Fonte: La Repubblica
di Alberto d’Argenio
La presidente della Commissione Ue anticipa il piano per gestire i flussi che presenterà la prossima settimana e parla dei rapporti con la Russia di Putin, della crisi fra Turchia e Grecia e degli sviluppi della Brexit
«L’attuale sistema europeo sui migranti non funziona più». Per questa ragione Ursula von der Leyen parlando ieri al Parlamento europeo ha annunciato che il regolamento di Dublino, la norma che lascia la responsabilità dei migranti al paese di primo ingresso, sarà cancellato. La presidente della Commissione Ue spiega il suo progetto per gestire i flussi nel corso di un’intervista con un gruppo di quotidiani europei la cui versione integrale sarà pubblicata domani da Repubblica. La proposta che presenteremo la prossima settimana sarà capace di «bilanciare solidarietà e responsabilità», assicura.
L’ex ministra della difesa tedesca spiega che il nuovo progetto di riforma tratterà tutti gli aspetti delle migrazioni, da quanto avviene nei paesi d’origine fino all’integrazione di chi avrà diritto di restare in Europa passando per controllo delle frontiere e rimpatri di chi non potrà beneficiare della protezione internazionale. Proprio grazie a questo lavoro «completo ed esaustivo», portato avanti in stretto contatto con i governi, von der Leyen spera che la riforma potrà essere approvata dai ministri dell’Interno dei Ventisette evitando di finire nel dimenticatoio come invece avvenne nel 2015 con le proposte sui migranti allora presentate da Jean-Claude Juncker.
Von der Leyen parla a tutto campo, tocca vari scenari dello scacchiere internazionale. Sulla Russia dice che Nord Stream 2 «non ha migliorato i rapporti» con Putin. E di questo – afferma – «dovremo tenerne conto» nel disegnare le future strategie politiche europee nei confronti di Mosca. Accusa la Turchia di aver voluto «intimidire» Grecia e Cipro con le trivellazioni nelle loro acque territoriali e assicura che Atene e Nicosia hanno «la solidarietà europea» auspicando poi che il dialogo tra le parti porti a una «soluzione duratura» della disputa.
La presidente della Commissione è infine molto dura con Boris Johnson e la sua nuova legge che tradisce l’accordo di recesso sulla Brexit, anche se poi cerca di rilanciare affermando: «Sono ancora convinta si possa giungere a un deal» sui futuri rapporti commerciali tra Ue e Gran Bretagna «e per questo non va bene distrarci sugli accordi già presi». Ecco perché – ribadisce – Londra «deve ritirare» la legge entro un mese e poco importa che Johnson abbia consentito di lasciare la decisione al Parlamento, mossa che in patria ha venduto come una concessione alla Ue. Non lo è, spiega von der Leyen, «l’importante è che l’accordo di recesso sia attuato», anche perché preserva la pace in Irlanda.