Fonte: La Repubblica
Gentiloni: «L’Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne»
Contro la violenza sulle donne «le leggi non bastano. Il problema è culturale. È questo il punto decisivo. Agli uomini è richiesto di fare un balzo in avanti: uscire finalmente da una cultura che per secoli, per millenni, ha ridotto la donna a una proprietà». Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini intervenendo all’iniziativa “In quanto donna” nell’Aula di Montecitorio a cui partecipano 1400 donne. Alle 14:00 a Roma è previsto anche un corteo. «Ecco perché – ammonisce – è fondamentale agire contro la violenza andando alle radici: impegnarsi sul piano educativo e già in tenera età, insegnando ai bambini e alle bambine la parità di genere, il rispetto per le donne e per la loro libertà».
“Denunciare le molestie sul lavoro”
«Il caso Weinstein ha scoperchiato la vergogna» delle molestie nel luogo di lavoro «in un mondo glamour e patinato come quello del cinema americano, provocando un terremoto in tanti altri ambiti della società. In Italia non ha avuto certo lo stesso effetto. Nel nostro Paese questo tema fatica ad affermarsi. Mi farebbe piacere se ciò accadesse perché non ci sono molestatori, ma ho paura che non sia così»a aggiunge. «La verità – rileva Boldrini – è che le donne tendono a non denunciare le molestie, e purtroppo in molti casi nemmeno le violenze e gli stupri, perché temono di non essere credute, temono di perdere il lavoro. Perché sanno che in questo Paese persiste un forte pregiudizio contro di loro, quasi che debbano giustificarsi di aver denunciato. Ma è il momento di non stare più zitte», dice Boldrini. «Siamo la maggioranza, non una sparuta minoranza. E sappiamo farci sentire! Sappiamo trovare la forza di rialzarci e parlare pubblicamente delle violenze subite. E il Paese non può ignorarci più», conclude.
“Non è solo una questione di donne”
«Sbaglia chi pensa che la violenza sia una questione che riguarda esclusivamente le donne. No, riguarda tutto il Paese e sfregia la nostra comunità. Quindi, se su questo tema vogliamo fare sul serio, non può esserci solo la risposta delle vittime o delle altre donne, come in gran parte avviene ora: sono quasi sempre le donne a protestare, a ribellarsi, a promuovere mobilitazione» continua. «La metà delle donne che vengono uccise sul pianeta – sostiene – sono uccise per femminicidio. Sono uccise, cioè, in quanto donne e per mano di chi dovrebbe amarle. In Italia ne viene uccisa una ogni due giorni e mezzo. Lo dice l’Istat. Ed è un dato spaventoso». «Una presenza così imponente, qui a Montecitorio – sostiene Boldrini – ha un senso che non può sfuggire a nessuno: le donne italiane hanno bisogno di attenzione e ascolto. Per raccontare la violenza subita, certo, ma anche per raccontare la loro storia di riscatto. Per mostrare la loro forza». All’iniziativa, per la quale è gremita non solo l’Aula ma diverse sale di Montecitorio, prende parte anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi, che nell’Emiciclo siede ai banchi del governo.
Gentiloni: “Basta alla vergogna”
«L’Italia civile si unisce per dire basta alla vergogna della violenza sulle donne» scrive su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che accompagna al messaggio l’hashtag #giornatacontrolaviolenzasulledonne.