Fonte: La Repubblica
Sul tavolo le nomine in Ue e il rimpasto. Ma anche i temi dell’agenda di governo. Di Maio: “Mi aspetto sì della Lega su salario minimo”. Il premier prima vedrà Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe all’Europarlamento
“Tutto bene” al vertice. “Il governo va avanti? Mai avuto dubbi. Obiettivo comune è evitare l’infrazione garantendo la crescita, il diritto al lavoro e il taglio delle tasse. Non ci sarà nessuna manovra correttiva e nessun aumento di tasse”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini intercettato dai cronisti dopo il vertice con Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte mentre, in auto, tornava verso la sua residenza romana.
“Al vertice – ha ribadito il vicepremier Luigi Di Maio – un clima positivo di chi vuole lavorare al massimo per l’Italia. Il primo obiettivo e la priorità in questo momento è abbassare le tasse e lavoreremo per questo”.
Il vertice, il primo dopo le Europee, è durato due ore. Palazzo Chigi ha fatto sapere che al vertico è stato concordato di accelerare sul salario minimo. Quindi, in una nota ha precisato che dopo il vertice tra premier e vicepremier “sarà necessario un incontro con i tecnici del Mef e il ministro Tria per mettere a punto una strategia da adottare nell’interlocuzione con l’Europa, volta ad evitare una procedura di infrazione per il nostro Paese, e per impostare una manovra economica condivisa”.
Il presidente Conte e i vicepresidenti Di Maio e Salvini torneranno a riunirsi nei prossimi giorni per completare il piano di azione da perseguire sino alla fine della legislatura.
Ultima versione dl sicurezza domani in Cdm
“Nel vertice – sottolinea Palazzo Chigi – si è concordato di portare domani in Cdm il decreto sicurezza bis, nella versione da ultimo concordata proprio a ridosso della consultazione elettorale europea. Si è altresì concordato di accelerare sulla proposta legislativa sul salario minimo attualmente in discussione presso la competente commissione al Senato”.
L’avvertimento di Salvini
Matteo Salvini nel pomeriggio aveva assicurato che non avrebbe usato il voto delle amministrative per alimentare lo scontro interno al governo. Il suo obiettivo è “pagare i debiti e tagliare le tasse”. Ma avverte: “Se qualcuno pensa di stare al governo per tirarla in lungo o crescere dello zero virgola, non è quello di cui abbiamo bisogno. Gli italiani ci chiedono di lavorare di più”. Luigi Di Maio si aspetta il sostegno della Lega su alcuni temi cari al Movimento, come salario minimo, abbassamento delle tasse, taglio degli stipendi dei parlamentari. Sullo sfondo, il nodo delle nomine Ue dove l’Italia si trova in una posizione di isolamento e l’avvio della procedura di infrazione per lo stato dei nostri conti pubblici.
Il faccia a faccia di stasera era atteso soprattutto perché è un banco di prova per la verifica sullo stato di salute dell’esecutivo, in vista anche del consiglio dei ministri convocato per domani. E’ il primo incontro a tre dopo le Europee.
Il negoziato per le nomine in Europa
Tra gli argomenti da affrontare, come detto, il negoziato per le nomine in Europa. Non a caso la riunione a tre si terrà dopo il colloquio fra Conte e Manfred Weber, presidente del gruppo Ppe all’Europarlamento. Sul tappeto anche la linea dell’Italia nei confronti della Commissione Ue, che ha richiamato il governo a politiche di riduzione del debito e di messa in sicurezza dei conti pubblici. Salvini e Di Maio hanno già messo in chiaro che non intendono farsi dettare l’agenda da Bruxelles. Prudente invece Conte, deciso a trattare con l’Europa in accordo con il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Altro tema ‘caldo’ è l’ipotesi rimpasto, con il ministero delle Infrastrutture, ma anche dell’Ambiente e della Difesa, finiti nel mirino dei leghisti. Nel dossier rientra anche la nomina del nuovo ministro delle Politiche Ue, casella rivendicata dai leghisti.
Ma sul tavolo di stasera c’è anche l’agenda di governo. “Il vertice andrà bene se rimettiamo al centro della stanza i cittadini”, dice Di Maio a Radio Cusano Campus. “Mi aspetto risposte sul salario minimo e che la Lega ritiri gli emendamenti che provano a fermarlo. Mi aspetto l’accordo sull’abbassamento delle tasse con il carcere per i grandi evasori. Mi aspetto il sì alla lotta ai privilegi, perché siamo in ritardo sul taglio degli stipendi dei parlamentari”, aggiunge.
La conferenza stampa di Salvini
Salvini risponde da Milano, in una conferenza stampa dopo il consiglio federale della Lega: “Il voto amministrativo non serve per battaglie politiche interne, non serve per cercare lo scontro: non abbiamo voglia di litigare o scontrarci con nessuno. Serve per cercare equilibrio nell’interesse degli italiani. Lo ribadisco e lo ribadirò stasera al presidente del Consiglio”. E sull’Europa afferma: Non abbiamo voglia di scontrarci con nessuno. La nostra forza in Europa è che diamo tanto e riceviamo poco. Non abbiamo bisogno di chiedere soldi agli altri, chiediamo di poter aiutare la nostra gente”.
I minibot boccati da Tria
Sui minibot, bocciati da Tria, afferma: “A me interessa il risultato, lo strumento non conta. Bado alla sostanza e non alla forma. Sugli strumenti siamo pronti a raccogliere suggerimenti. A me interessa l’obiettivo”. Parla inoltre di “ritrovata e mi auguro duratura sintonia” con Di Maio e spiega che la Lega è disponibile a discutere del “salario minimo per i lavoratori”. Ma il salario “lo pagano le imprese” e dunque bisogna ridurre le tasse per aiutarle a crescere. Quanto al suo ruolo, assicura di non puntare alla poltrona di premier: “Io ambisco a fare il ministro dell’Interno credo dignitosamente come ho fatto negli ultimi mesi. Ho dato la mia parola e ho firmato un patto”.
Di rincalzo il sottosegretario Giancarlo Giorgetti afferma a margine di un evento a Palazzo Chigi: “Conte dice che dovremmo andare a elezioni se la Lega vuole capitalizzare il consenso e cambiare assetto al governo? Di questo parlano nell’altra ala del palazzo e se la vedranno loro con Salvini. In democrazia normalmente i voti contano…”.