16 Settembre 2024

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Oggi il vertice dei capi di Stato e di governo sulla candidatura della presidente della Commessione uscente. Il ticket con Costa

Questa sera alle 18 i capi di Stato e di governo dei 27 Paesi Ue si incontrano in una cena informale, organizzata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, per discutere di chi dovrà ricoprire i posti di vertice delle istituzioni Ue. In discussione ci sono la presidenza della Commissione, del Consiglio europeo, del Parlamento e il ruolo di Alto rappresentante per gli Affari esteri. La decisione formale, invece, è attesa nel Consiglio europeo del 27 e 28 giugno.
È da mesi che si parla di Ursula von der Leyen per il bis. È stata anche nominata dal Ppe candidata leader dal congresso a Bucarest in marzo. Però i capi di Stato e di governo non amano il sistema dello Spitzenkandidat, ovvero l’indicazione da parte dei partiti del presidente della Commissione Ue in caso di vittoria. I Trattati non lo prevedono, dicono solo che i leader Ue designano il presidente tenuto conto dell’esito delle elezioni europee. Quindi in questo caso dovrà appartenere alla famiglia del Ppe, come cinque anni fa. Allora lo Spitzenkandidat era Manfred Weber, ma il presidente francese Macron si mise di traverso e alla fine la scelta cadde sull’allora ministra tedesca della Difesa Ursula von der Leyen, sempre popolare ma indicata dai leader. Sarà riconfermata anche se è la Spitzenkandidat del Ppe?
Negli ultimi giorni, dopo una campagna elettorale molto dura in cui è stata attaccata da socialisti e liberali, è tornata a essere la favorita insieme al socialista António Costa come presidente del Consiglio europeo. «Ci sono tutti i segnali che von der Leyen potrà ricoprire un secondo mandato», ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un’intervista ai media Axel Springer pubblicata sabato, raccolta a margine del G7 in Puglia. Gli altri nomi sono la premier estone Kaja Kallas, liberale, per la guida della diplomazia Ue e Roberta Metsola per il Parlamento, che però decide autonomamente. I socialisti chiedono anche una metà di mandato di presidenza dell’Eurocamera.
È importante che i leader Ue raggiungano il consenso almeno su von der Leyen già oggi. Questo consentirebbe di rispettare la road map con l’elezione della presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo nella sessione plenaria di luglio (data possibile il 18), altrimenti si andrebbe a settembre. Dunque von der Leyen deve passare la doppia prova dei leader Ue (maggioranza qualificata) e del Parlamento (361 voti su 720 eurodeputati). Il presidente del Consiglio europeo, invece, non ha bisogno del voto dell’Eurocamera.
Il cancelliere tedesco Scholz ha però rassicurato sui tempi: «Tutti sono d’accordo — ha detto — sul fatto che decideremo rapidamente tutte queste questioni in una volta sola». E anche il presidente francese Macron ha auspicato una decisione in tempi rapidi. La premier Giorgia Meloni non si è espressa sulla tempistica ma ha indicato le sue condizioni: «Che all’Italia venga riconosciuto il ruolo che le spetta in termini di competenze dei commissari e che l’Europa comprenda il messaggio arrivato dai cittadini europei».

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