19 Settembre 2024
Vino

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Il ministro dell’Agricoltura all’attacco della Ue. Schillaci e Tajani: vino associato a effetti benefici

Una difesa a 360 gradi del vino italiano da parte del Governo. Non poteva che risolversi così la giornata inaugurale della 55ma edizione del Vinitaly di Verona, la manifestazione clou del vino made in Italy sulla quale quest’anno si è allungata inevitabilmente l’ombra dell’offensiva anti alcol che ha preso piede in Europa negli ultimi mesi e culminata nella legge irlandese sugli health warning in etichetta. Una legge che punta ad equiparare il vino alle sigarette riportando in etichetta i rischi connessi con il consumo di alcol. Qualsiasi consumo, senza cioè differenziare tra consumo moderato ai pasti e abuso.

Lollobrigida contro il «neoproibizionismo» in Europa
«Mario Soldati diceva – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida inaugurando stamani l’edizione 2023 di Vinitaly – che “il vino è per l’anima ciò che l’acqua è per il corpo”. Una definizione che chiarisce l’importanza per questo prodotto all’interno della nostra cultura».

«Partendo da messaggi come questo – ha aggiunto Lollobrigida – porteremo avanti la nostra azione di controinformazione per fermare l’ondata neo proibizionista in Europa. Lo faremo grazie ai quadri di Caravaggio e Guido Reni dedicati a Bacco che dalla Galleria degli Uffizi di Firenze abbiamo portato qui al Vinitaly. Lo faremo con gli incontri dedicati agli effetti benefici di un consumo moderato di vino sulla salute e chiarendo la crescente importanza del vino e dell’enogastronomia sui flussi turistici in Italia. Tutto questo per chiarire una volta per tutte che il vino non è semplicemente una bevanda che contiene alcol ma molto di più».

Schillaci: consumo moderato di vino è associato a benefici
Sul tema Vino e Salute è intervenuto dal Vinitaly di Verona anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci. «Il consumo basso o moderato di vino, all’interno di un modello di dieta mediterranea  – ha spiegato Schillaci – è associato ad effetti benefici; ciò che dobbiamo invece contrastare sono gli abusi e le abbuffate alcoliche, che nulla hanno a che vedere con un consumo moderato. In questa ottica siamo impegnati a promuovere una dieta sana anche nelle scuole. È importante promuovere il bere in modo responsabile ma ciò – ha sottolineato – è diverso dall’apporre un’etichetta come fa l’Irlanda».
Ma il ministro della Salute non si è limitato a sottolineare solo gli aspetti benefici di un consumo moderato di vino. «La viticoltura – ha aggiunto – è parte integrante della tradizione agroalimentare e culturale della nostra Nazione e per questo va salvaguardata. In Irlanda l’alcolismo è un problema sanitario nazionale e i dati indicano che la popolazione irlandese non è a conoscenza dei rischi per la salute collegati all’alcol. L’alfabetizzazione sanitaria invece è una componente importante di tutte le nostre azioni.
Da parte nostra e anche nella filiera produttiva è costante lo sforzo per rendere i cittadini più consapevoli circa il bere in modo responsabile. Promuovere questa consapevolezza è cosa ben diversa dall’apporre un’etichetta come quella proposta dall’Irlanda che non fa differenza tra una bottiglia di vino e una di liquore. Il vino ha una composizione differente, contiene considerevoli quantità di composti fenolici con una spiccata capacità ossidante e la quantità di alcol è inferiore ai superalcolici».
Infine sul tema di alcol e salute nella giornata inaugurale di Vinitaly è intervenuto anche il ministro degli esteri Antonio Tajani che ha ricordato che «il vino fa bene ed è parte essenziale della dieta mediterranea. L’Italia è il primo produttore di vino al mondo e il Governo continuerà a difendere le aziende, anche contro le etichette che limitano il libero commercio. Grazie a Vinitaly per valorizzare il vino italiano nel mondo. I tentativi di modificare i nostri stili di vita a tavola sono equiparabili al tentativo di farci smettere di parlare italiano. È evidente che noi ci opporremo con tutte le forze».

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