22 Novembre 2024

Fonte: La Stampa

Conte esclude una manovra correttiva. Di Maio: «Nessun assistenzialismo, contro gli abusi norme anti-divano»


Ai tempi di Renzi si chiamavano «slide», ieri nel giorno dell’orgoglio gialloverde Conte le ha ribattezzate con piglio professorale «tavole di sintesi». La conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri che ha varato per decreto reddito di cittadinanza e Quota 100 si trasforma in una celebrazione in cui Di Maio e Salvini fanno a gara nei toni trionfalistici, sotto la supervisione del sobrio premier.
Che comunque ci tiene a puntualizzare: «Dicevano che eravamo spacciati per la procedura di infrazione e invece…». «In sette mesi siamo passati dalle parole ai fatti, più di così era impossibile fare, dedico questa giornata a Monti e Fornero», attacca il leghista. «Le coperture c’erano, questa è una giornata storica, fondiamo un nuovo welfare state, aiuteremo a sfamare persone per anni ignorate dai governi», gli fa eco Di Maio. Ancora Salvini: «Con queste due misure più la flat tax e la pace fiscale daremo un vantaggio o un aiuto a dieci milioni di italiani».
«Il reddito non è una misura di assistenzialismo, ma un grande investimento nel capitale umano, il 50% andrà al Centro- Nord», mette subito in chiaro Di Maio. Quando arriverà in tasca? «In aprile». A febbraio sarà pronto il sito, a marzo si potranno inoltrare le domande. Dopo un mese dal primo assegno «si verrà contattati dai navigator», circa 10mila persone che verranno assunte tra Regioni e Anpal. Il reddito, ricorda Di Maio, è rivolto a 5 milioni di persone, durerà 18 mesi, sarà concesso anche a chi ha una prima casa di proprietà, a patto che l’Isee sia sotto i 9360 euro e che la famiglia non abbia più di 20mila euro di beni mobili (6mila per un single).L’assegno (che andrà speso mese per mese) cresce da 780 euro fino ai 1330 per una coppia con due figli minori e uno maggiorenne. Di questi 280 saranno destinati all’affitto (o 150 al mutuo), il resto si potranno spendere «ma non nel gioco d’azzardo». «Nessuno potrà abusare, ci saranno norme anti- divano: su chi entra nel programma sarà acceso un faro dagli ispettorati e dalla Guardia di finanza, da 2 a 6 anni di carcere per chi fornisce dati falsi», dice Di Maio. Ci sarà l’obbligo di siglare un patto per il Lavoro, la Formazione o per l’Inclusione, a seconda dei casi. E di accettare le offerte di lavoro anche se progressivamente più distanti da casa. Previsti sgravi fiscali corrispondenti alle mensilità non ancora percepite per le aziende che assumono un cittadino che prende il RdC, o la stessa cifra se il singolo decide di avviare un’attività. «Sono certo dei tempi, ci sono già gli accordi con Inps, Poste e gli altri enti coinvolti», assicura il ministro del Lavoro. «Sette mesi entusiasmanti, ci aspettano altri dieci anni di lavoro», sorride Salvini. «Ti stai già prenotando per la prossima legislatura?», ironizza Conte.
Al leghista tocca lo spiegone sulla riforma della legge Fornero, suo cavallo di battaglia. A partire dai «30 mila euro cash» di Tfr per i pensionandi del pubblico. «In tre anni potranno andare in pensione un milione di persone», dice Salvini. «Si apre un’autostrada per nuovi posti di lavoro, forse quel milione di cui qualcuno aveva parlato…». Sorriso.
Quota 100 riguarda chi ha 62 anni e 38 di contributi, i pubblici dovranno dare 6 mesi di preavviso, chi si ritira potrà lavorare occasionalmente ma solo fino a 5mila euro l’anno. Ai lavoratori precoci basteranno 41 anni di contributi, restano l’ape sociale e opzione donna. Sconti per gli under 45 che riscattano la laurea. E se i soldi non bastassero per tutti? «Quota 100 è un diritto inviolabile», giura Di Maio. Salvini è meno entusiasta sul sostegno a 250mila famiglie con disabili: «È solo un primo passo». Conte sbotta all’ipotesi di una manovra correttiva: «Siamo solo a gennaio!».

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