Introdotta una stretta ulteriore basata sulla priorità nei processi, arresto in “flagranza differita”, ristori e sul piano della prevenzione, rafforzamento dell’utilizzo del braccialetto elettronico, con il carcere in caso di manomissione
Via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge che introduce una stretta sulla violenza contro le donne. Come? Priorità nei processi, arresto in “flagranza differita”, ristori e, sul piano della prevenzione, rafforzamento dell’istituto dell’ammonimento sui reati spia e dell’utilizzo del braccialetto elettronico, con il carcere in caso di manomissione. Infine la distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima. Una stretta ulteriore contro la violenza di genere, di fronte a una vera e propria emergenza che in sei mesi ha fatto registrare quasi 50 donne uccise. Ecco allora il nuovo pacchetto, con un disegno di legge in 15 articoli, approvato dal Consiglio dei ministri, che va a integrare il Codice rosso.
Agire su prevenzione, tempi e formazione
Verranno introdotti provvedimenti «estremamente restrittivi», ha assicurato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. «Vogliamo agire su prevenzione, tempi e formazione», ha sottolineato la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Roccella: «Abbiamo rafforzato le misure cautelari – braccialetto elettronico, distanziamento, ammonimento, e anche arresto in flagranza differita – e poi siamo intervenuti sui tempi anche perché abbiamo avuto alcune condanne da parte della Corte dei diritti dell’uomo proprio sul ritardo con cui sono state decise le misure cautelari a tutela delle possibili vittime». Altro punto è la formazione. «Abbiamo stabilito che il magistrato – ha puntualizzato Roccella – debba essere abbastanza specializzato e che questo tipo di processi siano affidati sempre agli stessi magistrati in modo che sviluppino le competenze con una formazione sul campo»-
Roccella: norme non bastano senza cambiamento culturale
Ma il nuovo intervento del governo contro la violenza sulle donne «non basta se non viene accompagnato anche da una campagna, da un cambiamento culturale, perché è essenzialmente una questione culturale», ha detto in conferenza stampa il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, facendo riferimento al “terribile caso” di Giulia Tramontano, “in cui – ha affermato – nessuna legge avrebbe potuto salvarla».
L’importanza della testimonianza
Con questo obiettivo le vittime, in occasione della prossima giornata contro la violenza delle donne, in autunno, testimonieranno la loro esperienza direttamente nelle scuole, mentre Nordio ha ipotizzato: “Non sarebbe male se portassimo nei carceri anche le vittime di reati, a portare testimonianze, in modo da far capire ai detenuti la gravità fisica, morale e psicologica di questi comportamenti odiosi”. perché, ha concluso Roccella, dobbiamo lavorare su “una consapevolezza crescente che dobbiamo assolutamente alimentare”.
In particolare, tra le misure si prevede la priorità nella trattazione dei processi. Il pm valuta, «senza ritardo e comunque entro trenta giorni dall’iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari», e il giudice, a sua volta, provvede poi «con ordinanza da adottarsi entro il termine di 30 giorni».
Esteso l’arresto in flagranza differita
Per quanto riguarda l’utilizzo del braccialetto elettronico, il ddl modifica il codice di procedura penale: le parole «quando ne abbia accertato la disponibilità da parte della polizia giudiziaria» sono sostituite dalla dicitura «previo accertamento della relativa fattibilità tecnica da parte della polizia giudiziaria»; prevista la custodia cautelare in carcere in caso di manomissione. Esteso l’arresto in flagranza differita, entro le quarantotto ore, nel caso in cui da documentazione video o foto emerga inequivocabilmente il fatto, per i reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento, maltrattamenti contro familiari o conviventi e stalking. Previsto infine un capitolo sui ristori, con una provvisionale per la vittima o i suoi eredi, in caso di delitti commessi dal partner o dall’ex.
Nordio: iter urgente per ddl sulla violenza contro le donne
Il governo chiederà al Parlamento la procedura urgenza per l’approvazione del disegno di legge sulla violenza contro le donne, approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. «Sì – ha confermato rispondendo a una domanda in proposito -, procederemo nel modo più rapido possibile. Sappiamo che queste cose non possono essere regolate con decreto legge, però vi sarà una corsia preferenziale, una dichiarazione di urgenza. Si tratta di provvedimenti che devono avere l’attuazione più rapida possibile, soprattutto per l’aspetto procedurale».