Fonte: La Repubblica
Vertice Ue, Donald Tusk scrive ai partner: “Dobbiamo decidere chi entra in Europa”
“La posta in gioco è alta. E il Tempo breve”. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk mette in fila le sfida che i 28 partner Ue affronteranno nel vertice di domani e dopodomani in una lunga lettera ai capi di Stato e di governo.
La missiva invita i leader al consiglio europeo del 28 e 29 giugno elencando i temi all’ordine del giorno e riepiloga alcuni punti sui quali, secondo Tusk, occorrerà convergere. Il capitolo delle migrazioni è, ovviamente, il più nutrito: Tusk insiste in particolare sul controllo delle frontiere, la lotta all’immigrazione irregolare, i rapporti con i paesi di origine e transito per fermare i flussi. Poco, o nullo, lo spazio sui temi dell’asilo, dell’accoglienza e integrazione e della migrazione legale, che sono i temi di reale divisione su cui gli sherpa dei governi europei stanno lavorando in queste ore per trovare possibili compromessi.
“Una precondizione per una vera politica migratoria dell’Ue è che gli europei decidano in modo efficace chi entra nel territorio europeo”, scrive Tusk. “Il mancato raggiungimento di questo obiettivo sarebbe di fatto una manifestazione della nostra debolezza e, soprattutto, potrebbe creare l’impressione che l’Europa non abbia una frontiera esterna. I cittadini europei si aspettano da noi – e lo fanno da molto tempo ormai – che mostriamo determinazione nelle nostre azioni volte a ripristinare il loro senso di sicurezza. La gente vuole questo non perché, all’improvviso, è diventata xenofoba e voglia erigere muri contro il resto del mondo, ma perché è compito di ogni autorità politica far rispettare la legge, proteggere il proprio territorio e i confini”.
“Dopo la crisi migratoria nel 2015, è diventato chiaro che la situazione doveva cambiare, motivo per cui abbiamo deciso di concentrare tutti i nostri sforzi per arginare l’immigrazione illegale in Europa – sottolinea Tusk – Ciò significava garantire il pieno controllo delle frontiere esterne dell’Ue. Sono state messe in atto diverse misure per raggiungere questo obiettivo. Di conseguenza, i passaggi illegali delle frontiere verso l’Ue sono stati ridotti del 96% dal loro picco nell’ottobre 2015, il che dimostra che dobbiamo continuare con queste misure”.