Fonte: La Repubblica
di Giovanni Gagliardi
Scrutinio finito. Donato Toma (centrodestra) è il nuovo presidente della Regione con il 43,5%, battuti Andrea Greco (M5s) e, molto lontano, Carlo Veneziale (centrosinistra). I 5s nel voto di lista fermi al 31,6%, ben lontani dal 44% delle politiche. Nel centrodestra Fi primo partito.
Il centrodestra ha vinto le elezioni regionali in Molise. Indietro il centrosinistra. Donato Toma, candidato alla presidenza della Regione sostenuto in campagna elettorale sia da Silvio Berlusconi che da Matteo Salvini, ha ottenuto il 43,5% delle preferenze. Andrea Greco del Movimento 5 stelle il 38,5%. Carlo Veneziale (centrosinistra) si è fermato al 17,1% e Agostino Di Giacomo (Casapound) allo 0,4%
Per il Movimento 5 Stelle non è un buon risultato. Dopo il 44,8% delle politiche, avrebbe potuto sfondare e ottenere la sua prima regione. Invece il Movimento è a quota 31% guardando il voto di lista (e non arriva comunque al 40% anche se consideriamo il suo candidato presidente). Ma per il candidato governatore Greco “è un risultato storico a livello regionale. Forse il Movimento cinque stelle non aveva mai fatto così bene in un’elezione regionale. Siamo passati da due consiglieri a sei, sei persone che si batteranno per difendere le idee del Movimento e soprattutto per rendere onore ai cittadini che ci hanno votato. Io parlerei di risultato storico, non di fallimento”.
In mattinata è arrivato anche un primo commento del Movimento 5 Stelle: “Siamo fieri di questa campagna elettorale e siamo fieri della fiducia che ci hanno dato i molisani. Con una sola lista contro nove e con 20 candidati contro 180 abbiamo tenuto testa al centrodestra. Il Movimento 5 Stelle si conferma la prima forza politica della Regione in maniera netta”.
Decisamente positivo, invece, il risultato del centrodestra. La coalizione è nettamente in testa al 49,2%, con Forza Italia primo partito al 9,4% e Lega seconda all’8,2%, con il buon risultato della lista Orgoglio Molise all’8,3%, Popolari per l’Italia al 7,1% e l’Udc al 5,1%. FdI è al 4,4%.
“Ho appena sentito il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani – ha detto il neogovernatore Toma – e gli ho strappato la promessa che bloccheremo i fondi per il Molise, perché abbiamo bisogno di una attenzione su questi progetti di sviluppo, ma sopratutto sulle infrastrutture come mai siamo riusciti a ribaltare il voto del 4 marzo? Quando la gente vota con intelligenza sceglie le proposte e non la protesta”.
In Molise, attacca il leader della Lega Matteo Salvini da Trieste, dove fa campagna per le regionali di domenica in Fvg, “dopo 5 anni di amministrazione uscente il Pd non è primo, non è secondo ma è terzo e pensate che in quella terra la Lega si presentava per la prima volta nella storia alle elezioni regionali abbiamo prese gli stessi voti del Pd che è lì da una vita e abbiamo permesso di eleggere il governatore di controdestra, coi voti della Lega”.
Salvini ha anche rivolto un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, impegnato nelle consultazioni: “Facciamo veloce, noi abbiamo le idee chiare e infine se ognuno scende dal piedistallo in una settimana daremo il governo agli italiani”. “Un’altra indicazione chiara per il presidente Mattarella”, ha aggiunto esultante su Facebook Giorgia Meloni.
Male il Pd con il 9% (alle politiche era al 15,2%). Leu rimane alle stesse percentuali delle politiche, sopra il 3%. Proprio Veneziale è stato il primo a parlare, intorno alle 3 del mattino, per ammettere la sconfitta. “Ho perso, chiaramente”, ha detto nella sala stampa che accoglie anche il centro dati sull’afflusso dei voti. “Ho perso ma quello che resta è il percorso politico, quello di un centrosinistra che ha ritrovato l’unità dopo anni di divisioni, e questa è l’eredità positiva che resterà a chi verrà dopo di me”. Per Ettore Rosato, deputato Pd e vicepresidente della Camera “è un bruttissimo risultato, un risultato che ci aspettavamo; andrà meglio in Friuli Venezia Giulia per il Pd”.
Erano chiamati alle urne 331mila molisani, di cui 78.025 residenti all’estero. E c’è un vincitore indiscusso: l’astensione. Solo un molisano su due ha deciso di votare, il 52,17%, 172.823 per la precisione. Ben venti punti in meno rispetto alle politiche del 4 marzo, anche se a pesare potrebbe essere stato il voto all’estero, consentito per le politiche e non per le regionali. Le schede non valide sono state 2.860, quelle bianche 1.462 e quelle contestate tre.