La rabbia dei sindacati: una situazione che non si vedeva da decenni
Wolkswagen sta pianificando un piano di austerità che prevede lo stop alla cosiddetta «garanzia del lavoro» per circa 110.000 dipendenti in Germania. Lo riportano Handelsblatt e Bild. Volkswagen, «sta intensificando le sue misure di austerità e vuole anche ridurre massicciamente i costi del personale. Come annunciato oggi dal consiglio direttivo guidato dal Ceo Oliver Blume in occasione di un evento manageriale, l’azienda sta pianificando un pacchetto di misure che probabilmente causeranno forti sconvolgimenti tra i dipendenti», riporta Handelsblatt, aggiungendo che «gli accordi sulla sicurezza del lavoro e sugli stabilimenti in Germania sono a rischio».
Un insider ha parlato di un «pacchetto completo che non si vedeva da decenni alla Volkswagen». «Il contesto economico è nuovamente peggiorato e nuovi fornitori si stanno affacciando in Europa. Inoltre è soprattutto la Germania a restare ancora più indietro in termini di competitività. Noi come azienda ora dobbiamo agire in modo coerente in questo ambiente», ha detto Blume, come riporta Bild, aggiungendo che il piano di risparmio della casa automobilistica tedesca si aggira intorno ai 5 miliardi di euro. «Nella situazione attuale, la chiusura degli impianti di produzione di veicoli e di componenti non può più essere esclusa senza contromisure rapide» ha affermato Volkswagen.
Secondo Bild, è probabile che ci sia resistenza nel consiglio di sorveglianza della Volkswagen contro i piani di chiusura delle sedi:lo stato della Bassa Sassonia è rappresentato come azionista (20,2%) con due membri del gabinetto – e, secondo il regolamento, ha il diritto di porre il veto su tutte le decisioni importanti.
Numerosi stabilimenti (tra cui le sedi centrali di Wolfsburg, Hannover, Braunschweig, Emden, Salzgitter) si trovano in Bassa Sassonia. Il ministro-presidente della Bassa Sassonia e membro del consiglio di vigilanza Stephan Weil ha spiegato di aspettarsi che «la questione della chiusura delle sedi semplicemente non si ponga grazie all’uso efficace di alternative. Inutile dire che il governo regionale presta particolare attenzione alle prospettive delle sedi in Bassa Sassonia e ai posti di lavoro ivi disponibili».