Via libera del Consiglio Ue alle modifiche apportate all’Italia ai target per la richiesta della quarta rata del Pnrr. Il piano modificato dell’Italia “riguarda 10 misure, tra cui gli incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto “Superbonus”, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile”, rende noto il Consiglio Ue. La richiesta di modifica della quarta rata ha già incassato il sì della Commissione Ue.
Commissione Ue: alert sul “rischio crescente” di ritardi
In contemporanea con l’annuncio del disco verde incassato dall’Italia sul fronte della quarta rata la giornata registra però anche un alert negativo della Commissione sulla messa a terra complessiva del Pnrr. L’attuazione da parte dell’Italia è in corso, si legge infatti nel secondo rapporto della Commissione Ue relativo all’impiego del Fondo per la ripresa e la resilienza (Recovery Fund), «ma con un crescente rischio di ritardi». Nel rapporto viene indicato che l’Italia ha presentato tre richieste di pagamento, corrispondenti a 151 tappe fondamentali e obiettivi del piano, per un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferiti alle prime due richieste di pagamento presentate). Il 30 dicembre 2022 l’Italia ha presentato la sua terza richiesta di pagamento, la cui valutazione preliminare è stata approvata dalla Commissione il 28 luglio 2023. La Commissione ribadisce che «procedere rapidamente con l’attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale data la natura temporanea del piano in vigore fino al 2026». Bruxelles presenta lo stato attuale delle tappe intermedie e degli obiettivi che l’Italia dovrà raggiungere e valutati come “rispettati in modo soddisfacente dalla Commissione”.
Modifiche per 10 obiettivi sui 27 originari
Tornando al via libera alla quarta rata, le modifiche interessano dieci dei 27 obiettivi originariamente associati alla quarta rata del Pnrr, a cui si è aggiunto un ulteriore traguardo relativo al potenziamento dell’offerta di alloggi per gli studenti universitari. Le rimodulazioni degli obiettivi connessi alla quarta richiesta di pagamento migliorano la definizione delle misure previste dal Piano, rendendole più coerenti sia con le finalità del Pnrr che con il mutato contesto internazionale. Gli investimenti che hanno trovato, grazie alla revisione, una più equilibrata definizione programmatica vanno dalla cultura alle politiche per l’aerospazio, dagli asili nido alla transizione ecologica nei settori dell’edilizia, del trasporto stradale e del trasporto ferroviario, dalle sperimentazioni per l’idrogeno nella mobilità ferroviaria e nei settori altamente inquinanti al sostegno alle imprese femminili e alla lotta contro la povertà educativa.
La soddisfazione di Fitto
“Questa mattina insieme ai miei omologhi degli Affari Europei, riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari Generali, abbiamo adottato la decisione che accoglie definitivamente le richieste di modifica, presentate dal governo italiano, di alcuni obiettivi relativi alla quarta richiesta di pagamento del Pnrr. Si tratta di un risultato molto importante, che premia il lavoro svolto in questi mesi e che accogliamo con grande soddisfazione”. Così, in una nota, il commento da Bruxelles del ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto.
L’11 luglio 2023 l’Italia aveva chiesto di modificare il proprio piano di ripresa e resilienza in quanto il piano è parzialmente non più realizzabile a causa di circostanze oggettive. La decisione si basa sulla valutazione della Commissione secondo cui le modifiche proposte dall’Italia sono giustificate e non influiscono sulla pertinenza, efficacia, efficienza e coerenza del suo piano di ripresa e resilienza. Il costo totale stimato del piano modificato rimane invariato, pari a 191,5 miliardi di euro, di cui 68,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti.