Fonte: La Repubblica
Il presidente autoproclamato ha ringraziato con un tweet Salvini per l’appoggio. Cina, Russia e Turchia si schierano con Maduro. L’Ue: “Servono elezioni libere”. Macron: “Sosteniamo la democrazia”
La crisi politica in Venezuela rischia di accendere uno scontro diplomatico internazionale, con gli Stati Uniti e l’Unione Europea schierati a fianco dell’assemblea nazionale guidata da Juan Guaidó, che si è autoproclamato presidente pro tempore del Paese, e l'”asse orientale” a difesa di Nicolas Maduro. Intanto Guaidò ha detto di essere disposto a concedere un’amnistia “a tutti coloro che siano disposti a mettersi dalla parte della Costituzione per recuperare l’ordine istituzionale”, compreso lo stesso Nicolas Maduro. Gauidò ha anche avuto il tempo di rispondere a Matteo Salvini. “Apprezziamo il riconoscimento della volontà di tutto il popolo venezuelano, che continuerà a parlare pacificamente per le strade”, ha scritto su Twitter ritwittando il sostegno al popolo venezuelano e contro “il regime di Nicolas Maduro” espresso sul social dal vicepremier italiano Matteo Salvini. Nel corso della giornata Guaidò ha risposto a tutti i tweet di sostegno venuti da leader e ministri di diversi Paesi.
Washington ha riconosciuto formalmente il ruolo di Guaidó come presidente pro tempore, dopo che decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Caracas e nelle principali città del Paese per sostenerlo, in una giornata di proteste che ha provocato 26 morti. Maduro aveva intimato il ritiro dei diplomatici americani entro 72 ore e per tutta risposta il segretario di Stato Mike Pompeo aveva ribattuto che non aveva nessuna autorità per dare un ordine del genere. Gli Stati Uniti tuttavia hanno ordinato al loro personale diplomatico “non essenziale” in Venezuela di lasciare il Paese. Gli Stati Uniti hanno anche chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sabato per discutere sulla situazione nel Paese.
Questa mattina l’Unione europea ha rivolto “un appello urgente a dare immediato inizio ad un processo politico che porti ad elezioni libere e credibili, in conformità con l’ordinamento costituzionale. Il popolo venezuelano si è pronunciato in massa per la democrazia e per la possibilità di determinare liberamente il proprio destino. La sua voce non può essere ignorata”.
Bruxelles “sostiene pienamente l’Assemblea Nazionale” del Venezuela “come istituzione eletta democraticamente e i cui poteri vanno ripristinati e rispettati”, ha detto l’alto Rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini.
Il più esplicito tra i leader europei nel sostenere l’opposizione venezuelana è stato il presidente francese Emmanuel Macron: “Rendo omaggio alle centinaia di migliaia di venezuelani che marciano per la loro libertà” ha scritto su Twitter. “Dopo l’elezione illegittima di Nicolas Maduro nel maggio 2018, l’Europa sostiene il ritorno della democrazia”.
L’avvertimento di Mosca: “Si rischia una guerra civile”
Ma in difesa di Maduro si schierano Cina, Russia, Turchia, Siria e Iran, che hanno espresso appoggio al Presidente che l’11 gennaio ha giurato per il suo secondo mandato dopo una elezione non riconosciuta dall’opposizione e ritenuta illegittima da una parte della comunità internazionale.
Pechino ha invitato gli Usa a non interferire con l’attuale situazione del Venezuela, opponendosi a ogni intervento esterno nel Paese sudamericano. “Tutte le parti coinvolte dovrebbero restare razionali ed equilibrate”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, secondo cui la priorità dovrebbe essere la ricerca di “una soluzione politica sulla questione venezuelana con il dialogo pacifico all’ interno della cornice della Costituzione del Venezuela”.
Più duri i toni della Russia, che in un nota del ministero degli Esteri, ha evocato la possibilità di una “guerra civile” condannando quella che definisce “l’interferenza straniera” in Venezuela: “la deliberata formazione di un doppio potere” nel Paese “porta direttamente al caos e alla distruzione delle basi dello Stato venezuelano”, si legge nella nota diramata da Mosca. “Condanniamo fermamente coloro che spingono la società venezuelana nell’abisso di una sanguinosa guerra civile”.
La Russia considera Maduro il “legittimo presidente” del Venezuela, ha detto il vice ministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov.”Abbiamo sostenuto e continueremo a sostenere il Venezuela, che è nostro amico e nostro partner strategico. La cooperazione pratica tra la Russia e il Venezuela continuerà in diversi settori e non abbiamo alcuna intenzione di ridimensionarla”.
Erdogan a Maduro: “Fratello resisti”
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si è schierato a fianco di quello che ha definito il “fratello Maduro”. “Il nostro presidente ha telefonato a Nicolas Maduro e gli ha esteso il sostegno della Turchia, dicendo ‘fratello mio Maduro, tieni forte, ti stiamo accanto!'”, ha fatto sapere il portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin via Twitter. “La Turchia manterrà la sua posizione di principio contro tutti i tentativi di golpe sotto la guida del nostro presidente Erdogan” ha aggiunto il portavoce, usando l’hashtag #WeAreMaduro.Lo stesso Siria e Iran: una fonte del ministero degli Esteri siriano, citata dall’agenzia Sana, ha condannato “con forza” le “spudorate interferenze degli Usa negli affari interni del Venezuela” e ha espresso “piena solidarietà” a Maduro. Teheran, per bocca di un portavoce del ministero degli Esteri, citato dall’agenzia Mehr ha fatto sapere di sostenere “il governo e la nazione venezuelana contro qualsiasi interferenza straniera negli affari interni del Paese e contro qualsiasi azione illegale, compresa l’organizzazione di colpi di Stato”.