22 Novembre 2024

La presidente della Commissione europea spiega l’addio al petrolio di Mosca. Crescono gli arrivi da fornitori alternativi. Finlandia, Bulgaria, Polonia, Olanda e Danimarca non ricevono più greggio. “Bisogna fronteggiare anche la crisi umanitaria, faremo uscire il frumento dall’Ucraina”

Ursula von der Leyen spiega, in conferenza stampa, che l’Unione Europea ha di fronte una delle sfide più grandi della sua storia: “Abbiamo iniziato con il carbone e ora”, nella sede del Consiglio europeo, “abbiamo deciso di bloccare di fatto il 90% delle importazioni di petrolio” provenienti dalla Russia, che a sua volta “ha interrotto gli approvvigionamenti a cinque Paesi: Finlandia, Bulgaria, Polonia, Olanda e Danimarca”.
“La nostra risposta deve essere chiara e dobbiamo gestire l’abbandono delle fonti russe. Di fronte alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, gli Stati membri dell’Unione europea si uniscono per rafforzare la difesa, garantire un approvvigionamento energetico affidabile e sostenibile e mobilitarsi contro l’emergente crisi alimentare globale”.
Al momento, spiega la presidente della Commissione europea, l’Europa sta incrementando l’import di gas liquefatto in arrivo da Paesi diversi dalla Russia, con un raddoppio rispetto ai primi tre mesi del 2022: “E gli stoccaggi in vista del prossimo inverno sono già pieni al 41% della capacità, cinque punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Ovviamente nuovi equilibri e nuovi punti di forza andranno trovati. Ma von der Leyen è convinta che gli sforzi comunitari non saranno vani: “Il sesto pacchetto di sanzioni morde forte, distruggerà la capacità di Vladimir Putin di finanziare la sua guerra”.
“Per me è ora importante guardare più al settore finanziario ed economico della Russia per vedere se ci sono tentativi di eludere le sanzioni o di allontanarsi da questa situazione, quindi non posso escludere che dovremo tornare su questi temi”.
La presidente della Commissione Ue spiega che, accanto alla crisi energetica, ne esplode un’altra molto pesante, quella alimentare: “Siamo di fronte a un’urgenza prioritaria: 20 milioni di tonnellate di frumento sono bloccate in Ucraina ed ora devono uscire. Stiamo lavorando duramente” per realizzare dei “corridoi solidali, che permettano di far uscire via terra e via ferrovia questi cereali. Non è facile, certamente è costoso, ma è necessario farlo”, ha aggiunto von der Leyen.
La crisi alimentare globale – aggiunge la von der Leyen – è imputabile solo alla guerra della Russia in Ucraina, dire che è colpa delle nostre sanzioni è disinformazione del Cremlino”. L’esercito russo “non solo blocca le esportazioni di grano e cereali dai porti ucraini, ma bombarda i depositi deliberatamente e mina i campi coltivabili o dove ci sarà raccolto”.
L’Unione Europea “non ha mai imposto sanzioni sui prodotti agricoli, alimentari, sui fertilizzanti e concimi cui tutti possono averne accesso. Questa è stata una decisione umanitaria chiara, nessuno di questi prodotti sarà mai inserito nei pacchetti di sanzioni dell’Ue”.

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