21 Novembre 2024

Fonte: La Repubblica

di Pietro del Re

Tra i temi affrontati dai premier al 34mo vertice italofrancese, anche Europa, Libia e cooperazione militare. Sul tunnel transfrontaliero: “Entro il primo trimestre del 2018 preciseremo i termini futuri del troncone principale”. In merito all’accordo: “È win-win: si è costruito qualcosa di intelligente”

Erano numerose e complesse le questioni sul tavolo dell’annuale vertice italo-francese, il trentaquattresimo della storia e il primo tra il presidente Emmanuel Macron e il premier Paolo Gentiloni. La più spinosa, quella del contenzioso tra Fincantieri e il gruppo Stx, è stata risolta con un accordo che i due hanno definito molto soddisfacente per entrambi, perché come ha detto il capo dello Stato francese “l’Europa ha perso troppo tempo in guerre civili economiche e commerciali tra i suoi membri, guerre che devono finire per potersi proiettare con forza sul mercato mondiale”.
Le altre vicende non erano da meno, a cominciare dalla necessità di costruire un nuovo partenariato tra Roma e Parigi dopo le elezioni in Germania, e all’indomani del discorso sulla rifondazione dell’Europa pronunciato da Macron nel grande anfiteatro della Sorbona. Un discorso che Gentiloni ha così commentato: “Le ambizioni europeiste del presidente francese vanno condivise pienamente perché in futuro non avremo altre occasioni per portarle avanti. E’ questo è il momento ideale: in molti Paesi abbiamo sconfitto le forze anti-europeiste, abbiamo retto piuttosto bene all’uscita della Gran Bretagna e nell’euro zona c’è finalmente una ripresa economica”.
Nei fatti questa condivisione di vedute si realizzerà nei prossimi con una road-map che i venti ministri francesi e italiani presenti porteranno con loro per risolvere bilateralmente i contenziosi ancora in piedi tra i due Paesi ma anche per affrontare sfide che ci riguardano da vicino quale, per esempio, la questione migratoria. Riprendendo quanto annunciato due giorni fa da Macron, anche Gentiloni ha auspicato la creazione di un ufficio europeo per il diritto d’asilo e soprattutto “l’omologazione delle regole per accordarlo in ogni Paese dell’Unione”. I due hanno anche chiesto un maggiore investimento per l’integrazione dei migranti accolti in Europa.
Per restare in tema, Macron e Gentiloni hanno poi discusso di Libia, chiedendo un maggior impegno dell’Onu nel Paese nord-africano. “Dobbiamo stabilizzare la Libia e organizzare elezioni al più presto, ma è altrettanto necessario controllare le sue coste affinché non arrivino alla Siria e l’Iraq gruppi terroristi”, ha detto Macron, chiedendo che in loco i campi profughi vengano migliorati.Gentiloni ha poi annunciato che per ridurre l’ondata migratoria “ci siamo messi d’accordo per una maggiore cooperazione militare nel Sahel, ossia nel Ciad e nel Niger, per fermare i rifugiati a casa loro”.
Per farlo svolgere sotto i migliori auspici, il vertice è cominciato al Museo delle Confluenze, nome altamente simbolico, con la visita a una mostra sulla nascita del cinema. Alla fine della conferenza stampa Macron ha dichiarato che “la lunga storia di cooperazione tra nostri i due Paesi è fondamentale per far avanzare l’Europa”. Per Gentiloni, invece, “le nostre radici culturali comuni provengono dal nostro comune destino e il compito di noi leader è quello di alimentarlo”. Il vertice si è concluso al ristorante stellato “Têtedoie”, dove Macron ha fatto scoprire ai suoi ospiti italiani le meraviglie della cucina lionese.

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