la possibilità di affidare ai laici (uomini e donne) ruoli di vertice nel governo della Chiesa. Ed è una “rivoluzione” che attinge a una prospettiva finora del tutto inedita, ma che si innesta nella teologia sul laicato del Concilio Vaticano II. «La potestà di governo nella Chiesa non viene dal sacramento dell’Ordine, ma dalla missione canonica», l’ha sintetizzata padre Gianfranco Ghirlanda, teologo e canonista, ex rettore della Gregoriana, tra i nuovi cardinali designati dal Papa per il Concistoro del prossimo 27 agosto.